Esercizi Cervicobrachialgia | Come eliminare il dolore al braccio
In questo articolo voglio parlarti di una patologia molto Fastidiosa e mostrarti gli esercizi cervicobrachialgia.
Molti pazienti associano tale disturbo a quello del mal di denti, simile è infatti la persistenza e l’intensità del dolore e altrettanto invalidante è il quadro che si va a creare nella quotidianità.
Per poterti illustrare in maniera dettagliata gli esercizi cervicobrachialgia più adeguati, volti a migliorare la sintomatologia, occorre partire dalla spiegazione della patologia, cosa la provoca e quali sono i sintomi.
Cosa è la Cervicobrachialgia e perchè sono importanti gli esercizi
Con il termine cervicobrachialgia si intende la presenza di un dolore che si estende dal tratto cervicale della colonna vertebrale (collo) all’intero cingolo scapolare (insieme di articolazioni di cui fanno parte le spalle e le scapole) fino ad arrivare addirittura alle mani. Non fa differenza il tipo di lato colpito, se destro o sinistro, è però più frequente la monolateralità della sintomatologia.
Poiché il dolore non è il solo sintomo che caratterizza tale patologia essa viene anche identificata in medicina con il termine di sindrome cervico-brachiale.
Alla base del suddetto quadro patologico vi è la compressione di uno o più nervi facenti parte del plesso brachiale, i quali riflettono poi il disturbo all’intero e specifico territorio di competenza.
Ma come è possibile che i vengano irritati a tal punto? Vediamolo insieme.
Le cause della cervicobrachialgia
Una delle cause maggiori di radicolopatia è sicuramente l’ernia cervicale. Tra una vertebra cervicale e l’altra ci sono dei dischi di materiale fibroso, ovvero i dischi intervertebrali.
Questi dischi (in particolare quelli tra le vertebre C5-C6 e C7) vanno molto spesso incontro ad usura, ed alcune parti possono rompersi.
Nella maggior parte dei casi, si tratta di un processo assolutamente normale, che avviene in assenza di sintomi. In altri casi però, alcune parti del disco possono andare a colpire i nervi
circostanti e portare alla cervicobrachialgia.
Le ernie hanno un’evoluzione benigna nella maggior parte dei casi, nel tempo infatti tendono a perdere di volume e ridurre la loro compressione e irritazione del nervo. La zona però può restare un “punto debole” ed andare incontro a più o meno frequenti irritazioni, in questo caso degli esercizi mirati (che vedremo) sono in grado di aiutare davvero tanto.
- Tra le altre cause ci sono
- artrosi cervicale
- artrite reumatoide
- presenza di malformazioni congenite alla colonna vertebrale
- presenza di osteofiti a livello cervicale
- traumi a carico del tratto cervicale della colonna vertebrale
- neoplasie della colonna vertebrale con sede lungo il tratto cervicale
- Forti contratture dei muscoli.
Ad esempio, il passaggio dei nervi all’altezza dei muscoli scaleni è così delicato che se i muscoli sono eccessivamente contratti, i nervi possono soffrire esattamente come in un problema vertebrale. Uno stato di eccessiva tensione dei muscoli scaleni può irritare i nervi e simulare una vera e propria ernia cervicale, con dolore al braccio e molto frequentemente sensazione di formicolio.
Quali sono i Sintomi
Oltre alla sensazione di dolore, che può essere di tipo pulsante o bruciante e che può estendersi dal collo a tutto l’arto superiore, vi sono tutta un’altra serie di sintomi. Vediamoli insieme:
- Formicolio e senso di intorpidimento che può interessare la spalla, il braccio, la mano le dita e la pozione di torace più vicina. Questo è dovuto ad un’alterazione della componente sensitiva delle radici o dei prolungamenti delle radici appartenenti ai nervi spinali cervicali
- Senso di debolezza a carico del muscolo deltoide e dei muscoli costituenti la cosiddetta cuffia dei rotatori, ridotta capacità nel controllare i muscoli flessori delle dita della mano, difficoltà nel
controllare i muscoli estensori delle dita della mano. La debolezza muscolare è frutto di un’alterazione della componente motoria delle radici e dei prolungamenti delle radici appartenenti
ai nervi spinali cervicali. A lungo andare e nei casi più gravi si può addirittura assistere ad una diminuzione della massa muscolare - Rigidità del collo
- Vertigini e giramenti di testa
- Cefalea
- Disturbi del sonno
Come si fa la diagnosi?
È sicuramente opportuno rivolgersi inizialmente ad un medico per una visita, ed eseguire degli esami strumentali come la risonanza magnetica e l’elettromiografia per poter comprendere la natura del disturbo a livello dei dischi intervertebrali e il tipo di compromissione della conduzione nervosa. Tutto ciò serve anche per poter fare una diagnosi differenziale con le altre cause, come ad esempio le forti contratture muscolari che creano veri e propri blocchi al passaggio dei nervi del plesso brachiale.
Esistono dei Test Specifici per comprendere quale è la cause dell’irritazione del nervo durante il suo decorso Tra Questi ricordiamo il Test Di Adson, Test di Eden, e Il Test di Wright (ci mettono in evidenza se esistono problemi di intrappolamento a carico dei muscoli scaleni, della prima costa, o del muscolo pettorale.
