Recensione Solette Project Ares
Si dice spesso che la pubblicità è l’anima del commercio.. Incuriosito da un video pubblicato sui social network, ho deciso di contattare la società … per poter provare e testare le solette Project Ares, da un punto di vista Fisioterapico.
Come ogni novità che si affaccia sul mercato, succede spesso che a priori si diano delle “Sentenze” circa eventuali danni o fantomatici miglioramenti prestazionali, senza prima testare i risultati che vengono sbandierati dalla ditta che propone il nuovo oggetto.
La società che fa parte di Cesenalab si è dimostrata subito molto disponibile e propensa al mio test, in quanto felice di poter approfondire alcuni aspetti del loro prodotto e nel giro di 3 giorni, il corriere ha bussato alla porta del mio studio consegnandomi il pacco.
Confezione:
In una scatola elegante nera con il logo stampato nella parte alta, alloggiano le solette, segno di una certa cura per il packaging,e sopratutto per fornire al cliente un senso di “Esclusività” dell’acquisto appena eseguito.
Le istruzioni, seppur superflue per un paio di solette, potrebbero essere di aiuto, per chi ha poca dimestichezza, ma credo che l’azienda sia all’opera per migliorare questo aspetto comunicativo e per fornire al proprio cliente un valore aggiunto importante.
Le solette
Le solette nascono da una idea davvero semplice, ma proprio da questo tipo di idee nascono le vere innovazioni. Sono costituire da una classica forma del piede in carbonio (3 strati) e Kevlar , uno strato sottilissimo di memory foam 3mm (materiale fantastico usato spesso per cuscini e materassi, che ha la caratteristica di modellarsi automaticamente al peso, donando comunque supporto), e uno strato superficiale per il rivestimento in cotone esterno.
Prendendole in mano si percepisce immediatamente una solidità e robustezza, oltre chiaramente una rigidità unita ad una leggerezza che sarà la vera caratteristica delle solette.
Il materiale in Carbonio, è quello che più mi ha stupito, in quanto conosco perfettamente le caratteristiche di elasticità e capacità di attutire le vibrazioni, oltre alla grande robustezza.
Test con le solette:
Ho deciso di effettuare 3 tipologie di test, mettendo a confronto le risposte ottenute per farmi un’idea chiara del prodotto. Sul sito sono presenti tante testimonianze di atleti, e non sarà certo la mia che potrebbe spostare l’ago della bilancia in campo sportivo.
Da esperto in Fisioterapia, ho deciso invece di usarle in tre situazioni differenti
Uso quotidiano:
Non essendo io uno sportivo che corre, non sarei in grado di apprezzarne le caratteristiche di spinta, misurando eventuali incrementi di prestazioni..
Lavorando tutto il giorno, e camminando molto, ho deciso di indossarle per circa 10 giorni.
I primi 3 giorni sono stati davvero pesanti! Accusavo dolore al tallone e soprattutto una grande dolenzia ai polpacci, come da sforzo eccessivo. Tale sintomatologia in effetti è dovuta alla rigidità delle solette, che rende il lavoro del polpaccio più faticoso, e quindi c’era da aspetta
rselo. Passati invece i primi giorni di adattamento, ho iniziato a percepirne i benefici, con una minor stanchezza la sera al termine della mia giornata lavorativa, e accusando una diminuzione dei dolori che spesso ho la sera a livello lombare. Quindi per quanto mi riguarda posso sicuramente apprezzarne i benefici di ammortizzazione, e diminuzione di alcuni fastidi non patologici.
