Tekar o Tekarterapia | cosa sono e come possono aiutarti
La Tekar è una terapia fisioterapica, che in realtà si scrive Tecar o Tecarterapia, che è basata sul principio fisico del condensatore. Parliamo di forse la terapia fisica più utilizzata in Italia, da parte di Fisioterapisti per trattare mediante Tekar problematiche muscolo scheletriche di carattere ortopedico, problemi linfatici, e altre applicazioni in cui è richiesta una biostimolazione del tessuto.
Come Funziona la Tekar Terapia
Alla base di questo trattamento ci sta un meccanismo di funzionamento abbastanza conosciuto il condensatore che crea un meccanismo di passaggio di una radiofrequenza.
La Tekar, riesce a sfruttare un trasferimento energetico, generato da un condensatore che crea una radiofrequenza che applicata sul segmento da trattare e sfruttando la resistenza naturale del tessuto genera una Termoterapia più o meno forte. Parliamo quindi di un calore che non proviene dalle piastre della macchina applicate come si pensa, ma il calore è indotto dal passaggio della radiofrequenza nel corpo umano, che trovando una resistenza offerta dal tessuto biologico , si riscalda “direttamente dall’interno”. Per questo per tutta la durata del trattamento, i manipoli rimangono freddi.. o leggermente tiepidi, mentre il tessuto che si sta trattando tende a riscaldarsi, in base alla potenza erogata dal macchinario.
Obiettivo di tale terapia Tekar sarà quindi creare una significativa stimolazione cellulare, che andrà a innescare naturali processi riparativi, con conseguente vasodilatazione del distretto con incremento della circolazione locale (vasodilatazione) e naturalmente maggiore ossigenazione del tessuto, e quindi un potenziamento del processo riparativo. L’effetto finale che andremo quindi a ricercare sarà una attenuazione del dolore, riduzione delle contratture muscolari e riassorbimento di edemi e stravasi ematici (utilizzando la Tekar in maniera atermica).
Quante sedute di Tekar Terapia occorrono per ottenere un buon risultato?
Rispondere a questo quesito non è assolutamente facile, e probabilmente va fatta una considerazione ben precisa: Visti gli innumerevoli utilizzi e possibilità terapeutiche di un macchinario come questo, è molto variabile il numero di sedute necessarie per ottenere un risultato tangibile. Facciamo degli esempi:
Spesso la Tekar terapia è usata per trattare gonfiori ed edema: in questi casi anche poche sedute sono sufficienti a drenare l’edema e donare un miglioramento ad una zona in sofferenza linfatica.
Altro utilizzo è nelle problematiche muscolari: in questo caso il fisioterapista può usare il macchinario per migliorare il trattamento manuale, facendo un massaggio Tekarterapico, oppure per lavorare direttamente sui trigger point. In questo caso posso occorrere anche una sola seduta per disattivare un trigger poin se appunto è lui la causa del dolore miofasciale.
Nel caso di una artrosi, si utilizza un elettrodo resistivo, per cercare di portare ossigeno alle strutture danneggiate, ponendo attenzione che il calore potrebbe aumentare almeno inizialmente il dolore e l’edema, va comunque valutato attentamente dal fisioterapista quale strategia utilizzare.
Come dimostrato potrebbero volerci poche sedute oppure tante, ma non è possibile dirlo ora, senza una accurata valutazione fisioterapica. Per questo motivo abbiamo disponibile questo mese una promozione per ridurre il costo della Tekar e permettere a tutti di poter usufruire di questa fantastica terapia fisioterapica.
Effetti collaterali della Tekar terapia
La tekar nonostante sia una terapia ampiamente utilizzata e prescritta da medici specialisti o medici di famiglia, risulta essere una terapia che presenta delle controindicazioni ed effetti collaterali.
Primo effetto collaterale è certamente il dolore, sopratutto in prima seduta, quando di fatto si rompe un equilibrio precario, per poterne creare uno nuovo migliore. Se non si sceglie la modalità corretta (atermica piuttosto che con molto calore ad esempio), si potrebbe verificare un aumento dell’edema, e di fatto un aumento del gonfiore e quindi del dolore. Molto importante è la scelta delle geometrie corrette tra elettrodo attivo e piastra di ritorno passiva, in quanto anche qui se non si hanno ben chiari certi concetti fisici, il rischio di un nuovo dolore è alto.
Sulla zona trattata, è possibile un arrossamento temporaneo, ma in alcuni casi, se il calore è eccessivo si può verificare come effetto collaterale la comparsa di una bolla di acqua, caratteristica di una ustione di primo grado. Basterà non bucare la bolla, e magari curare la piaghetta che si formerà con garze grasse di connettivina, per favorire la nuova formazione di pelle, senza eccesisvi problemi.
La tekarterapia va però evitata in donne in gravidanza, in quanto non sono ben chiari gli effetti sul feto, e come da certificazione medica, sui portatori di pacemaker (anche se ormai si sta evincendo che con i nuovi pacemaker non ci sono problemi), e persone con Tumori in atto.
Indicazioni terapeutiche della Tekarterapia
Come detto il macchinario ha innumerevoli utilizzi ed effetti positivi, per cui questo elenco va considerato come un promemoria:
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lesioni tendinee (come il tendine della spalla rotto)
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esiti di traumi ossei e legamentosi
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distrazioni osteoarticolari acute e recidivanti
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Dolori articolari cronici e acute
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miositi
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processi artrosici
- cervicalgie e cervicobrachialgie
- Fisioterapia e riabilitazione post chirurgica
Ricordiamo che questo mese puoi usufruire della promozione
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.