Chirurgia per Epicondilite | Quando gli altri trattamenti hanno fallito
La chirurgia per epicondilite è una delle possibili strade se probabilmente sei affetto da una epicondilite laterale, comunemente chiamata gomito del tennista, e saprai quanto questa patologia è molto invalidante, e ti sarai reso/a conto di quanto tempo ci vuole per uscirne completamente
Esistono moltissime cure per l’epicondilite, che anzi ti consiglio di seguire se sei in una fase iniziale, o se non hai seguito in maniera corretta… ma se nonostante le cure che hai seguito il dolore non ti abbandona, è probabilmente arrivato il momento di pensare alla chirurgia per epicondilite .
Chirurgia per epicondilite vediamo le possibili tecniche chirurgiche
Il trattamento chirurgico dell’epicondilite è indicato soltanto alla persistenza della sintomatologia in seguito a tentativi di trattamento incruento. Non esiste un tempo standard oltre cui operare, ma verosimilmente dopo 6 mesi o un anno in cui nessun trattamento ha avuto alcun effetto si procede ad un intervento chirurgico direttamente sui muscoli che si inseriscono sull’epicondilo laterale del gomito.
L’obiettivo della chirurgia è asportare il tessuto tendineo malato e stimolare una guarigione e adesione all’osso dei restanti tendini
La selezione del paziente (tipo di dolore, struttura della muscolatura, età, sport, lavoro…) è la chiave di volta per un successo della chirurgia oppure un insuccesso.
Le tecniche di chirurgia per epicondilite sono fondamentalmente 2 (anche se in letteratura sono descritte altre tecniche che ormai non sono più usate o considerate meno efficaci di queste due):
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Fasciotomia dei tendini estensori e osteotomia parziale dell’epicondilo (trattamento a “cielo aperto”)
Attraverso un piccolo accesso laterale di 5 cm circa si evidenziano i tendini estensori e la loro inserzione a livello dell’epicondilo. Si procede all’asportazione (fasciotomia) del tessuto patologico (fibroso) che coinvolge nella maggior parte dei casi soprattutto l’estensore breve radiale del carpo. Si procede con un osteotomia parziale del epicondilo (piccola incisione proprio deul tessuto osseo) che viene sostanzialmente decorticato per favorire una migliore guarigione dei tendini e adesione al punto di inserzione. In alcuni casi viene aperta l’articolazione e si esegue una sinovectomia, ovvero una asportazione della sinovia.
Negli ultimi anni quest’approccio di chirurgia è diventato sempre più popolare in quanto permette con tecnica mini-invasiva di trattare la patologia del versante articolare valutando l’integrità della capsula e del legamento collaterale laterale. L’approccio artroscopico permette al chirurgo di eseguire un release del tendine patologico e di cruentare l’epicondilo per favorire una guarigione dei tendini estensori e una loro migliore adesione sull’epicondilo.
Tempi di recupero dopo la chirurgia per epicondilite
La scelta della tecnica da parte del chirurgo influenzerà molto la guarigione e i tempi di recupero. Infatti la Tecnica open sebbene dia dei vantaggi apprezzabili in termini di estrema visione di insieme delle strutture colpite, aumenta i tempi di recupero, in quanto vanno rispettati i tempi di recupero della ferita.
La tecnica artroscopica velocizza di molto il recupero, ma non tutti sono estremamente capaci di trattare e risolvere il problema grazie a questa tecnica.
Comunque una volta operata una epicondilite, sarà opportuno procedere con un recupero della muscolatura, trattare la cicatrice per non farla fibrotizzare, trattare la zona con Laser ad alta potenza ed eventualmente Tecarterapia e procedere con un allungamento mediante stretching eseguito sempre da un Fisioterapista.
Per eventuali informazioni si può contattare:
Dott. Lucian Lior Marcovici
Ortopedico – Chirurgo della Mano
https://www.facebook.com/dr.marcovici.chirurgiadellamano.roma/
cell. 3207854004
Fai il test per l'epicondilite
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Test terminato
Probabilmente hai una Epicondilite!
Se hai un problema di dolore al gomito, specialmente nella parte anteriore, probabilmente hai una Epicondilite, e necessiti di un intervento chiaro, e tempestivo per evitare che il problema degeneri diventando cronico.
Consigliamo sempre di affrontare la cura in maniera incisiva, Applicando Ghiaccio, e pomata, per almeno una settimana. Se la sintomatologia non migliora è probabilmente necessario un intervento mirato.
Cosa puoi fare?
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Probabilmente non hai una Epicondilite!
Probabilmente non hai una epicondilite, Necessiti però di essere inquadrato meglio per capire l'origine del tuo problema e capire meglio come possiamo aiutarti
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.