Contrattura muscolare | Cosa è, come guarirla in fretta
Una contrattura muscolare è per definizione un fascio di fibre muscolari che invece di rilasciarsi rimane contratto ovvero non rilasciato generando una risposta che viene avvertita come dolorosa, sia durante il movimento sia apprezzabile palpando il ventre muscolare apprezzando quindi una turgidità di uno o più muscoli coinvolti.
La contrattura muscolare può coinvolgere qualunque muscolo corporeo, dal più piccolo al più grande senza esclusioni, e può avvenire in seguito ad un trauma, per disturbi metabolici, o in maniera inspiegabile. La contrattura è scambiata nel gergo lessicale come un nervo accavallato, o nel gergo più tecnico come il trigger Point, ma fondamentalmente la sostanza cambia poco.
La contrattura di un muscolo rappresenta probabilmente la meno grave tra le possibili lesioni muscolari in fase acuta in quanto non si verifica alcuna lesione strutturale delle fibre muscolari.
In questo articolo parleremo di:
Causa di una contrattura muscolare
La macchina perfetta rappresentata dal nostro corpo prevede molti meccanismi di difesa e protezione in grado di “bloccare” e mettere a riposo una struttura per non danneggiarla ulteriormente. Se pensiamo appunto a questo meccanismo fisiologico la contrattura muscolare è probabilmente un meccanismo perfetto messo in atto da un muscolo per preservarlo da una lesione strutturale più ampia.
Possiamo ricercare delle cause comuni tra le contratture più frequenti ma sia chiaro che tali meccanismi sono solo delle ipotesi:
- Carichi eccessivi: spesso, sopratutto nello sport si tende a ripetere eccessivamente un movimento, oppure ad eseguirlo in maniera brusca o con delle resistenze per migliorarne la prestazione. Tali condizioni sono tra le più frequenti sopratutto nei muscoli della colonna, degli arti superiori o inferiori
- Esecuzione senza una adeguata preparazione: qualunque sforzo fisico prima della sua esecuzione necessita di una preparazione adeguata, ma tale condizione spesso non è rispettata, e ci si improvvisa sottoponendo il fisico ad uno sforzo in maniera eccessiva. Sia chiaro che anche la partitella del lunedì tra amici, è considerata altamente pericolosa, proprio perchè generalmente il soggetto non si allena minimamente durante la settimana, e si sottopone ad uno sforzo solo 1 volta a settimana.
- Mancanza di un adeguato riscaldamento: il riscaldamento rappresenta il primo step per una corretta attività fisica, e certamente dedicare almeno 10-15 minuti prima di qualunque gesto sportivo è cosa buona e altamente consigliata, sia per migliorare la performance, sia per prevenire infortuni muscolari.
- Improvvisi movimenti: Talvolta anche un movimento brusco, improvviso, per non far cadere una persona o una cosa, così come ad esempio piegarsi per raccogliere un oggetto, possono provocare una contrattura muscolare.
- Problemi metabolici : la contrazione muscolare è realizzata tramite mediatori chimici e processi metabolici complessi, che se non perfetti, portano a far “Lavorare” male il muscolo e lo predispongono ad una contrattura. Più specificatamente parliamo di disturbi circolatori e malattie metaboliche che impediscono di rifornire il muscolo di substrati energetici (glucosio ed ossigeno) indispensabili per la sua attività (come le arteriopatie periferiche, il diabete, ecc ecc)
Come fare diagnosi di contrattura e come riconoscerla
Quando una persona normale o un atleta avvertono un dolore ad un distretto muscolare è molto importante fare una diagnosi corretta.
Infatti, sapere se si è vittime di uno strappo muscolare o una contrattura al muscolo è molto importante, in quanto la stadiazione indicherà i tempi di recupero e influenzerà anche il tipo di allenamento nelle settimane successive.
Pensare di fare diagnosi esclusivamente con la palpazione è altamente scorretto, e molto pericoloso, in quanto, in caso di lesione muscolare, la contrattura è sempre presente, e a meno di strappi di grado 3 che sono chiaramente percepibili manualmente, il resto è davvero difficile. Certamente una idea a grandi linee si può fare, ma fare diagnosi a “mano” è davvero improbabile!! Sbagliare la diagnosi iniziale mette a rischio tutto, in quanto, una lesione di grado 1 se non curata adeguatamente, rispettando tempi corretti, porta ad infortuni di grado superiore che allungano di molto i tempi di recupero e possono davvero precludere una stagione sportiva.
