Sintomi Pubalgia | Una guida completa
Hai un dolore al pube e stai cercando quali sono i Sintomi Pubalgia, qui su internet? Mi spiace tu sia affetto da questa patologia molto antipatica e ostica, ma ora analizzeremo i sintomi pubalgia più comuni e cercheremo quindi di trovare delle soluzioni valide che possano liberarti dal dolore, e permetterti di riprendere le attività sportive e quelle di attività di vita normale, che proprio la pubalgia può compromettere.
Generalmente Questa patologia colpisce gli sportivi e in gergo medico viene chiamata anche Sindrome Retto Adduttoria perchè ad essere coinvolti nel processo infiammatorio sono certamente i muscoli Adduttori e il retto dell’addome creando una infiammazione a carico della sinfisi pubica dove si inseriscono entrambi. Interessa soprattutto gli sportivi in particolare i professionisti cioè coloro che svolgono attività continuative e ad alto livello come ad esempio i giocatori di calcio oppure le donne in gravidanza.
Sintomi Pubalgia : come riconoscerli
Il primo aspetto che contraddistingue una Pubalgia è il Dolore localizzato al pube , ovvero quella zona che si trova proprio nella parte interna della coscia, proprio all’attaccatura. Il dolore può essere di tre tipologie:
- Dolore Sordo: Parliamo di un fastidio latente che si avverte durante il movimento, e spesso il paziente non riesce a indicarlo con precisione, piuttosto lamenta la zona senza indicare un punto preciso. Il dolore si avverte sopratutto la mattina appena svegli, oppure all’inizio di una attività fisica. Se ci si scalda, con qualche esercizio, tale fastidio tende a non sentirsi più, per poi ripresentarsi a “Freddo”.
- Dolore Acuto: è caratterizzato da un forte dolore,che viene decisamente avvertito al pube, può irradiare lungo l’interno della coscia o in certi casi anche anteriormente con il paziente che sa indicarlo con molta precisione. Alla palpazione tale area provoca sempre una reazione improvvisa. Il Fastidio tende a dare improvvisi acuti, se si effettua un movimento veloce, con contrazione massiva del muscolo adduttore. Generalmente il medico pone il paziente supino e abduce l’arto verso l’esterno (porta la gamba dolorosa lontana dall’asse centrale) e chiede un movimento di adduzione (avvicinamento della gamba) per mettere sotto contrazione il muscolo e provocare una reazione dolorosa. La palpazione del ventre muscolare rivela sempre una contrattura muscolare e una dolorabilità non solo in sede inserzionale, ma anche lungo tutto l’interno della coscia.
- Dolore cronico: E’ generalmente la condizione che si presenta quando non si cura in maniera completa la pubalgia e i sintomi sono caratterizzati da dolore anche a riposo, oltre naturalmente al dolore durante il movimento
Va detto che I sintomi della pubalgia sono molto simili a quelli di una ernia addominale, per cui è di fondamentale importanza fare diagnosi differenziale per evitare di fare dei trattamenti inutili, oltre che possibilmente dannosi. Generalmente basta una normale visita da un medico chirurgo generale, per diagnosticare un ernia, oppure si può approfondire con una Ecografia addominale per essere certi della presenza dell’ernia.
Pubalgia : Possibile Cura
Se sei alla ricerca dei sintomi della pubalgia, è molto probabile che tu possa avere il dolore all’inguine, e probabilmente sei interessato anche alla possibile cura dei sintomi. Come detto, quindi Risulta sempre importante Fare diagnosi differenziale, ma una volta sicuri della diagnosi di pubalgia, si procede con il trattamento per guarire definitivamente.
