Racchetta per epicondilite | Come scegliere la racchetta giusta
Se sei alla ricerca di una racchetta per Epicondilite che ti permetta di gestire il dolore al gomito, anche detto Gomito del Tennista, in questa guida cercheremo di fare chiarezza e aiutarti nella scelta.
Chi cerca una Racchetta per epicondilite , è probabilmente in una condizione “Scomoda” , in cui si ha dolore al gomito e cerca il modo per continuare a giocare, oppure se sei appena guarito, cerchi una racchetta in grado di non farti nuovamente infiammare i muscoli Epicondilari e la loro inserzione.
Molte delle persone affette da questo tipo di dolore, da tempo utilizzavano racchette non ritenute dannose, ma comunque il problema al gomito si è presentato, per cui sarà importante scegliere la racchetta giusta.
Non è questa la sede per discutere cosa sia il gomito del tennista, ti rimando alla guida all’epicondilite che potrà toglierti ogni dubbio su cosa sia questa patologia.
Se non sei certo di essere affetto da Epicondilite, puoi sempre eseguire il test e cercare di capire meglio la tua condizione.
Esegui il test per Epicondilite
Perchè decidere di cambiare e scegliere una racchetta per Epicondilite
Generalmente il dolore al gomito, chiamato appunto epicondilite, è probabilmente l’incubo di ogni tennista sia esso amatoriale che professionista. La motivazione è chiara:
Si sa quando inizia, ma non si sa quasi mai quanto tempo durerà il dolore e quindi una eventuale assenza dai campi da Tennis.
Esistono molte leggende metropolitane tra i tennisti: troviamo chi dice che bisogna avere una racchetta leggera, chi invece dice che è importante una racchetta pesante, ecc ecc.
Tranne situazioni particolari come i traumi, non vi è mai una causa comune, e il dolore all’epicondilo si fa largo in maniera importante nel tennista in maniera quasi subdola, con dolore (nelle fasi iniziali) che scompare durante la partita, quando si “Scalda” la muscolatura, per poi ricomparire qualche ora dopo in maniera importante tanto da limitare la normale vita quotidiana nello stringere una mano, aprire una porta o afferrare una bottiglia di acqua minerale. Tra le motivazioni più frequenti troviamo un normale invecchiamento fisiologico dei tendini, una scelta del materiale e della struttura della racchetta non proprio corretta, una misura del grip non perfetta (a volte troppo grande o troppo piccolo rispetto la grandezza delle mani), oppure una normale predisposizione.
Se Sei ancora in questa fase è chiaramente fondamentale decidere di affrontare il problema e curare l’epicondilite. I rimedi Fai da te come applicare ghiaccio e fare stretching sono spesso insufficenti, ma puoi sempre provare.
Ecco una serie di esercizi di stretching per epicondilite molto efficaci, oppure puoi dare una occhiata alla guida agli esercizi per epicondilite
Se non basta, puoi sempre rivolgerti ad un Fisioterapista per eseguire delle sedute di Onde d’urto o Tecarterapia che assieme a della terapia manuale come la miofibrolisi diacutanea e delle manovre di mobilizzazione articolare, oltre ad un programma di rinforzo muscolare e propriocettivo, possono guarire l’epicondilite.
Se non passa bisogna capire i Tempi di guarigione del dolore all’epicondilo se sono corretti, e procedere di conseguenza.
Di conseguenza la scelta di una buona racchetta per epicondilite è la soluzione giusta per continuare a giocare se l’epicondilite è lieve, oppure per riprendere ad allenarsi se si esce da questo infortunio.
Scelta delle corde e importanza della tensione
Il primo aspetto che andrebbe valutato e accertato è chiaramente l’accordatura della racchetta per epicondilite. Questo dettaglio è spesso sottovalutato, e un pò per fiducia, un pò per mancanza di tempo spesso si lascia la racchetta al negozio di fiducia, senza accertarsi del lavoro svolto. Questo punto è molto molto importante, in una persona affetta Epicondilite, e una tensione non corretta e precisa potrebbe fare la differenza dal guarire completamente, piuttosto che andare incontro ad una cronicizzazione del problema.
Per una persona affetta da gomito del tennista, è consigliata una Tensione inferiore ai 25 kg in giù, meglio se sotto i 22, che chiaramente riduce la rigidità della racchetta e la potenza del colpo, ma di conseguenza anche la comparsa di vibrazioni che sono il vero male del Tennista.
LE corde devono essere morbide, e solo gradatamente si potrà tornare a usare tensioni più spinte, e corde rigide.
Per la fase infiammatoria, consiglio corde come queste che sono un pò costose, ma anche a detta di molti commenti su amazon rappresentano un grande aiuto.
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Assieme alle corde è chiaramente importante poter ridurre le vibrazioni mediante la classica presenza dell’antivibrazione, che seppur in minima parte aiuta a ridurre la quantità di sollecitazioni.
- Realizzato in morbido silicone di alta qualità
- Riduce le vibrazioni della racchetta
Certamente possono anche essere usati altri gommini antivibrazione, anche se molti non li amano per una ridotta performance in gioco.
Se dovessimo fare un programma di recupero post infiammazione all’epicondilo, io la strutturerei così:
- Fase infiammatoria acuta (primi 30 giorni): in base al dolore è consigliato ridurre o smettere di giocare per eliminare la causa dell’infiammazione
- Iniziare la Fisioterapia: come detto sopra consigliamo di attenersi alla guida
- Riprendere a giocare cambiando corde, e riprendendo in maniera graduale allenamenti, senza entrare in partite (purtroppo la voglia di vincere in un match è tale che si possono fare danni, andando ad infiammare di nuovo il gomito)
- Gradatamente consigliamo di modificare la tensione delle corde una volta al mese, aumentando di 2 kg ogni volta la tensione, fino ad arrivare al vecchio tensionamento
Quale racchetta per epicondilite scegliere
La scelta della racchetta rispetto a qualche anno fa, è un passaggio molto importante. Chiaramente i materiali e le strutture oggi sono molto “Spinte”, e i vari produttori usano modificare i profili, i pesi, ogni anno per fornire performance sempre migliori, a scapito spesso di un ergonomia e salute dello sportivo, che senza volerlo diventa vittima della sua stessa smania di essere il migliore in campo.