L’esame più veloce, e probabilmente più economico è certamente l’ecografia muscolare, che se eseguita in maniera corretta dal medico può certamente fugare la maggior parte dei dubbi se si tratta di una lesione o di una contrattura!
Se rimangono dei dubbi, e si vuole approfondire, sarà opportuno eseguire una risonanza magnetica. Tale esame è certamente più costoso, ma maggiormente preciso. Spetta al medico scegliere l’esame più adatto al caso!!
Va tenuto conto che anche i bambini possono soffrire di contratture muscolari come conseguenza di uan crescita troppo rapida e repentina.
Sintomi
I sintomi che indicano la presenza di una contrattura muscolare sono avvertiti dal soggetto in maniera chiara, spesso nella sede muscolare, ma anche a distanza secondo una mappa topografica chiara spiegata nell’articolo sui trigger point.
Il sintomo principale è certamente una rigidità muscolare, associato a una sensazione di “durezza” e rigidità del muscolo che non permette un movimento fluido che limita la perfomance e le attività quoitidiane, ma sopratutto non permette all’atleta un allungamento del muscolo. Se ci riflettiamo un attimo ogni movimento è realizzato grazie alla contrazione di alcuni muscoli, che per permettere il movimento del segmento scheletrico devono essere supportati da i muscoli antagonisti che si devono per forza di cosa rilasciare. Se il muscolo antagonista è contratto, non permetterà facilmente il rilascio e da qui la sensazione di rigidità e non elasticità.
In questo video spieghiamo cosa si intende per muscoli agonisti e antagonisti:
Quando parliamo di questa patologia come abbiamo visto, non sempre si parla di grandi muscoli, o tantissime fibre coinvolte, basta anche una piccola parte che possono creare i famosi Trigger point.
Caratteristica dei trigger è la dolorabilità locale, oltre al possibile dolore a distanza. Travell and Simons, dagli anni 60 hanno messo a punto una mappatura ben precisa di ogni muscolo e le aree di dolore che possono provocare a distanza. PRoprio la presenza quindi di trigger dolorosi può essere causa anche di dolori, articolari, che appunto sono provocati da piccole contratture muscolari anche a distanza. Talvolta i triggers possono essere concatenati, e se non viene risolto il trigger “madre” è molto probabile che il dolore non verrà allontanato.
Ecco un esempio di trigger che può evocare un dolore a distanza
Come può una contrattura predisporre ad un infortunio muscolare come uno strappo muscolare?
Generalmente quando durante un allenamento, o durante una gara si avverte la sensazione di dolore e rigidità caratteristico di una contrattura, si consiglia sempre di interrompere immediatamente l’attività sportiva per non peggiorare la situazione. Talvolta però i trigger point del muscolo possono essere presenti senza dare dolore apparente, per cui tale presenza può produrre la rottura di alcune fibre.
Immaginiamo di avere un muscolo formato da tanti elastici, che se allungati hanno tutti la stessa tensione.
Se su alcuni elastici sono presenti dei piccoli nodini, noteremo che allungando, si creerà una tensione anomala sulle fibre con i nodini.
Sarà possibile quindi che una lesione si verifichi su queste fibre, a monte a valle del nodino, oppure alle estremità (inserzione miotendinea. Ecco quindi importante rispettare i segnali di una contrattura.
In questo video Il collega Francesco Ticchi, ci spiega questo concetto in maniera semplice e immediata:
Differenza tra una Contrattura Muscolare e Crampi
Spesso, guardando la televisione si vedono atleti magari super allenati e preparati, che si accasciano a terra in preda a Crampi muscolari. In realtà la differenza tra questa manifestazione e le contratture è molto labile, ma esistono comunque delle differenze:
- Nei crampi la causa è da ricercare in squilibri energetici/metabolici e difatti si presentano dopo un intensa attività fisica
- Una volta idratato correttamente l’atleta, e portato il muscolo in allungamento, tendono a risolversi, mentre la contrattura dura parecchi giorni
- in caso di crampi muscolari, il dolore è molto acuto ma breve, mentre la contrattura ha una dolorabilità inferiore ma costante
- Nonostante una eventuale contrattura di un muscolo,non è precluso il proseguo dell’attività sportiva, seppur come visto si mette a rischio la salute del muscolo
Contrattura schiena come dormire
Spesso chi rimane vittima del “colpo della strega” non sa davvero come posizionarsi, e cerca appunto dei posizionamenti corretti per riuscire a dormire. In questi casi la prima cosa è certamente avere a disposizione un letto adeguato, in quanto un letto non perfetto potrebbe peggiorare la situazione e aggravare la sintomatologia. Sconsigliamo la posizione supina, perchè tenderebbe ad annullare la curva lombare e accentuare la curva cervicale. Probabilmente la posizione in decubito laterale sul lato non dolente è la soluzione più adatta, facendo attenzione a non usare un cuscino.
