Considerazioni su Come non farci prendere per il collo dal nostro paziente
L’altro giorno Su Facebook ho aperto un sondaggio per sapere tra i colleghi il motivo per il quale la gente vuole spendere il meno possibile sulle terapie Fisioterapiche.
La maggioranza dei votanti pensa sia dovuto alle difficoltà economiche delle persone.
Io non penso…
Partiamo con il dire che (relative ricerche tra i commenti) :
1)L’ Italia è tra i primi posti al mondo per ricchezza media privata (circa 190 mila euro pro capite, nel mondo ci separano di molto solo Svizzera e USA dove cè da precisare la presenza dei super ricchi a gonfiare la media)
2)Siamo TERZI al mondo per ricchezza mediana, questo vuol dire che la ricchezza è ben distribuita tra la popolazione, non ci sono numerosi super poveri e super ricchi come in USA. In Europa sono migliori di noi solo in Belgio.
3)La gente non guadagna più soldi quindi attinge dalle proprie ricchezze. Vero in parte visto che nell’ultimo anno in Italia i soldi in banca sono aumentati invece di diminuire, segno che i soldi la gente li prende maggiormente al di fuori dei propri depositi e semplicemente non li spende più.
Cosa ci dicono questi numeri?
Che l’italiano medio può affrontare tranquillamente un ciclo di fisioterapia senza essere costretto nel frattempo a fare la fame. Magari DEVE fare delle scelte, rinunciare a qualche altra cosa, certamente, ma come è chiaro la salute non Può e non Deve essere considerata una cosa superflua, ma forse il bene supremo!
Al mondo probabilmente siamo tra quelli che meglio possono affrontare un’ imprevisto economico come ad esempio la cura di un infortunio, o una rottura improvvisa di un elettrodomestico.
Questo a qualsiasi cifra 30,50,100 euro a seduta che sia.
Quindi quando chiediamo il giusto compenso togliamoci subito dalla mente che stiamo rovinando finanziariamente i pazienti.. Stiamo chiedendo un prezzo commisurato alla nostra preparazione,e a come possiamo aiutare il nostro paziente.
Ma allora perché l’italiano non vuole spendere e spesso cerca di strappare il prezzo migliore anche se a discapito della qualità?
Negli anni 60 il sociologo Edward C. Banfield raccontò il comportamento degli italiani nel suo libro “Le basi morali di una società arretrata”, tra le varie conclusioni disse che l’italiano: vuole massimizzare unicamente i vantaggi materiali di breve termine della propria famiglia nucleare, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo! Detto in parole povere gli italiani erano una popolazione di insicuri con una bassa autostima che vivevano in funzione dei beni materiali per sentirsi meglio degli altri, creando una continua gara
sull’apparenza. Considerando che la maggior parte dei nostri pazienti sono figli di quell’epoca (no che le cose oggi siano cambiate più di tanto) e facile capire i loro atteggiamenti.
Se il paziente non ha motivo di vantarsi pubblicamente per aver scelto quel fisioterapista ecco che lo sceglierà in funzione di altri vantaggi materiali
–Sentirsi migliore per aver speso meno (effetto evito di essere meno ricco)
–Sentirsi migliore per essere andato da quello che lo ha curato in meno tempo (effetto infiltrazioni)
–Sentirsi migliore perché ha scelto una cura non convenzionale (effetto omeopatia)
Ecc..
Capito questo, hai capito come vendere qualsiasi cosa in Italia senza trattare sul prezzo, inclusa la fisioterapia.
IN ITALIA BISOGNA LAVORARE PER DIVENTARE UNA CELEBRITA’ DEL PROPRIO MESTIERE In Italia PURTROPPO la celebrità vince spesso sulla qualità. Celebrità non vuol dire essere “il migliore”, che rimane comunque un elemento soggettivo, vuol dire essere il più visibile. Se sei un fisioterapista che non gode di una grande riprova sociale, se non sei una celebrità sarai destinato a combattere nella guerra dei prezzi anche se hai ottime abilità nel tuo mestiere. Perché i pazienti non hanno pochi soldi sono solo insicuri delle scelte che fanno.