Ernie Cervicali | Cosa sono e come possiamo curarle
Le Ernie Cervicali sono delle patologie dei dischi intervertebrali che a causa di una lesione dell’anello fibroso fuoriesce il materiale gelatinoso del nucleo andando a comprimere una o più radici nervose.
Se stai cercando informazioni sulle Ernie Cervicali per interpretare i sintomi, è probabile che soffri di dolori al rachide cervicale con possibile dolore che si irradia lungo il braccio per una conseguenza chiamata Cervicobrachialgia.
Struttura ed anatomia di un disco intervertebrale per capire cosa sono le Ernie Cervicali
Per comprendere in maniera chiara la patologia di cui siamo affetti, è importante fare un accenno di anatomia del disco, una struttura fibrocartilaginea che si trova frapposta tra i corpi vertebrali di due vertebre consecutive.
Ogni vertebra è costituita da una struttura cilindrica chiamata corpo vertebrale, che si unisce con una struttura circolare che prende il nome di arco. Tra ogni corpo vertebrale e la vertebra soprastante e sottostante esiste una struttura morbida di raccordo che prende il nome di Disco intervertebrale. Il disco funge da cuscinetto, e accompagna il movimento delle vertebre nei movimenti di flesso-estensione, e nei movimenti laterali.
Il disco ha una anatomia molto semplice ed è costituito da un anello fibroso che racchiude un gel chiamato nucleo polposo con consistenza gelatinosa. La struttura dell’anulus ha una media resistenza, ma traumi o il normale avanzamento dell’età può provocare una degenerazione e fissurazione della struttura. A Sorreggere la struttura dell’anello fibroso c’è il legamento posteriore che ha la funzione di proteggere, contenere e rinforzare tutta l’impalcatura.
Ernia cervicale cosa è
Il tratto cervicale è costituito da 7 vertebre cervicali e quindi 8 dischi intervertebrali. Potenzialmente ogni disco può subire una rottura e fissurazione dell’anulus fibroso. Non è raro leggere un referto medico e scoprire quindi di avere delle Ernie cervicali plurime. L’erniazione è per definizione una rottura dell’anulus fibrso con fuoriuscita del gel verso l’esterno. Purtroppo il disco ha rapporti molto vicini con le strutture nervose, per cui la fuoriuscita dell’ernia, può andare a comprimere il nervo e determinare dei sintomi neurologici, che variano in base al grado di compressione sulle strutture.
In questo video viene mostrato il meccanismo patologico di un ernia lombare, ma vista la similitudine va benissimo per chiarire cosa è una ernia cervicale
Ernie cervicali Sintomi
I sintomi che accompagnano dei disturbi erniari sono molto variegati e vanno distinti in:
- Sintomi legati al movimento (Disturbi ortopedici)
- Sintomi Neurologici
Sintomi legati al movimento
Naturalmente un disco che non accompagna e oltretutto si ernia, pone dei seri problemi di mobilità non solo al segmento erniato, ma anche ai segmenti sovrastanti o sottostanti, in quanto qualunque movimento della cervicale non è mai isolato, piuttosto si accompagna al movimento accessorio di altre vertebre. I sintomi ortopedici possono quindi portare ad un blocco articolare o comunque una limitazione di movimento. Generalmente si accompagnano sintomi di natura muscolare con rigidità e contratture muscolari di molti muscoli cervicali.
In questo video analizzeremo il movimento della colonna cervicale e naturalmente le ripercussioni sui dischi intervertebrali. Un loro malfunzionamento influenzerà negativamente proprio il movimento
Sintomi neurologici
Vista la vicinanza con le radici nervose che fuoriescono dai fori di coniugazione, una fuoriuscita di materiale discale può comprimere il nervo e provocare dei sintomi neurologici che variano in base al nervo compresso, all’altezza, e sopratutto all’intensità della compressione. I sintomi saranno sensitivi con comparsa di formicolio lungo il braccio, sensazione di scosse, sensazione di calore e dolore anche molto intenso oltre ad una sensazione di debolezza e sopratutto comparsa di mal di testa. Caratteristica negativa di questi sintomi è certamente il fatto che sono molto intensi, e spesso non variano col movimento. Talvolta si riesce a trovare una posizione e possono attenuarsi, proprio in virtù di una minore compressione meccanica sulla radice nervosa.
