Artroscopia Polso | Una nuova Tecnica chirugica
L’artroscopia è una procedura chirurgica utilizzata per diagnosticare e trattare i problemi all’interno di un’articolazione.
L’artroscopia polso utilizza piccoli strumenti di lavoro come l’ottica chiamata anche artroscopio e pinze di piccole dimensioni che consentono al chirurgo di vedere e lavorare all’interno dell’articolazione senza effettuare grandi incisioni e quindi senza danneggiare strutture importanti come i tessuti molli (muscoli, tendini e legamenti) e la capsula articolare.
Il polso è un’articolazione complessa costituita da un insieme di piccole articolazioni (l’articolazione radiocarpica, l’articolazione ulnocarpica e le articolazioni tra le ossa della prima e seconda filiera del carpo) collegate tra di loro da numerosi e importanti legamenti.
La chirurgia artroscopica può essere utilizzata per diagnosticare e trattare una serie di condizioni del polso, tra cui il dolore cronico, le lesioni legamentose, la rottura o il distacco della fibrocartilagine triangolare, le cisti gangliari (dorsale e volare), le fratture del radio, dell’ulna e delle ossa del carpo (es. Scafoide) e le patologie degenerative del polso.
In cosa consiste l’artroscopia polso
Il paziente è in posizione supina sul letto operatorio con l’arto superiore abdotto a 90°. Si utilizza un sistema di trazione per creare spazio tra le articolazioni del polso.
Il chirurgo esegue piccole incisioni attraverso la pelle (chiamati portali), queste servono per introdurre l’ottica e gli strumenti di lavoro. I portali hanno una posizione precisa all’interno del polso, ognuno di loro ha un ruolo specifico nella visualizzazione e nel trattamento delle patologie all’interno dell’articolazione.
L’artroscopio, strumento largo pochi millimetri (1,9 mm o 2,4 mm), è introdotto all’interno del polso attraverso i portali. L’artroscopio contiene un piccolo obiettivo, una fotocamera e un sistema d’illuminazione. Le immagini sono proiettate attraverso la telecamera su un monitor televisivo. Il chirurgo guarda il monitor mentre sposta lo strumento all’interno dell’articolazione. Pinze, Shaver (lama artroscopica) e Vaporizzatore (strumento a radiofrequenze) possono essere utilizzati attraverso i portali per trattare le patologie e le lesioni scoperti dal chirurgo. Mentre negli altri distretti l’artroscopia viene effettuata attraverso l’irrigazione di soluzione fisiologica all’interno dell’articolazione, nel polso questo non è sempre necessario. Infatti la “Dry Arthroscopy” è una metodica che distingue questa procedura nel polso dagli altri distretti, permettendo al chirurgo di visualizzare i tessuti come sono realmente e non imbibiti di liquido.
Si può fare una Artroscopia Diagnostica del polso ?
Rappresenta sempre la prima fase nell’intervento artroscopico del polso. Permette al chirurgo di studiare l’articolazione dal vivo, visualizzare le strutture integre e patologiche ed eseguire delle prove dinamiche valutando dall’interno dell’articolazione come si comportano le strutture che dovrebbero dare stabilità al polso.
A volte l’artroscopia è utilizzata per chiarire la causa di un dolore o un deficit funzionale che non è stato possibile diagnosticare attraverso l’esame obiettivo o la valutazione degli esami strumentali. In tal caso valutando le strutture dal vivo, scoprendo la lesione, il grado e l’entità, Il chirurgo può offrire una migliore soluzione terapeutica (artroscopica o open) per il paziente.
fig 5. Le strutture all’interno del polso visualizzate attraverso i portali (ossa, legamenti, tfcc) sia in sede radio-ulno-carpica (a) che in sede mediocarpica (b).
Artroscopia terapeutica del polso
Negli ultimi anni la chirurgia artroscopica del polso ha fatto importanti progressi. Grazie alla Società Europea Artroscopia del Polso (European Wrist Arthroscopy Society – EWAS www.wristarthroscopy.eu) e gli studi effettuati dai suoi membri si possono trattare sempre più patologie in modo mini-invasivo attraverso l’utilizzo dell’artroscopia del polso.