Dal punto di vista medico Fisioterapico, l’approccio giusto prevede il trattamento in varie fasi, e la sua durata dipende dallo stadio iniziale con cui il paziente si presenta dal fisioterapista:
- Fase iniziale: In questa fase si richiede uno stop all’attività fisica, per circa 2 settimane nelle quali si effettuano le cure fisiche come Onde d’urto, Laser ad alta potenza e Tecarterapia, oltre ad un massaggio decontratturante. Utile anche del taping elastico per detendere le strutture. Focus interessante sarà anche lavorare sul retto dell’addome, che come si è visto ha molta importanza nell’essere causa della patologia. in questo periodo sarà opportuno cercare inoltre di effettuare una valutazione completa globale per individuare eventuali compensi posturale anche a distanza che possono aver causato il sovraccarico della zona inguinale.
- Fase avanzata: Allontanato il grande dolore, il fisioterapista dovrà occuparsi dell’allungamento delle strutture muscolari, e sopratutto del rinforzo selettivo, dei muscoli deficitari, oltre a cercare di coinvolgere poi in maniera globale tutto il sistema. Particolare importanza sarà il rinforzo del core (Muscoli stabilizzatori del tronco), e sopratutto impostare un percorso di rieducazione posturale Globale, per prendersi cura della postura del nostro paziente.
- Ritorno all’attività fisica: Questo punto è molto delicato, e anzi risulta essere quello forse più controverso in quanto non è semplice per il medico o il fisioterapista dare l’ok al ritorno all’attività sportiva. Infatti sebbene è stato dimostrato da diverse pubblicazioni scientifiche che l’attività fisica e sopratutto il reclutamento dei tendini velocizza il recupero, è anche vero che non è sempre facile rimanere sotto il limite terapeutico, rispetto a quello che poi provoca nuova infiammazione. Sarà quindi opportuno farsi seguire da un trainer per non incorrere in overuse dell’adduttore
- Prevenzione delle recidive: Chi ha subito una infiammazione come la pubalgia, è soggetto spesso a recidive, e dovrà porre attenzione a non ricadere negli errori che possono riportare il paziente nella condizione iniziale. Sarà opportuno studiare una serie di esercizi di allungamento da eseguire ogni giorno, e sopratutto prima di ogni allenamento o attività motoria, sia per allungare, sia per preparare quei muscoli allo sforzo massimale.
Esercizi e attrezzi consigliati per curare i sintomi
Nell’ottica di curare i sintomi della pubalgia, possiamo consigliare alcuni esercizi utili che possono aiutare ad alleviare i dolori. Risulta chiaro che se il dolore non passa entro pochi giorni sarà opportuno rivolgersi ad un medico per ottenere una diagnosi corretta e certamente un trattamento mirato come suggerito nel paragrafo precedente.
Alcuni Attrezzi che possono essere di aiuto
Se sei uno sportivo, probabilmente conoscerai questi strumenti che possono aiutare a massaggiare i muscoli adduttori e aiutare a rilassare e detendere le strutture fasciali responsabili del dolore al pube
Ecco quindi che questi semplici strumenti possono essere facilmente acquistati su Amazon ed essere di aiuto
Foam Roller
- ✅ Istruzioni: il pacchetto contiene alcune semplici istruzioni scritte in inglese....
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Bastone per automassaggio
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- Estremità arrotondate presa fornire rilasciare il grilletto Precisione del punto di
Esercizi di allungamento adduttori
Questi esercizi sono molto importanti e vanno eseguiti con molta calma, sdraiati su un tappetino, e sopratutto seguendo il buon senso nelle ripetizioni e nel tempo. Consiglio di iniziare con allungamenti di circa 15 secondi, ripetuti per 5 volte con pause di 10 secondi. Appena possibile (generalmente dopo 3-4 giorni) si può passare ad allungare i tempi di stretching a 30 secondi, e man mano che passano i giorni, aumentare gradatamente. Importante sarà cercare di arrivare nel tempo ad allungamenti di circa 1 minuto. Fondamentale è il ritorno alla posizione iniziale, facendolo molto gradatamente e lentamente (meglio se supportati da un amico o un parente li in casa).
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.