Esami radiologici
Quando il medico dopo una visita clinica ritiene opportuno approfondire con degli esami strumentali, saranno prescritti degli approfondimenti che generalmente sono:
- Lastra RX: è un esame base, che va sempre prescritto, per studiare la morfologia del tratto cervicale, oltre ad analizzare curve, e permette di farsi un’idea dello stato dei dischi, magari andando ad analizzare lo spazio intervertebrale che se ridotto potrebbe far supporre che siamo di Fronte ad una erniazione.
- Risonanza Magnetica: la Rmn è l’esame principale per studiare i tessuti molli, i rapporti del disco con le radici nervose, e valutare lesioni legamentose. Va eseguito in un centro di alta specializzazione, per ottenere immagini nitide, che permettono di fare una diagnosi sicura e completa. Purtroppo talvolta cercando un centro dove eseguire una rmn, ci si imbatte in promozioni e tariffe a prezzi scontati. Questo spesso è sinonimo di una poca potenza del macchinario, che invece deve avere almeno 1,5 tesla.
- Elettromiografia: esame dinamico molto importante per valutare la funzionalità e compromisisone eventuale del nervo, studiando i potenziali evocati nella trasmisisone degli impulsi nervosi dal cervello alla periferia e viceversa attraverso il midollo
Cura, rimedi e prevenzione
Quando si è accertato di essere affetto da Ernie cervicali, magari multiple, è importante cercare di affrontare il problema in maniera decisa e allontanare la compressione per non rischiare di danneggiare il nervo compresso.
Approccio Medico
Una volta effettuata la visita clinica, il medico fa la sua diagnosi e potrebbe decidersi a prescrivere una cura farmacologica mediante antinfiammatori (Fans o Cortisone), o mediante Creme (medicamentose oppure naturali come l’arnica) o cerotti. In alcuni casi in cui la contrattura è molto presente, è consigliato una dose di farmaco miorilassante per rilassare i muscoli.
Nel caso di condizioni di ansia, è possibile che tale stato emotivo peggiori e coinvolga i muscoli cervicali portando a contrattura.
Generalmente la cura farmacologica va portata avanti per almeno 5-7 giorni (Decide il medico) con lo scopo di ridurre il sintomo doloroso e permettere un approccio fisioterapico più incisivo.
Mesoterapia
Approccio che deve essere eseguito dal medico, che ha lo scopo di iniettare un farmaco o un mix di farmaci per via sottocutanea mediante una siringa con un ago sottilissimo e molto corto. Generalmente hanno la funzione di rilassare la muscolatura contratta, e facilitare l’attività fisioterapica che si eseguirà nei giorni successivi
Fisioterapia
La fisioterapia è molto importante per riuscire a curare sia il sintomo che sopratutto tentare di ridurre la compressione sul nervo.
Trattamento di fisioterapia sintomatologico
Le armi a disposizione del fisioterapista sono molteplici, e vanno dalla terapia Manuale, l’osteopatia e la kinesiterapia, fino alle terapie strumentali come la Tecarterapia , la Laserterapia ad alta potenza , o l’ipertermia che sono in grado di contrastare il sintomo doloroso, ridurre la contrattura e migliorare quindi l’articolarità del collo. La fisioterapia ha quindi lo scopo di “Sbloccare la situazione” e preparare il paziente alla seconda fase che servirà a ridurre la compressione.
Mi preme ricordare che non va fatta fisioterapia in presenza di sintomi acuti, e sopratutto Manipolazioni articolari, proprio per evitare un peggioramento dei sintomi, ma solo per alleviare i sintomi dolorosi.
Trattamento di fisioterapia conservativo
Il trattamento di fisioterapia conservativo è volto al miglioramento della postura e quindi alla ricerca di nuovo equilibrio alla ricerca di un miglioramento sopratutto delle tensioni muscolari. La Rieducazione Posturale Mezieres è probabilmente il miglior trattamento per ottenere dei risultati duraturi. Il rovescio della medaglia è probabilmente la lentezza del trattamento. Infatti parliamo di una seduta a settimana, per almeno 2-3 mesi. Tale lentezza è legata al fatto che i cambiamenti posturali necessitano di una settimana almeno per essere assorbiti e offrire un reale vantaggio.