Il vantaggio maggiore di quest’approccio terapeutico è un minor danno tissutale con recupero più veloce della funzionalità della mano e del polso e quindi ritorno precoce alle attività lavorative e sportive.
Le patologie più frequentemente trattate per via artroscopica sono:
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Dolore Cronico al Polso – Dolore e deficit funzionale che compare in seguito ad un trauma, distorsione o un semplice movimento non controllato e che non risponde al trattamento conservativo con farmaci, tutori e fisioterapia e quindi riduce la qualità della vita del paziente impedendolo di compiere certi movimenti o esercizi sportivi.
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Rottura / Distacco della Fibrocartilagine Triangolare (TFCC) – questa struttura denominata comunemente “menisco del polso” serve per dare stabilità all’articolazione radio-ulnare distale e ulnocarpica ed inoltre assorbe gli urti che agiscono sulla testa dell’ulna. La TFCC può subire una lesione nella regione distale o staccarsi dalla fovea ulnare. In entrambi i casi può essere riparata per via artroscopica suturandola o ancorandola nella sede d’inserzione attraverso un’ancora artroscopica.
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Lesione Legamentosa (es. Legamento Scafo-Lunato e Legamento Luno-Piramidale) – I legamenti sono fasce fibrose che hanno il compito di collegare le ossa tra di loro e di dare una stabilità all’articolazione. Il polso è costituito da numerosi legamenti che possono subire una lesione in seguito ad un trauma o ad una distorsione portando alla condizione patologica di instabilità. Attraverso l’utilizzo dell’artroscopia di polso riusciamo a riparare il legamento lesionato suturandolo attraverso i portali artroscopici senza danneggiare ulteriormente la capsula articolare.
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Cisti Gangliare Articolare (Dorsale e volare) – Tumore benigno che si sviluppa dorsalmente(70%) o volarmente (30%) nel polso. Comprimendo le strutture nervose e occupando spazio provoca dolore e deficit funzionale. Si pensa che il ganglio articolare derivi da degenerazione delle fibre collagene (legamenti, capsula articolare) e quindi può essere associato a una condizione di pre-instabilità o instabilità del polso. Solo attraverso l’utilizzo dell’artroscopia si riesce ad asportare il ganglio valutando il danno capsulo-legamentoso presente all’interno dell’articolazione e trattandolo nello stesso tempo chirurgico. Inoltre il trattamento artroscopico determina minor danno estetico e recupero articolare precoce.
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Fratture del Polso e delle Ossa del Carpo (es. Scafoide) – Le fratture articolari possono essere trattate artroscopicamente. in tal caso la visualizzazione della superficie articolare fratturata e l’introduzione di strumenti attraverso i portali aiutano a ridurre i frammenti di frattura e a trattare le lesioni associate (legamenti e della TFCC). Dopo aver ridotto la frattura e riparato le lesioni associate artroscopicamente si può procedere alla stabilizzazione dei frammenti di frattura con i mezzi di sintesi.
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Patologie degenerative del Polso e della Mano (es. Rizoartrosi) – Negli ultimi anni con lo sviluppo dello strumentario e delle tecniche artroscopiche anche patologie degenerative come il collasso carpale (artrosi del polso) e la rizoartrosi hanno indicazioni per il trattamento artroscopico (in base allo stadio della patologia).
fig 6. Sutura artroscopica della tfcc (passaggio del filo di sutura)
Periodo Post-Operatorio ad una artroscopia di polso
In seguito all’intervento di artroscopia di polso il paziente avrà i punti di sutura (1 punto per ogni portale) e una fasciatura compressiva. In alcuni casi sarà necessario l’utilizzo di un tutore gessato o un tutore su misura. In base alla patologia e al tipo di trattamento il paziente inizierà un percorso riabilitativo per recuperare la funzionalità della mano e del polso.
Essendo una metodica mini-invasiva, i pazienti che hanno subito l’artroscopia di polso presentano tempi di recupero più veloci con ritorno anticipato alle attività lavorative e sportive.
fig 7. Risultato estetico e funzionale a 2 mesi dall’intervento di ricostruzione e sutura della tfcc.
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.