Esercizi di Riabilitazione Polso dopo frattura : Fisioterapia, Cura naturale
In questo Articolo parleremo di Esercizi di Riabilitazione Polso dopo Frattura composta o scomposta, proponendo degli esercizi di rinforzo muscolare ed esercizi di mobilità per recuperare l’articolarità perduta se hai una rigidità o hai subito un intervento chirurgico al polso.
Chiaramente esistono svariate tipologie di fratture o traumi che possono riguardare il polso e non è semplicissimo pensare a degli esercizi univoci e che possano andare bene per ogni problema. Abbiamo ad esempio parlato della Frattura di Colles in un altro articolo in quanto è una tra le fratture più frequenti e che necessitano di una riabilitazione immediata e incisiva per recuperare l’articolarità perduta.
E’ molto probabile che dopo un periodo di immobilizzazione tu possa accusare dolori e una forte rigidità che non ti permette di muovere il polso nei movimenti di flesso estensione, nelle più comuni Rotazioni.
Cenni di anatomia per capire bene quali sono i Segmenti interessati
Vorrei in breve spiegarti l’anatomia del polso, per rendere di facile comprensione l’obiettivo degli esercizi di riabilitazione polso dopo frattura, e spiegarti quindi gli obiettivi principali.
Il polso è costituito da due articolazioni che collegano avambraccio e mano e consentono i movimenti Fisiologici della mano sull’ avambraccio:
- L’ articolazione Radio-carpica: tra avambraccio e mano
- L’ articolazione Mediocarpica: tra la prima fila (scafoide, semilunare, piramidale, pisiforme) di ossa e la seconda (Trapezio, trapezoide, Capitato e uncinato)
L’ articolazione radio-carpica è un’articolazione semplice che collega nello specifico due superfici una cava e una convessa. L’ulna che insieme al radio costituisce l’avambraccio, non fa parte direttamente del polso in quanto si articola con il radio per eseguire i movimenti di Prono-supinazione (quelli per intenderci che ti permettono di aprire una porta con la chiave).
Parliamo di una articolazione che permette davvero moltissimi movimenti, e propio per questo è considerata molto lassa, e infatti sono numerosi i legamenti che aiutano a tenere in sede l’articolazione oltre a lavorare in sinergia con i moltissimi muscoli estrinseci della mano:
- Il legamento radio-carpico volare
- Il legamento radio-carpico dorsale
- Il legamento collaterale radiale del carpo
- Il legamento collaterale ulnare del carpo
- Il legamento ulnocarpico palmare
Tra la prima filiera e la seconda filiera di ossicina del carpo (articolazione mediocarpica) troviamo invece una certa rigidità, e tale stabilità è assicurata sia dall’anatomia delle ossa che compongono il carpo, sia dall’azione sinergica di moltissimi legamenti tra cui ricordiamo i principali che sono riassunti in:
- Legamento radiato del carpo
- Legamenti intercarpici palmari, dorsali e interossei
In caso di dolore come si può fare diagnosi?
Generalmente in caso di caduta, o comunque trauma alla mano, si noterà quasi immediatamente un gonfiore e una impossibilità a muovere il polso. Tale condizione si mostrerà sia in caso di Frattura del polso, o di una delle ossa del carpo, sia in caso di distorsione del polso (uno stiramento eccessivo di uno dei legamenti del polso che può stirarsi senza rompersi, oppure si può verificare una rottura).
Il primo esame che è fondamentale è sempre la Radiografia Rx, in quanto ci aiuterà a comprendere. subito se parliamo di una Frattura o di una distorsione del polso.
In seconda battuta come approfondimento, si eseguirà una visita clinica per comprendere con più specificità quale legamento è interessato, e il medico può decidere se sottoporre il paziente ad ulteriori esami come una ecografia, oppure procedere ad una Risonanza magnetica. Qualora ci fosse il dubbio di una lesione della Cartilagine Triangolare, si potrebbe richiedere un esame con liquido di contrasto.