La regola aurea è sempre quella di cercare una posizione che non dia dolore eccessivo e provare a mantenerla il più possibile. Il muscolo deve essere posto in accorciamento, ma consigliamo di seguire le indicazioni del fisioterapista per favorire una corretta posizione per dormire
Cosa Fare – Trattamento su come eliminare una contrattura
Quando un soggetto ha una contrattura a un muscolo, deve assolutamente rispettare i segnali che provengono dal proprio corpo interrompendo l’attività che stava svolgendo prima della comparsa dei sintomi.
Nei casi più lievi, parlando di soggetti non propriamente sportivi basterà un semplice riposo di pochi giorni fino ad una settimana cercando di tenere il muscolo contratto in accorciamento e “Caldo”.
In fase acuta, vale sempre la regola aurea del freddo, che tenderà a bloccare il processo di contrazione. In fase sub acuta, invece il calore, magari un bagno caldo, aiuterà il rilasciamento e donerà sollievo, seppur momentaneo e sarà uno dei segni positivi che ci farà propendere per un disturbo miofasciale.
Quando il dolore è meno intenso, si dovrà procedere con terapie mirate volte a “Sciogliere” e rilassare il muscolo e favorire un iperemia locale. Di certo il trattamento manuale mediante il Massaggio è probabilmente il rimedio/cura più efficace e antico, e spesso le mani esperte di un fisioterapista possono fare la differenza.
Solo quando la contrattura muscolare è ridotta o comunque ammorbidita, si procederà ad una serie di esercizi di mobilizzazione, articolare (che favoriscono quindi uno stretching dei muscoli agonisti- antagonisti) e un rinforzo muscolare, tenendo bene a mente di favorire la contrazione muscolare inserendola in un contesto non isolato, ma all’interno di un gesto atletico più ampio. Sarà opportuno proporre degli esercizi propriocettivi che permetteranno di “Dialogare” con il cervello del paziente, per istruirlo sulla corretta lunghezza muscolare, e sulla possibilità di reclutamento delle fibre muscolari corrette per quello specifico gesto.
In caso di dolore acuto di tipo infiammatorio, può venirci incontro l’uso di farmaci sia Antinfiammatori (Fans) che talvolta i miorilassanti che però non hanno molto effetto diretto sui trigger point. Infatti La maggior parte delle volte, il paziente lamenta una scarsa risposta positiva a questi farmaci, in quanto, bene o male tali farmaci agiscono sull’effetto finale, senza agire sulla causa che ha generato il disturbo!.
Il fisioterapista ha a disposizione davvero molte tipologie di trattamento per dissipare una contrattura di un muscolo:
- Tecarterapia: certamente l’uso della tecar è consigliato per il calore endogeno che è in grado di generare. Attenzione però che se il fisioterapista non ha individuato la causa del trigger, e agisce solo sull’ultimo anello della catena, è molto probabile che il trattamento fallisca. “Non dove fa male ma chi lo genera”
- Laserterapia: il laser rappresenta probabilmente l’elettromedicale con effetti più immediati, se saputo usare in maniera impeccabile, visto che ha un fascio di luce puntiforme, vale ancora di più il concetto espresso prima.
- Strumenti IAstm: la mobilizzazione del sistema fasciale è un ottimo mezzo per trattare una contrattura, andando a lavorare non solo sul muscolo direttamente, ma anche sulla componente fasciale. In commerci esistono molti strumenti, ma io preferisco il Da.Ma che rappresenta a mio parere il miglior compromesso per abbinare la terapia manuale alla terapia miofasciale
- Compressione ischemica: tecnica antica e molto valida volta a provocare una compressione sul tessuto è Dopo che si è individuata la contrattura, si tiene premuto, andando a ricercare una ischemia temporanea nella zona, mantenendo fino a che il dolore non si è ridotto dell’80%. Tale manovra si può riproporre altre 2-3 volte al fine di insistere maggiormente sull’area.