Test su paziente operato di frattura di piatto tibiale:
Tra i miei pazienti ho in cura presso il mio studio un ragazzo che circa 8 mesi fa ha subito una bruttissima frattura del piatto tibiale. Riabilitato e tornato alla sua attività sportiva intensa (pratica cross training e si sottopone ad allenamenti molto intensi), continua ad accusare un dolore a livello del ginocchio molto intenso durante la corsa, probabilmente per un problema legato alla presenza della placca in titanio, ancora presente. Il test con lui ha previsto allenamenti quotidiani con sedute di corsa intervallata da varie esercizi e salti, caratteristiche della disciplina che ama praticare. Ho richiesto di non modificare la tipologia di allenamento proprio per testare le differenze in termini di dolore.
Al termine della sessione accusa sicuramente un miglioramento della sintomatologia, e il ginocchio che si è presentato a me, era molto meno gonfio rispetto al solito sintomo che durante l’allenamento il ginocchio ha subito meno “Fatica” e minor stress.
Dal punto di vista delle prestazioni, non è riuscito a percepire un miglioramento sui tempi di corsa, ma ha percepito sicuramente una sensazione di proiezione in avanti durante la corsa, che lo hanno reso molto soddisfatto del test, e sopratutto felice del miglioramento in termini di dolore percepito, tanto che ho faticato a farmi restituire le solette!!
Test su paziente di 65 anni, Runner che ha subito una serie di infortuni muscolari:
Questo paziente, è reduce da una serie di infortuni muscolari con l’ultimo strappo che ha coinvolto il muscolo semimembranoso con una lesione di 5 cm. Tale lesione vista l’età del paziente, e le ricadute frequenti è stata gestita in maniera molto meticolosa, valutando l’evoluzione con vari esami ecografici,affinchè la cicatrice fosse perfettamente rimarginata. Al termine sono state eseguite delle sedute di miofibrolisi per elasticizzarla e renderla il più possibile strutturalmente connessa al tessuto muscolare adiacente. Nonostante una ripresa al gesto sportivo graduale e sotto il controllo di un ottimo preparatore, permanevano dei fastidi dopo circa 10 km di corsa, che “Ricordavano” al corridore l’area della lesione.anche in questo caso abbiamo effettuato un test di circa 10 giorni, e rivalutando il paziente al termine del test. Ci viene riferito, di un miglioramento della sintomatologia, di almeno un 70%, tanto che ha potuto partecipare ad una gara amatoriale, in maniera agile, e senza grossi impedimenti, arrivando appunto a terminare la mezza maratona.
Anche in questo caso ho avuto difficoltà a farmi restituire le solette, visto il risultato ottenuto. In questo caso il Runner è stato più preciso, e mi ha potuto offrire anche delle sensazioni di miglioramento della corsa, e sopratutto dei suoi tempi, ma sopratutto una minore affaticabilità, che rappresenta un altro punto a favore molto interessante.
Conclusioni al test sulle solette Project Ares
A dirla tutta, credo che l’utilizzo di queste solette, sia un ottimo passo in avanti nei confronti di chi vuole migliorarsi,e migliorare le proprie performance. Indossarle è chiaramente un aiuto, che non è quantificabile in maniera Oggettiva, da parte mia, in quanto possono intervenire molti fattori placebo, ma certamente io posso valutare alcuni aspetti di mia competenza, come il dolore, la contrattura muscolare oppure il gonfiore. Queste solette Ares, mi sono piaciute, e sono piaciute ai miei pazienti. Non è un prodotto per tutti, e il costo elevato rappresenta un primo “Muro”, ma sono convinto che su atleti infortunati, possano essere davvero un valido aiuto al recupero del gesto atletico, o comunque un valido supporto per controllare la sintomatologia non solo del piede, ma anche di articolazioni superiori, come ginocchio e anca, oltre ad un minore stress per la colonna lombare durante le sessioni di corsa.
Oltretutto la sensazione di facilitazione alla corsa è netto, e tale caratteristica è quella che probabilmente farà continuare ad utilizzare le solette anche dopo il periodo di recupero post infortunio, per sfruttarne i benefici in termini di performance.
Questo dispositivo è acquistabile ad un prezzo di 299€ direttamente presso il loro Store PRoject-ares
David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.