Eventualmente, in casi abbastanza rari, o per sospetto di lesioni come microfratture, si può eseguire anche una Tac.
Va detto comunque che gli esami servono a confermare il dubbio diagnostico.
Esercizi di Riabilitazione Polso Come vanno eseguiti
Gli esercizi che ora ti mostrerò sono molto importanti e vanno inseriti in un contesto riabilitativo ampio. NON puoi pensare di riabilitare un polso da solo, ma devi pensare di farti aiutare da un Fisioterapista per gestire gli esiti. Infatti normalmente ci possiamo trovare di Fronte a 3 situazioni molto frequenti:
- Riabilitazione del polso dopo Frattura o dopo Distorsione
- Riabilitazione del polso dopo Intervento chirurgico
- Riabilitazione del polso dopo gesso
Questi sono esercizi molto semplici ma vanno eseguiti costantemente, e chiesta l’autorizzazione al Fisioterapista, in quanto le possibili complicazioni o controindicazioni possono esserci.
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Riabilitazione del polso dopo frattura
Nel caso di una Frattura del polso, in base alla tipologia di lesione e sopratutto del comparto lesionato si deciderà quale approccio contenitivo è più consono all guarigione della Frattura. Infatti potrebbe essere necessario un approccio chirurgico, un approccio conservativo con un Gesso, oppure un approccio conservativo con un tutore. Scopo comunque del mezzo di contenimento è quello di far guarire la frattura in 30- 45 giorni dal trauma.
In tutte le scelte, ci sarà però una immobilizzazione completa o parziale con possibile blocco anche a livello del gomito.
Sopratutto nei primi giorni potrebbe verificarsi un gonfiore e un edema della mano o del polso che vanno considerati assolutamente in quanto potrebbero creare problematiche di tipo vascolari al polso e mano e dare vita ad una Sindrome Compartimentale
Chiaramente se si è scelto di utilizzare un mezzo contenitivo come il Gesso la gestione del gonfiore è più complicata, mentre se si è scelta una doccia gessata, o un Tutore, sarà molto più facile.
La comunicazione con il medico è importantissima per mettere in evidenza appunto sintomi come il gonfiore, il formicolio o l’addormentamento di parte della mano.
Riabilitazione del polso dopo intervento chirurgico
Quando ci troviamo di fronte ad un intervento chirurgico la scelta del medico è sempre soggettiva e riguarda l’utilizzo mezzi di sintesi come Fili di Kirsher , placche o viti. Talvolta si potranno usare anche tecniche miste. Scopo dell’intervento è ridurre la frattura e avvicinare il più possibile i capi ossei e iniziare così il percorso di guarigione dell’osso. Dopo intervento si potrà iniziare la riabilitazione subito, o dopo alcune settimane. Sarà sempre il medico a decidere i tempi.
Protocollo di Riabilitazione
Nei primi giorni dopo l’intervento chirurgico, la Fisioterapia sarà orientata a trattamenti che controllino il gonfiore e sopratutto il dolore.
Possono essere proposte alcune terapie FISICHE antalgiche e antinfiammatorie come:
- LASER ad alta potenza (azione antinfiammatoria)
- TECAR Terapia
- bendaggi compressivi
- Crioterapia per l’edema,
- Ultrasuoni a Freddo
- Magnetoterapia per favorire la rigenerazione dell’ osso,
- Esercizi cauti di mobilizzazione attiva e attiva assistita per evitare l’instaurarsi della rigidità articolare.
- Trattamento della cicatrice: fondamentale per ridurre eventuali tensioni e per ripristinare una corretta mobilità tra i tessuti sui vari piani di scorrimento
Proprio la mobilizzazione deve essere cauta, senza arrivare al punto di dolore eccessivo e deve essere eseguita da un Fisioterapista esperto.
