Alluce rigido
L’alluce rigido è una patologia infiammatoria-degenerativa a carico dell’articolazione metatarso-falangea, caratterizzata da una riduzione della mobilità dell’alluce associato a dolore spesso tanto importante da impedire una corretta deambulazione.
Indice dell’articolo:
Cenni Anatomici
L’articolazione metatarso-falangea si colloca tra la testa del primo osso metatarsale e la base della prima falange prossimale.
Le dita del piede sono formate da una serie di ossa chiamate falangi, disposte in fila tra loro (due nell’alluce e tre nelle altre dita). La prima falange di ciascun dito si articola con un osso posizionato subito prima, chiamato metatarsale (molto più lungo delle falangi). quindi ogni piede presenta 5 ossa metatarsali; uno per dito. Tra ciascun osso metatarsale e la corrispettiva falange è posta l’articolazione, racchiusa nella propria capsula articolare.
Le cause
Condizioni infiammatorie, ovvero processi artrosici a carico della suddetta articolazione configurano un quadro clinico meglio conosciuto come alluce rigido. Ricordiamo che per processo artrosico si intende una malattia
degenerativa caratterizzata da un progressivo assottigliamento della cartilagine articolare. I processi irritativi e/o infiammatori cronici predispongono alla formazione di nuovo tessuto osseo a volte in maniera aberrante dando origine a particolari formazioni ossee che prendono il nome di osteofiti che aggravano il quadro sintomatologico/clinico fino alla limitazione parziale o totale dei movimenti articolari ovvero all’anchilosi.
Qui sotto riportata una tabella riassuntiva delle principali cause divise per categorie:
Sistemiche |
Meccaniche – iatrogene |
Congenite |
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Sintomatologia
Classicamente alla palpazione e soprattutto alla mobilizzazione, l’alluce presenta un range di movimento limitato o addirittura nullo. Convenzionalmente se tale condizione si instaura senza motivo apparente (idiopatica), viene definito come alluce rigido primario che si distingue dal secondario il quale riconosce cause traumatiche e/o iatrogene. Quest’ultimo caso è di frequente riscontro in tutti gli interventi che in qualche modo portano ad un’immobilizzazione eccessivamente prolungata dell’articolazione. L’alluce rigido può insorgere anche come conseguenza di piccoli traumi (microtraumi), reiterati nel tempo. Anche se è vero che esistono sport a rischio (calcio, danza classica, arrampicata sportiva e rugby ect.) l’articolazione, specialmente in giovane età, può più spesso soffrire e sviluppare la dolorosa rigidità a causa di una predisposizione congenita del piede.
Sintomi
I sintomi iniziali, lamentati dal paziente sono: dolore e rigidità dell’alluce durante l’attività, difficoltà in alcune attività fisiche; in questa fase il dolore non compare anche a riposo. Il dolore a riposo indica una progressione della patologia, una fase avanzata che porta con sé oltre alla sintomatologia algica, gonfiore e infiammazione articolare e difficoltà ad indossare calzature per la presenza di osteofiti che si dispongono classicamente sul dorso del dito. Questi osteofiti sono molto diversi per la loro posizione dorsale e la loro forma spigolosa rispetto all’esostosi dell’alluce valgo, patologia simile alluce rigido ma con caratteristiche nosologiche ben diverse.
Il dolore si estende anche al ginocchio, anca e colonna per lo squilibrio meccanico generatosi a valle. Il piede va fuori convergenza ed il peso del nostro corpo, nella parte finale della deambulazione grava sul bordo esterno della pianta del piede piuttosto che sull’alluce; si formano cosi anche calli e duroni in prossimità delle altre dita del piede e ciò instaura una sorta di circolo vizioso. L’insulto infiammatorio e la successiva degenerazione fibrotica a carico dell’articolazione può interessare anche le strutture nobili viciniori o che da qui passano nel loro decorso come il nervo interdigitale, patologia meglio conosciuta come neuroma di Morton.
Cura e terapia
Nei casi in cui la patologia non sia di grado severo, l’obiettivo sarà quello di sfiammare la zona con antinfiammatori ad uso topico o intrarticolari, iniziare ad usare calzature adeguate (larghe e comode affinché non creino conflitto e costrizione alla regione dell’alluce) o meglio ancora, affidarsi a cure fisioterapiche.
