Manipolazione vertebrale | Il Decalogo per una corretta mobilizzazione vertebrale
Questo articolo è rivolto sia a professionisti del settore sia a pazienti che un pò paurosi si approcciano al mondo della manipolazione vertebrale, cercando così di risolvere i dolori alla loro colonna.
Per definizione una manipolazione vertebrale è una terapia manuale che può essere eseguita in maniera attiva dal paziente mediante una serie di esercizi (mobilizzazione vertebrale attiva) , oppure eseguita da un Fisioterapista, un medico, un osteopata (mi fermo qui, perchè altre qualifiche non sono contemplate tra le figure che possono eseguire questo atto terapeutico), mediante una serie di messe in tensione passive lungo degli assi ben definiti, e una volta raggiunta la “Barriera” si esegue un movimento veloce per superarla, rimanendo sempre nel Rom passivo dell’articolazione.
Il dottor Nicola Monteleone, di cui ho avuto il piacere di conoscere e recensire il suo corso sulle manipolazioni vertebrali, ha stilato un Decalogo molto interessante rivolto all’operatore per una corretta manipolazione e sopratutto, per non commettere errori grossolani che possono precludere un corretto esito di una manovra manipolativa.
Cominciamo col decalogo:
1) Una Manipolazione è un atto tridimensionale, e deve sempre essere eseguita seguendo i movimenti fisiologici della colonna vertebrale (rotazione, flessione, estensione, lateroflessione).
2) Una Manipolazione deve sempre essere indolore, quindi eseguita verso la direzione antalgica del movimento.
3) Essendo una manipolazione un atto tridimensionale, dovremo avere almeno 3 direzioni libere ed indolori per poterla eseguire correttamente.
4) Una Manipolazione deve essere eseguita sempre e solo dopo averne accertato l’indicazione ed escluso qualsiasi controindicazione.
5) I gradi e l’angolo di una Manipolazione devono sempre restare entro il range fisiologico, ed anzi, tramite accorgimenti posizionali, essere eseguite con un angolo di rotazione massimo di 30°-35°.
6) Non si devono mai manipolare segmenti vertebrali stabilizzati chirurgicamente, soprattutto se in presenza di fissatori.
7) Una Manipolazione si esegue esclusivamente su un paziente consenziente e che non soffra di disturbi ansiosi o nevrotici.
8) L’atto manipolativo deve sempre essere proporzionato alla patologia che dobbiamo trattare: una ernia espulsa non potrà essere trattata con la stessa intensità di un piccolo blocco di C1..
9) Una Manipolazione deve sempre essere eseguita in ambiente idoneo e con gli strumenti idonei (studio professionale, lettino adeguato, scarpe con suola in gomma).
10) Il risultato di una manipolazione viene valutato non prima del 3° giorno successivo, con una nuova valutazione del paziente
Questo decalogo è molto importante e seppur certi concetti, sembrerebbero ovvi, nella pratica quotidiana è bene che sussistano tutti e 10 i punti prima di eseguire questo genere di atto terapeutico!
Buona Manipolazione a Tutti
David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.