Trattamento della cervicobrachialgia
Nella fase acuta è sicuramente consigliato il riposo da tutte quelle attività che causano o incrementano il dolore e procedere a sfiammare le zone con terapie fisiche come il Laser e la Tecar o nei casi più gravi con la somministrazione di farmaci. È fondamentale però non considerare questi trattamenti come la risoluzione della cervicobrachialgia.
In un secondo momento infatti, effettuare cicli di terapia manuale, volti a detendere la muscolatura contratta, insieme a degli esercizi mirati ed una rieducazione posturale rappresentano la base per far si che non solo diminuisca la sintomatologia nell’immediato ma che non si ripresenti.
Gli Esercizi per la Cervicobrachialgia Migliori
Questi esercizi che ti sto per proporre pongono la loro attenzione alla mobilità del tratto cervicale, all’allungamento dei muscoli che possono fare da blocco alla conduzione nervosa, e alla mobilizzazione del sistema nervoso, base del concetto della neurodinamica. Quest’ultima è una tecnica che ha lo scopo di:
apportare una detensione-rilassamento del nervo (molto importante nei casi di dolore cronico); migliorare gli scambi metabolici del sistema nervoso periferico; “sbrigliare” il tessuto nervoso nei casi di conflitto con differenti interfacce; migliorare le capacità elastiche del tessuto nervoso.
Esercizio cervicobrachialgia N.1 “Mobilizzazione vertebre cervicali”
Con la schiena poggiata al muro, le spalle leggermente in apertura e il palmo delle mani rivolto in avanti
cerco di portare la testa verso il muro, come se volessi farmi venire il “doppio mento”, mantengo la
posizione 2 secondi per poi tornare in posizione normale. Attenzione allo sguardo che è sempre rivolto in
avanti. Esegui questo esercizio per la cervicobrachialgia almeno 15 volte.
Esercizio N.2 “Allungamento muscolo trapezio”
Con la schiena e le braccia sempre poggiate al muro e il palmo delle mani rivolto in avanti, apro
leggermente un braccio staccandolo dai fianchi, è indifferente quale tanto poi l’esercizio andrà effettuato
da entrambi i lati. Da questa posizione, vado ad inclinare la testa verso la spalla opposta al braccio che ho
aperto, facendo attenzione al naso che deve essere sempre proiettato verso l’avanti. Mantengo per 20
secondi la posizione, sia da un lato che dall’altro, in questo modo andrò ad allungare il muscolo trapezio.
Eseguo l’esercizio 10 volte per lato.
Esercizio N.3 “Allungamento muscolo pettorale”
Sempre con la schiena attaccata al muro e le spalle aperte, porto le braccia in alto tenendo i gomiti piegati
a 90 gradi, i palmi delle mani sono rivolti in avanti e le braccia sono attaccate al muro. Se non riesco a
poggiare tutto il braccio posso farlo solo con le punte delle dita piegando il polso. In questo modo andrò ad
aprire lo spazio anteriore allungando il pettorale. Mantengo la posizione sempre per 20 secondi ed effettuo
l’esercizio 15 volte.
Esercizio N.4 “Esercizio di neurodinamica” per la cervicobrachialgia
Sempre con la schiena attaccata al muro porto il braccio in apertura di 90 gradi con il polso piegato la mano aperta rivolta all’esterno e le dita verso il basso. Mantengo la posizione per 60 secondi, se incomincio ad avvertire fastidi o dolori posso piegare il gomito e poi rimettermi in posizione, oppure inclinare la testa verso il braccio che ho aperto portando l’orecchio verso le spalle. Se al contrario non dovessi sentire nulla posso aumentare lo stato tensivo inclinando la testa questa volta nel lato opposto. Eseguo l’esercizio 10 volte per lato.
Cervicobrachialgia come dormire
Questa è una domanda molto frequente perchè spesso i sintomi di dolore lungo il braccio tendono ad accentuarsi la sera, e quindi molte persone ci chiedono come dormire per avere meno fastidi lungo il braccio.
IL cuscino è il supporto per la cervicale più importante, e sono sicuro che probabilmente quello che stai usando non è il massimo per il problema in questo momento.
Ti consiglio infatti di scegliere un cuscino memory grazie alla mia guida.
Il consiglio principale per dormire con una cervicobrachialgia, è quello di evitare di dormire sul lato dolente, e anzi facilitare un apertura dei forami di coniungazione, dormendo sul lato opposto.
In questa fase potrebbe essere necessario fare anche una prova:
prendi un asciugamano piccolino, arrotolalo facendo un piccolo cilindro, e posizionalo sotto la cervicale dal lato sano. obiettivo è quello di aprire lo spazio e il forame da cui fuoriescono i nervi che compongono il plesso brachiale, e se il problema è li, allora potrebbe migliorare il sintomo.
Qualora invece il disturbo dipenda da un altra fonte, bhe va valutato
Conclusione
Spero che questa guida possa essere di aiuto, per comprendere meglio come e gestire il disturbo della cervicobrachialgia. Non è semplice uscirne, ma chiaramente sarà importante per prima cosa comprendere le cause del blocco, e tramite trattamenti mirati cercare di ridurre il fastidio.
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.