Sarà quindi opportuno suddividere l’intervento riabilitativo in una fase acuta (per combattere il sintomo), e una fase riabilitativa conservativa per combattere la causa.
Chirurgia
La chirurgia per le ernie cervicali è una evenienza che va ridotta assolutamente ai casi in cui gli altri tipi di trattamenti non cruenti non hanno sortito effetti benefici. Il distretto anatomico è davvero molto delicato, e operare una cervicale non è cosa da poco!
Generalemente i protocolli moderni prevedono un tempo di 5-6 mesi in cui si sono tentate tutte le strade per limitare il dolore, e creare un nuovo equilibrio (sopratutto posturale), e solo a quel punto si procede all’intervento chirurgico. Importante quindi è armarsi di sana Pazienza e aspettare senza farsi prendere dalla frenesia di guarire troppo in fretta.
Ormai gli interventi chirurgici sono diventati sempre più complessi e danno ottimi risultati. Generalmente vengono proposti interventi chirurgici differenti in base alla tipologia di ernia e all’anatomia ed età del paziente. Uno tra gli interventi che stanno riscuotendo particolare successo è certamente quello di sostituzione del disco mediante una protesi. Intervento che si esegue con accesso anteriore al collo.
Prevenzione ed esercizi
Una volta che è accertato che si è affetti da ernie cervicali, sarà importante modificare il proprio stile di vita, andando ad incidere su alcune abitudini e andando a eseguire esercizi fisici eseguiti con regolarità.
Sport
Lo sport fornisce un grande aiuto nella cura delle ernie, migliorando l’articolarità, ossigenando i tessuti, e diminuendo fattori come lo stress che peggiorano di molto la contrattura muscolare. Sopratutto nelle fasi Acute, ma anche nelle in cui si è stabilizzato il problema il Nuoto rimane sempre lo sport migliore. Non va sottovalutata la grande importanza che ha nel rinforzo della muscolatura paravertebrale e delle aree adiacenti. Va ricordato che non tutti gli stili sono consigliati, in quanto ad esempio lo stile libero porta ad un eccessiva torsione monolaterale, che potrebbe essere negativa. Meglio quindi esercizi di allungamento associati a respirazione. Il vantaggio del nuoto è certamente quello di non avere gravità, e peso, e permettere dei movimenti che a “Secco” non sono facili da eseguire.
Esercizi in ufficio
Consigliamo di interrompere le attività lavorative ogni ora, ed eseguire dei semplici esercizi, per eliminare tensioni, e facilitare il giusto movimento. Consigliamo quindi di leggere la Guida agli esercizi di Stretching in ufficio e dare una occhiata all’infografica
Importanza del sonno
Se consideriamo che in media una persona dorme sul proprio cuscino per almeno 8 ore a notte, è molto chiara l’importanza di un cuscino che sorregga il rachide cervicale e la testa in maniera corretta. Vi consiglio di leggere la mia guida alla scelta di un cuscino memory per aiutarsi nella scelta.
Tra i tanti è presente questa offerta per una coppia di cuscini in materiale memory foam, molto conveniente:
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Conclusioni
Credo che se facessimo uno studio campione sottoponendo a risonanza magnetica 100 persone… sono quasi certo che più della metà soffrono di ernie al tratto cervicale. Soltanto alcune però hanno dolore e sintomatologia neurologica. La differenza sta in una presenza di equilibrio, che alcuni hanno perso e che va necessariamente recuperata. Compito del medico, e del fisioterapista è certamente inquadrare le cause del dolore, e creare un piano terapeutico riabilitativo adeguato per impostare la terapia e allontanare il dolore oltre a restituire il paziente ad una condizione ottimale. Non è detto che una diagnosi di Ernia sia una condanna, si può e si deve guarire, e spero che questa guida si di aiuto per migliorare i disturbi che ti attanagliano.
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.