- Tecnica dello Stretch and Spray: Individuato il muscolo disfunzionale, si pone il muscolo in allungamento, e una volta raggiunto il massimo grado di allungamento si passa per qualche secondo uno spray freddo (ghiaccio spray) per bloccare il dolore
- Dry needling: tecnica molto utilizzata all’estero, ma molto meno in Italia, che prevede l’inserimento di un ago sottilissimo (grande come quello dell’agopuntura per intenderci), con l’obiettivo di centrare la banda fibrosa e contratta, e letteralmente romperla. Non è molto dolorosa,da risultati sorprendenti, ma non è applicabile su tutti i pazienti e vanno prese le dovute precauzioni
- Foam roller: È un cilindro compatto, con uno strato gommoso come rivestimento. PRoviene dagli Usa edIn commercio si trovano Foam Roller con superfici diverse, che hanno tutte come obiettivo di utilizzo, un automassaggio su una determinata area, lavorando non sulla qualità, ovvero sul singolo punto, ma lavorando globalmente, sperando quindi di dare un movimento al tessuto connettivo e automassaggiare la muscolatura. Se utilizzato con costanza dopo ogni allenamento può essere un valido aiuto per decontrarre un intero gruppo muscolare. Molti una volta acquistato non ne possono più fare a meno!
Navaris Rullo per Pilates in Schiuma Eva - Roller per Automassaggio Rilascio Miofasciale Fitness Yoga Massaggi Schiena Gambe - Foam Roll Esercizi- RELAX COMPLETO: il rullo massaggiatore Navaris per pilates e yoga è uno strumento fitness...
- TRAINING PER TUTTO IL CORPO: il roller rigido in schiuma espansa blu (45x15cm) è...
- Pomate Antinfiammatorie: utilizzate sempre con una indicazione sanitaria specifica pomate non medicinali contenenti artiglio del diavolo e/o arnica in grado di lenire e ridurre il dolore oltre aiutare il soggetto a gestire il dolore
B082L4THFTOffertaDulàc - Arnica Per Cavalli Uso Umano Gel 500 ml, Arnica Gel Forte 98%, Non unge, Formula Naturale, Azione Intensa per Massaggi a Muscoli e Articolazioni, Dermatologicamente Testato, Made in Italy- Extra Forte: Dulàc Arnica Gel contiene il 98% di acqua di arnica montana, arricchita con...
- Assorbimento Rapido: il gel non unge e non rende la pelle appiccicosa; puoi indossare...
- Mantenere i muscoli sciolti e flessibili effettuando gli ESERCIZI di stretching costantemente
In generale le armi a disposizione di un fisioterapista sono davvero tante, sta a lui decidere quali usare e come applicarle.
Prevenzione degli infortuni muscolari
Eseguire una corretta prevenzione si può ed è assolutamente consigliabile, sia allo sportivo professionista, sia allo “sportivo della domenica”.
Proprio questo aspetto è probabilmente il più importante nella prevenzione di una contrattura ad un muscolo, in quanto pensare di giocare la partita di calcetto il lunedì, e non fare nulla durante la settimana, è una follia, e alla lunga l’infortunio è dietro l’angolo!
Prima di entrare in campo è sempre consigliato dedicare almeno 10- 15 minuti al riscaldamento muscolare, iniziando con una blanda corsetta, e solo quando si è pronti, iniziare con degli scatti. Durante l’attività di riscaldamento bisogna cercare sempre di coinvolgere più muscoli possibile anche quelli meno usati durante il gesto atletico, in quanto bisogna ricordare che il corpo è unico, e non esiste un movimento puro, ma sempre la somma di più contrazioni e decontrazioni!
Il muscolo è un organo che teme molto il freddo, e proprio i mesi invernali sono i nemici numero uno, per incoraggiare un infortunio.
Il rinforzo muscolare di uno o più muscoli deboli può essere un ottimo modo per prevenire gli infortuni muscolari.
La dieta è molto importante nella preparazione ad un gesto atletico,anche se non abbiamo riscontrato una dieta particolare per la prevenzione didanni da contratture ai muscoli. Certamente una dieta varia ed equilibrata sarà utile per ridurre la disidratazione e la mancanza di potassio.
Eseguire durante la settimana delle mobilizzazioni del tessuto connettivo grazie al foam roller. Ecco alcuni esempi di utilizzo,ma su youtube ce ne sono davvero tanti e per tutti i distretti
Nel caso il muscolo abbia subito già altri infortuni muscolari, è consigliabile rispettare le tempistiche suggerite dal medico/fisioterapista, concedendo il giusto riposo e tempo di guarigione, e non forzare se non si è certi che l’infortunio precedente è completamente risolto.
Ricordiamo che questo mese puoi usufruire della promozione
Hai qualche dubbio?
Non esitare e contattarci telefonicamente allo
Chiama ora: 06 688 086 29La nostra sede è in Piazza Costaguti, 13 a Roma Zona Ghetto Ebraico
Oppure compila il modulo sottostante, sarai ricontattato immediatamente.
"*" indica i campi obbligatori
David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.