Dopo 30-45 giorni dall’ intervento chirurgico, la frattura sarà guarita.
Si deve continuare con esercizi di riabilitazione polso dopo frattura con mobilizzazione attiva assistita e passiva per massimizzare la mobilità del polso oltre che mobilizzare e recuperare completamente il range articolare.
Dopo circa 2 settimane dall’inizio della Fisioterapia si possono cominciare esercizi di rinforzo muscolare.
La Riabilitazione di una Frattura del polso potrebbe richiedere fino a 2 mesi di Tempo, e comunque non è priva di insidie.
Riabilitazione del polso dopo rimozione del gesso
La riabilitazione dopo rimozione del gesso non è molto diversa dalla riabilitazione dopo intervento chirurgico. Cambia però un aspetto fondamentale: I capi ossei possono non essere perfettamente allineati e il contenimento gessato provoca quasi sempre una forte rigidità dell’articolazione.
L’ immobilizzazione del polso può durare tra i 30-40 giorni circa. In questa prima fase, nonostante il polso sia immobilizzato, è opportuno mobilizzare spalla e gomito omolaterale per contrastare il congelamento delle articolazioni e mobilizzare con movimenti lenti e cauti, le dita della mano per evitare problemi di funzionalità.
PROTOCOLLO RIABILITATIVO DOPO RIMOZIONE DEL GESSO
Abbiamo stilato questo protocollo mettendo in evidenza gli obiettivi più importanti da raggiungere.
- Trattare edema e tumefazione del polso con massaggio linfodrenante e decontratturante
- Magnetoterapia per migliorare la calcificazione del tessuto osseo
- Mobilizzazione attiva assistita e attiva contro resistenza di tutte le articolazioni interessate
- Esercizi di rinforzo muscolare di polso e mano sia contro resistenza, che grazie all’ausilio di pesi, elastici, palline..
Eventualmente possono essere usati questi ausili molto utili per rinforzare la mano:
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- Rinforzo e miglioramento della presa
- Esercizi di motricità fine della mano
- Mobilizzazione e rinforzo del gomito e della spalla
- Rieducare laddove è persa la funzione il paziente in attività base come lavarsi, cucinare, ecc ecc.
Riabilitazione del polso in acqua
Esiste una possibilità che rende spesso grandi risultati, che riguarda il percorso in acqua. a differenza di altre articolazioni come anca, ginocchio caviglia che beneficiano dell’assenza di gravità, in questo caso, avremo buoni risultati grazie alla temperatura di circa 33-36 gradi, e un ambiente protetto e un rilassamento generale in una piscina riabilitativa, permette quindi di favorire la riabilitazione del polso in un ambiente Favorevole.
Possibili complicazioni dopo una frattura di polso
La maggior parte delle complicazioni dopo una frattura di polso possono durare qualche settimana, ma spesso anche di più.
Tra le complicazioni principiali abbiamo: rigidità, dolore o disabilità temporanea.
La maggior parte di queste sono presenti con la gestione conservativa, mentre con la gestione chirurgica si riducono moltissimo le possibilità e i tempi di recupero.
Purtroppo, una frattura di polso, sopratutto se scomposta porta sempre delle possibili complicazioni, e ti invitiamo a non abbatterti, perchè per un recupero completo, possono volerci anche 3-4 mesi.
Le complicazioni più frequenti sono:
- Artrosi: se le superfici non tornano integre, o c’è un problema del movimento si potrebbe incorrere nel tempo in un consumo anomalo della cartilagine e quindi in un problema.
- Danni alle strutture nervose: È la complicazione più grave e riguarda la sensibilità o proprio il movimento se vengono lese le strutture nervose. Si dovrà accertare con un elettromiografia l’eventuale danno neurologico
- Danni di tipo circolatorio: la circolazione è importantissima, sia quella dell’osso (possibili necrosi avascolari), e sia la circolazione locale
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.