Intervista ad Andrea Civardi | Ergon Tecnique
In questi ultimi anni, le novità in campo riabilitativo sono relativamente poche, e un ragazzo che vuole accrescere il suo bagaglio di competenze e tecniche può essere spaesato e confuso nella scelta, in quanto troviamo tecniche “vecchie” e novità non sempre all’altezza delle premesse, vicino a tecniche innovative molto efficaci. Per cui discernere diventa difficile.
In questo contesto, il trattamento della fascia rappresenta un’ottima possibilità e un grande valore aggiunto perché permette di inquadrare i disturbi muscolo scheletrici in maniera diretta, e sotto un’angolatura molto interessante.
Sopratutto l’uso di IASTM, può essere un ottimo spunto per accrescere le proprie possibilità in campo manuale, sopratutto in campo sportivo.
Ho avuto così modo di conoscere il collega Andrea Civardi, docente per l’Italia di Ergon Technique, che oggi ha accettato la mia intervista.
-Ciao Andrea, benvenuto e grazie per la tua disponibilità a rispondere alle nostre domande.
Grazie, ho accettato con molto piacere l’invito: è sempre una gioia parlare in modo sereno del nostro meraviglioso lavoro.
–Sei un Fisioterapista che vedo molto preparato nel tuo curriculum, Mi piacerebbe conoscere qualcosa di te, della tua formazione, e cosa ti ha portato a intraprendere il percorso di studi nella fascia
Ti ringrazio per i complimenti: anche per me è un vero onore poter parlare con un collega molto preparato. Lavoro da 24 anni come fisioterapista e sono osteopata da 12. Il corpo umano nella sua complessità ed architettura mi ha sempre affascinato e per questo cerco di conoscerlo più a fondo studiando i vari meccanismi di interazione della nostra salute. Questa passione mi ha portato a studiare la fascia in modo particolare durante gli studi osteopatici, continuando tutt’ora a formarmi in questo ambito.
-Diciamo che ti trovi a metà tra i “vecchi terapisti” con le mani sempre piene di olio, e quelli moderni, che grazie a poche manovre, fatte al momento giusto, nella sede giusta, riescono a dare reale valore al paziente. Ci puoi parlare di questo aspetto, e di come ti poni nei confronti della vecchia “Fisioterapia” fatta di ionoforesi, ultrasuoni, e massaggi?
È assolutamente vero, lo dico sempre ai miei pazienti e corsisti che mi trovo nella “terra di mezzo”. In questi anni mi sono molto aggiornato, senza dimenticare che anche “olio e massaggio” hanno comunque avuto ed in parte hanno ancora il loro valore. La tecnica magica che risolve in un attimo i problemi del paziente non esiste, e a volte “sporcarsi” le mani non fa male all’operatore. Tutto ciò che abbiamo imparato nel passato ci viene in aiuto, ma la parola d’ordine è progredire sempre, perché le scienze riabilitative vanno avanti e noi abbiamo il dovere di seguirle.
-Noto che sei docente di vari approcci riabilitativi, mi chiedevo perché hai deciso di intraprendere anche la carriera di docente, piuttosto che tenere per te i concetti che insegni ai tuoi corsi?
La risposta è facile in questo caso. Quando ho capito di poter dare nozioni preziose a studenti e professionisti, frutto delle esperienze di lavoro maturate sul campo, mi è venuto naturale trovare un modo per condividerle.
Credo che sia giusto condividere, anche perché non abbiamo nulla da nascondere ai colleghi, anzi la crescita di una professione dipende proprio dall’apporto che tutti possiamo dare alla professione stessa: chi in alcuni campi, chi in altri.
-Ci puoi spiegare in cosa consiste il metodo Ergon, e come è utile nel trattamento quotidiano?
Il trattamento Ergon IASTM differisce dal classico uso IASTM per comprimere un punto doloroso o per sostituire la mano durante un massaggio. Il lavoro si basa su una vera e propria correzione delle disfunzioni fasciali descritte dal Dr. Myers (che collabora con il Team Greco che ha sviluppato Ergon) grazie al trattamento dei meridiani miofasciali. Trattare in modo profondo e secondo direzioni correttive i tessuti molli e la fascia del paziente con i tools, accorcia i tempi di trattamento migliorando il recupero del paziente o dell’atleta.
-Il metodo è di facile approccio, oppure necessita di una particolare attitudine?
Non servono poteri magici o particolari attitudini per lavorare con Ergon, anzi già i giorni successivi al corso si può lavorare con i pazienti in modo efficace e sicuro. Come per tutte le nuove tecniche che si acquisiscono ovviamente serve allenamento rispetto la tecnica stessa, ma i risultati sono immediati con i pazienti.
-Immaginiamo una giornata tipica di Andrea Civardi, presso il tuo studio. Hai imparato ad usare anche elettromedicali, oppure hai sempre l’orticaria quando ti avvicini a questi strumenti?
La mia giornata è molto varia perché avendo diverse frecce nel mio arco a cui poter attingere, cerco sempre l’approccio giusto in ogni specifico momento per ogni paziente.
Lavoro molto con le tecniche di terapia manuale, Ergon IASTM, Kinetic Flossing, ecc…, ma uso anche TECAR Indiba ed onde d’urto. Non ho nessuna allergia per la terapia strumentale: se usata nel modo giusto e con uno scopo preciso ci aiuta e parecchio. Non credo però alla sostituzione dell’operatore con la terapia fisica.
-Se tu avessi un figlio che ha deciso di intraprendere la carriera del proprio padre, come lo consiglieresti, per diventare un ottimo terapista? Che tipo di percorso gli consiglieresti di intraprendere?
Non ti nascondo che mi farebbe piacere che uno dei miei figli decida di fare il fisioterapista, ma se non dovesse capitare non farei come quei genitori che si impongono.
Gli consiglierei di studiare per passare il test per la facoltà ed una volta entrato gli consiglierei di studiare non per passare gli esami, ma studiare per se stesso. Cercherei di trasmettergli in primis la passione, che per essere un ottimo terapista è fondamentale. La conoscenza viene con il tempo: spererei a quel punto di avere ancora più cose da trasmettergli dal punto di vista didattico ed esperienziale.
-Secondo te come evolverà la fisioterapia nei prossimi anni e quali saranno le nuove frontiere, e le innovazioni?
Prima di tutto spero evolva la figura del fisioterapista, la speranza è quella di avere sempre più credito nel mondo medico, visto che dai pazienti ne abbiamo già tanto. Questo ulteriore credito però va meritato con il continuo impegno sia dei professionisti che degli organi competenti, puntando sulla formazione di qualità, come quello che sto cercando di perseguire in questi anni. Non credo ci saranno grandi nuove frontiere o innovazioni, il mercato in questi anni ha già fatto molto. Tuttavia aspetto impazientemente la novità che mi stupisca.
– Progetti futuri di cui hai voglia di parlarci?
Oltre al corso Ergon, che ho importato ormai da due anni in Italia con successo, con In_Forma Corsi abbiamo portato anche l’innovativo corso di Kinetic Flossing, sperando di percorrere la stessa strada. Tra l’altro da quest’anno i corsi Ergon e Kinetic Flossing saranno accreditati ECM in un’ottica di ulteriore crescita.
-Ti ringrazio Andrea per la tua disponibilità, e soprattutto per le risposte che hai deciso di darci per farti conoscere meglio
Grazie a te, è stato davvero un piacere conoscerti e condividere la passione del nostro lavoro e della formazione, perché senza passione non c’è progresso professionale.
David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.