Recensione Tesla pulse RampTherapy
Grazie ad una nuova sinergia con la Medical Frem, distributrice per l’italia del macchinario Tesla pulse – Ramptherapy prodotto dallla PhysioLed, abbiamo avuto modo di provare e testare il loro nuovo prodotto terapeutico che nasce dall’idea di sfruttare campi magnetici ad alta e bassa potenza per beneficiare delle loro proprietà biostimolanti e favorire un drenaggio dei liquidi.
Ad essere sinceri, tale principio, non è proprio una novità nel panorama riabilitativo, visto che già altre aziende negli anni passati hanno proposto sul mercato apparecchi che sfruttavano il Diamagnetismo. L’azienda produttrice ha saputo prendere spunto e migliorare alcuni aspetti, per arrivare alla quadratura del cerchio e offrire un trattamento completo per il terapista che cerca novità rispetto ai soliti macchinari usati nei normali studi.
Cominciamo col dire che la Tesla Pulse è una tecnologia che va inserita gradatamente all’interno del proprio studio, presentandola ai propri pazienti, e associandola con cognizione al trattamento base. Il macchinario riesce a inserirsi e migliorare le performance di tanti altri strumenti come la Tecar, il laser, o la terapia manuale. Non è quindi un macchinario che può essere inserito in uno studio abituato a “Rispettare Pedissequamente” le prescrizioni, in quanto almeno per il momento, non arriveranno prescrizioni di Tesla pulse, a meno che non vengano adeguatamente informati i medici con cui si collabora sulle proprietà terapeutiche di questa tecnologia.
Obiettivi della Tesla Pulse – RampTherapy:
L’idea che è alla base di questo strumento per la fisioterapia è quello di sfruttare i campi magnetici ad alta e bassa potenza, con il fine di spostare liquidi facendo leva sulle proprietà diamagnetiche dei tessuti corporei, ottenendo quindi una grande azione Drenante oppure Biostimolante.
La frequenza di funzionamento è compresa tra 0,5 mhz e 5 mhz
Proprio la scelta della frequenza da parte del terapista determinerà l’effetto che si intende ottenere con la RampTherapy:
0.5 mhz viene usata per avere un effetto di penetrazione nei tessuti, sfruttando l’azione del macchinario e inserendo farmaci fitoterapici o naturali in un composto di gel
1 – 2 mhz Drenaggio meccanico dei liquidi andando a utilizzare manualmente il manipolo seguendo lo schema classico del linfodrenaggio (linfonodi e vie linfatiche)
3-4-5 mhz attività biostimolante anche se a 3 mhz si ha un azione miorilassante
Esiste poi una funzione SCAN che fondamentalmente cambia tutte le frequenze automaticamente ed ottiene quindi sul tessuto una azione combinata di tutte le funzioni sopra descritte, ottenendo quindi risposte differenti in base alle impedenze dei tessuti trattati.
Non avendo potuto studiare per mancanza di casistica, ricordiamo che a detta del produttore, sarà possibile ottenere soddisfacenti risultati sulle ustioni oppure sulle ulcere da decubito oltre ad essere utilizzato in caso di fratture, per il trattamento precoce biostimolante, addirittura con l’arto ancora nel gesso.
Utilizzo della Tesla Pulse
Fondamentalmente il macchinario è uno strumento manuale e risulta costituito da una unità centrale con un tubo che collega il manipolo di forma cilindrica alla cui estremità si montano delle piastre di varia grandezza per trattare i diversi tessuti.
Può essere usato in maniera manuale, con l’ausilio di una crema di scorrimento (tipo quella della tecarterapia), che nel caso specifico è stata modificata ottenendo l’aggiunta di principi naturali come la Bromellina o artiglio del diavolo, per un effetto antinfiammatorio e drenante.
E’ stato studiato anche un braccio meccanico per supportare il manipolo e usarlo in maniera statica, andando a sfruttare le proprietà biostimolanti e diventando di fatto un Macchinario Non OPERATORE-DIPENDENTE, anche se a dirla tutta, il miglior risultato si ottiene con una attività manuale sul tessuto, avendo ben chiari gli obiettivi che si intendono raggiungere con il trattamento. Certamente ha sicuramente un grande senso pensare ad un trattamento combinato che prevede un primo step usando lo strumento manualmente, per poi lasciarlo lavorare automaticamente con programma SCAN per ottenere il meglio da tutte le frequenze.
La durata di ogni seduta varia tra i 20-30 minuti.
Software della RampTherapy
Uno tra gli aspetti che più ho potuto apprezzare è stato il software del macchinario. La PhysioLed ha lavorato molto per creare uno strumento di lavoro molto semplice ma al contempo molto interessante dal punto di vista delle funzionalità.
Generalmente io non amo molto i “Programmi Preimpostati”, e preferisco avere pieno controllo sui parametri del macchinario, creando protocolli personalizzati, basati sulla mia esperienza e sopratutto sui risultati ottenuti in altre condizioni simili. La RampTherapy prevede quindi un utilizzo automatico, e un utilizzo manuale completo, permettendo di preimpostare tempi di trattamento e modulare quindi percorsi terapeutici a nostro piacere, nell’arco di tempo che abbiamo deciso prima di iniziare il trattamento.
Si accede al menù mediante touch screen oppure tramite pulsanti fisici, in quanto appunto si potrebbero avere le mani sporche di crema.
Ho apprezzato una grande semplicità del software,molto intuitivo che permette in pochi passaggi di programmare una seduta composta da più step, in base agli obiettivi preposti.
Aspetti positivi e negativi
In un mondo fisioterapico in cui bene o male i macchinari si assomigliano molto come funzioni, in cui a fare da gigante sono le scelte di marketing e posizionamento nel mercato, direi che questa Ramptherapy – TeslaPulse, rappresenta un ottima alternativa per cercare di donare al proprio studio una ventata di aria fresca.
Ho apprezzato molto le scelte di design che sono comunque in linea con le altre apparecchiature dell’azienda laziale FisioLed.
Gli aspetti negativi che hanno attirato la mia attenzione sono una poca ergonomicità del manipolo che risulta un pochino pesante sopratutto se pensiamo ad un trattamento manuale di 20-30 minuti. L’azienda si è dimostrata disponibile ad accogliere le mie perplessità su questo aspetto, e mi ha assicurato che nel futuro cercherà di trovare delle soluzioni che possano venire incontro alle esigenze di chi ci lavora molto.
Il touchscreen risulta molto sensibile, in certi frangenti, e in altri lento nel percepire i tocchi..Probabilmente un aggiornamento software potrebbe risolvere queste sottigliezze, che comunque non mettono a repentaglio l’esperienza d’uso.
Considerazioni finali
Il macchinario mi è piaciuto, ho ottenuto nelle due settimane di test dei risultati molto interessanti nel trattamento degli edemi posttraumatici, e nel trattamento degli stravasi ematici a seguito di strappi muscolari di secondo o terzo grado. Ho notato che ho ottenuto ottimi risultati in abbinamento al trattamento con Tecarterapia e laser, riuscendo ad integrare perfettamente il tipo di tecnologia, e sopratutto i principi terapeutici. Mi auguro che questo macchinario venga supportato da una adeguata campagna informativa, nei confronti di medici, per riuscire a diventare uno strumento fisioterapico utilizzabile in molti campi della riabilitazione.
Il costo dell’apparecchiatura completa di Carrello (davvero di buon gusto e fattura) è di 17.900 € + iva (Comprensivo di carrello), con un costo di noleggio operativo di circa 300€ al mese.
David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.