Fisioterapia alluce rigido
La fisioterapia per curare l’alluce rigido ha generalmente vari scopi:
- Riduzione del dolore:grazie a terapie come il Laser ad alta potenza, gli ultrasuoni il taping
- Recupero della motilità: se non parlimao di una rigidità ormai conclamata, sarà possibile valutare un intervento fisioterapico volto alla mobilizzazione dell’articolazione metatarso-falangea, un linfodrenaggio per migliorare la circolazione linfatica e ridurre il gonfiore
- Esercizi attivi: Possono essere consigliati dal fisioterapista degli esercizi attivi da eseguire più volte al giorno volti a migliorare la contrazione muscolare e ristabilire un corretto reclutamento muscolare
- Rieducazione al passo: proprio la deambulazione è quel gesto che viene spesso colpito e modificato a causa del dolore e sopratutto della rigidità.
- Rieducazione posturale: se il problema al piede non viene recuperato in fretta, possono verificarsi coinvolgimenti anche a distanza come lombalgia, dolori al ginocchio, o comunque problematiche che possono richiedere della rieducazione posturale mezieres per migliorare la postura e ridurre i danni provocati dall’alluce rigido
Chirurgia
I pazienti che non trovano beneficio dall’impiego di tali soluzioni con la fisioterapia e che radiograficamente mostrano un alluce rigido in uno stadio avanzato, con dolore articolare importante, ridotta funzionalità e mobilità e che intendono mantenere uno stile di vita attivo e dinamico, sono i candidati ideali al trattamento chirurgico che varia a seconda della gravità del caso. Tra i principali interventi ricordiamo:
Esostosectomia Globale
Consiste nella liberazione dell’articolazione metatarso-falangea dall’esostosi e dai relativi osteofiti. L’intervento ha come scopo la decompressione della capsula articolare, mediante distanziamento dei capi articolari, ciò comporta un aumento dell’arco di movimento e una correlata diminuzione del dolore. Tale proceduta può essere seguita o sostituita da una Cheilectomia consistente in una rimozione parziale della testa del primo osso metatarsale e della cartilagine relativa.
Osteotomia Cuneiforme Della Falange Prossimale / del primo metatarso
Attraverso queste 2 pratiche chirurgiche si eseguono delle osteotomie, ovvero tagli millimetrici appena dietro la dolorosa sporgenza; ciò permette al chirurgo di spostare a piacimento l’articolazione dell’alluce e di fissarla nella posizione desiderata. Spostamenti millimetrici, ma sufficienti a restituire all’alluce e al piede il suo corretto movimento. L’esecuzione dell’osteotomia aumenta quindi l’estensione dell’articolazione metatarso-falangea. Con il piede ben fasciato, il paziente, sceso dal lettino operatorio può già muovere i primi passi. Per venti giorni con un apposito sandalo rigido che non permette all’alluce operato eccessivi movimenti e per ulteriori venti giorni in comode scarpe da jogging. Il gesso e l’obbligo di non camminare per alcune settimane, sono ormai ricordi della vecchia chirurgia.
Artrodesi Metatarso-Falangea Dell’alluce
Quando la decompressione chirurgica dell’articolazione metatarso-falangea dell’alluce è inefficace o la sintomatologia dolorosa è importante, come avviene nelle artrosi avanzate, nelle patologie autoimmunitarie (es. l’artrite reumatoide), nelle lesioni post-traumatiche, ecc… si ricorre alla fissazione chirurgica dei capi articolari, tecnica che prende il nome di artrodesi (azione chirurgica che trasforma una qualsiasi articolazione da mobile a statica (cioè fissa), più semplicisticamente l’artrodesi può essere definita come una “anchilosi chirurgica”). Il blocco dell’articolazione viene eseguito mantenendo una leggera estensione metatarso falangea per permettere una normale candatura durante la marcia e consentire anche l’uso di un modico tacco.
Infine una curiosità: quando l’alluce soffre già da molto tempo e ha sviluppato una notevole rigidità articolare la diagnosi può essere compiuta anche osservando l’usura delle calzature. Una piega del pellame obliqua ben evidente a metà tomaia e non orizzontale come di norma, tradisce l’anomalo modo di camminare ed è sospetta di alluce rigido
A cura di Giovanni Ielapi
David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.