Il primo Marchio che mi sento di consigliare caldamente è Certamente Pro Kennex che ha una tecnologia chiamata Kinect in grado di ammortizzare molto il colpo e ridurre pesantemente le vibrazioni.
Il Brevetto Mondiale, presenta una grande novità: la presenza all’interno del telaio della racchetta di capsule con all’interno delle piccolissime sfere. Tale trovata, permette di sfruttare il movimento fisico delle caspule che si andranno a depositare posteriormente durante la preparazione al colpo, e nel momento del colpo per un concetto fisico, decelereranno la racchetta e le vibrazioni posizionandosi anteriormente. Questa soluzione è davvero molto importante in quanto il peso finale della racchetta non verrà minimamente incrementato, in quanto il peso delle sfere viene a bilanciare il normale peso di bilanciamento messo nelle racchette della concorrenza.
Naturalmente ogni anno vengono presentate diverse racchette, ma Questa è una Racchetta molto valida con un prezzo non eccessivo, ma con ottime prestazioni:
- Peso 300 g
- Bilanciamento 320 mm
Altrimenti questo modello più nuovo potrebbe essere idoneo, ma certamente più costoso:
- Peso 300 g
- Bilanciamento 320 mm
PRovare la racchetta è probabilmente il consiglio giusto, magari da un amico che ha già passato questa fase, per capire se può essere di aiuto, oppure no.
Il Riscaldamento prima della partita di Tennis
Nell’ottica di guarire o comunque diminuire i possibili dolori legati al gomito del Tennista, consigliamo di dedicare del tempo alla muscolatura del polso e del braccio cercando di rinforzarla in maniera globale.
Ci viene in aiuto la Powerball, che è uno strumento che io trovo Fantastico! Si tratta di una palla dotata di un giroscopio, ovvero un disposizito che sfrutta l’energia cinetica centrifuga del meccanismo per permettere di lavorare la muscolatura in maniera Eccentrica riuscendo in pochi minuti di allenamento a dare grandi benefici.
La cosa più ostica è riuscire ad azionarla, in quanto sarà necessaria qualche minuto di pratica per riuscire a tirare la cordicella, e iniziare un movimento circolare del polso tale da assecondare il movimento del giroscopio. Può essere acquistato anche un dispositivo per avviarlo ad un prezzo maggiorato.
Consiglio di utilizzare la palla 2 volte al giorno per 5 minuti, avendo cura le prime settimane di usarlo solo 2 minuti a sessione per poi gradatamente salire con l’intensità dell’allenamento.
Questa è la versione con Autostart, ma se volete è disponibile quella con la semplice cordina che vi permetterà di risparmiare qualcosina (io mi sento di consigliarvi questa, rispetto alle versione più economica):
- Non è necessario nessun cordino per l’avvio
- Basta ruotare, farla girare, rilasciarla e continuare ad allenarsi
L’importanza dell’Impugnatura
Probailmente uno tra i fattori più sottovalutati è proprio l’impugnatura. Se ci pensi su, però è proprio da li che parte il collegamento tra racchetta e braccio, e una corretta presa è alla base di una contrazione muscolare efficace e che non porti ad affaticare il braccio.
Primo aspetto è valutare la grandezza della mano:
Se una mano è piccolina, ad esempio e la presa è grande, avremo una difficoltà a stringere e quindi un grande stress per i muscoli che dovranno faticare per tenere la racchetta.
Viceversa se la mano è grande, e la presa piccolina, avremo un lavoro dei muscoli non corretto e la possibulità che si infiammi il gomito.
Per aiutare la situazione ci viene incontro il Grip, che essendo un materiale di riempimento potrà aiutare ad avere una corretta presa sulla racchetta.
Per una mano piccolina servirà un grip poco spesso, mentre per una mano grande servirà aumentare la superficie di presa con un grip più spesso.
In Linea Teorica per misurare la presa del manico giusta bisognerà stringere con la mano dominante la racchetta, e la presa ideale avrà uno spazio misurabile in un dito
Ricorda MAI SOTTOVALUTARE LA PRESA!
Conclusioni
Purtroppo come spiegato all’inizio, nella vita e carriera di ogni tennista può verificarsi un infortunio come appunto l’epicondilite. Curarla al meglio è chiaramente la soluzione consigliata, ma saranno necessari alcuni mesi anche dopo per poter riprendere le normali attività e probabilmente sarà necessario scendere a dei compromessi rispetto al normale gioco pre-infortunio.
Spero che questi consigli possano in qualche modo essere di aiuto e aiutarvi a tornare in campo, nel minor tempo possibile.
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Test terminato
Probabilmente hai una Epicondilite!
Se hai un problema di dolore al gomito, specialmente nella parte anteriore, probabilmente hai una Epicondilite, e necessiti di un intervento chiaro, e tempestivo per evitare che il problema degeneri diventando cronico.
Consigliamo sempre di affrontare la cura in maniera incisiva, Applicando Ghiaccio, e pomata, per almeno una settimana. Se la sintomatologia non migliora è probabilmente necessario un intervento mirato.
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Probabilmente non hai una epicondilite, Necessiti però di essere inquadrato meglio per capire l'origine del tuo problema e capire meglio come possiamo aiutarti
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.