Piede
In questa pagina si andrà ad analizzare l’anatomia del piede, le ossa che lo compongono i muscoli e i legamenti. Ha rapporti articolari con la caviglia, ovvero l’estremità distale della gamba. Esistono varie tipologie in base alla lunghezza delle dita rispetto alla lunghezza dell’alluce:
- Piede Greco, caratterizzato dal secondo dito che supera di lunghezza l’alluce
- Piede Egizio, Caratterizzato dall’alluce che supera in lunghezza il secondo dito
- Piede Romano, Caratterizzato dall’alluce e secondo dito che hanno pari lunghezza
Definizione:
Il piede è l’estremità anatomica inferiore del corpo umano, per facilitare la comprensione si esaminerà tutto l’insieme come unità funzionale, ovvero come l’insieme di ossa, muscoli, tendini e legamenti.
In questo articolo parleremo di:
Anatomia
Patologie del piede
Anatomia del piede
Le ossa che compongono questo fantastico organo di stabilita, e percezione sono ben 28, ma tale numero può variare se si considerano delle piccolissime ossa accessorie dette ossa sesamoidi (che troviamo anche nelle mani). Per facilitare lo studio dell’anatomia, si usa suddividere il piede in 3 sezioni, anche se funzionalmente tale distinzione non ha molto senso, in quanto nella dinamica tutte le strutture sono coinvolte in maniera uguale. Distinguiamo quindi:
- Avampiede (comprendente le ossa Falangi e i metatarsi)
- Mesopiede (comprendente l’osso cuboide, le tre ossa cuneiformi,e lo scafoide)
- Retropiede (comprendente l’astragalo e il calcagno)
Analizziamo ora quindi in questo video l’anatomia osteo-articolare per capire meglio le strutture che tratteremo in seguito in maniera approfondita:
Ossa che compongono il piede:
Astragalo
Calcagno
Scafoide
Cuboide
Cuneiformi
Metatarsi
Astragalo:
Questo osso risulta essere importantissimo per la funzionalità delle tre principali articolazioni di piede e caviglia (articolazione tibio-astragalica, articolazione sotto-astragalica, e articolazione medio-tarsica). Risulta essere probabilmente l’osso fulcro del piede. La struttura anatomica dell’astragalo risulta essere importante zona di innesto di molti legamenti, ma privo di inserzioni tendinee.
Questo video in Inglese, ci mostra meglio l’anatomia di tale osso:
Anatomicamente viene distinto in 3 parti: Il Corpo (detto troclea),il collo e la testa.
Il corpo viene definito come quella parte di osso posteriore ad una lineea immaginaria passante attraverso il limite anteriore della troclea astragalica. La zona superiore presenta una superficie a puleggia, chiamata cupola astragalica,che rappresenta la zona articolare con la la tibia superiormente, e lateralmente, vista la resenza di due aree piatte, si rapporta con i malleoli (tibiale e peroneale).
Il collo è invece la porzione anteriore alla suddetta linea immaginaria ed è quella zona anatomica situata posterioremnte alla testa e anteriormente al corpo. Ha una direzione anteriore, leggermente inclinata verso il basso. Subito al di sotto del del collo dell’astragalo troviamo il Seno del tarso, costituto dal solco astragalico e dal solco calcaneare.
La testa è invece è la superficie anteriore dell’osso Astragalico e si articola con lo scafoide anterioremente, mentre in basso si articola con il calcagno.Risulta costituita da tre faccette articolari
Vista la totale assenza di inserzioni muscolari tendinee, tale osso risulta molto poco irrorato, per cui una eventuale frattura, risulta molto complessa da consolidare.
Calcagno:
Il calcagno è un osso di forma rettangolare, che anatomicamente viene diviso in 3 aree: terzo posteriore,medio e anteriore.
Il terzo posteriore rappresenta il punto di inserzione per il tricipite surale, il terzo medio rappresenta la superficie di articolazione con l’astragalo, mentre il terzo anteriore superiore crea il pavimento del Seno del tarso.
La superficie inferiore del calcagno è dotata di una base posteriormente,e di un apice anteriore.LA base del calcagno presenta una tuberosità laterale e mediale:la mediale è quella che si ritiene essere la più resistente ai carichi nella stazione eretta. Su Tali tuberosità si inseriscono l’aponeurosi plantare e e il flessore breve delle dita. Inoltre sulla tuberosità mediale si inserisce il muscolo abduttore dell’alluce, mentre su quella laterale si inserisce l’abduttore del quinto dito.
La struttura più importante del compartimento mediale del calcagno è certamente il Sustentaculum Tali, una struttura anatomica che funge da puleggia consentendo una funzione efficente dei muscoli flessore lungo dell’alluce e flessore lungo delle dita, oltre ad impedire il movimento inferiore dell’astragalo durante la stazione eretta.
In questo video analizziamo meglio l’anatomia del Calcagno:
Scafoide:
Lo scafoide si trova ubicato tra la testa dell’astragalo nella zona posteriore, e anteriormente tra le ossa cuneiformi. Lateralmente si articola col cuboide. Ha una forma cuneiformecon apice leggermente inferiore. Sulla superficie inferiore si inseriscono il muscolo tibiale posteriore e il legamento plantare calcaneo-scafoideo. Sulla superfice dorsale trovano inserimento i legamenti mediale e laterale dello scafoide.
In questo video si analizza l’anatomia dello scafoide (anche detto navicolare):
Cuboide:
Il cuboide è situato tra il calcagno, posteriormente e la base del quarto e quinto osso metatarsale in zona anteriore. è un osso che si articola medialmente con il cuneifome laterale, e in alcuni casi con lo scafoide. Tale osso ha una forma cuneifome appunto con apice rivolto verso il basso. sulla sua superficie laterale ed inferiore si osserva una doccia attraverso la quale scorre il tendine del muscolo peroniero lungo. Ha una funzione importante di puleggia per migliorare l’azione de meccanica del tendine del muscolo peroniero lungo.
In questo video si analizza l’anatomia del cuboide:
Ossa Cuneiformi:
Il piede presenta 3 ossa cuneiformi, chiamate così per la loro forma a cuneo. Distinguiamo il laterale ed il centrale posizionati in maniera da avere la superficie inferiore e superiore che costituiscono la base e l’apice del cuneo. Il cuneiforme mediale rappresenta tra i tre quello con maggior lunghezza , sporgendo distalmente rispetto agli altri 2. La disposizione di queste tre ossa contribuisce alla formazione dell’arco trasverso, e la loro forma cuneiforme appunto aiuta il passaggio delle strutture nervose, muscolari e tendinee. Le ossa cuneiformi si articolano con il primo,secondo e terzo osso metatarsale, e posteriormente con lo scafoide. Solo il cuneiforme laterale si articola con il cuboide lateralmente.
In questo video si analizza l’anatomia delle ossa cuneiformi:
Metatarsi:
Le ossa metatarsali sono 5 e ogniuna di esse è costituita da una base,una testa, e dalla diafisi. Le basi delle tre ossa metatarsali mediali presentano una forma pressocchè piatta,di maggiori dimensioni superiormente che inferiormente. Le basi del quarto e quinto metatarso hanno una forma a quadrilatero. La base quinto metatarso ha la caratteristica di avere una piccola appendice su cui si inserisce il tendine del muscolo peroniero breve. Le ossa metatarsali si articolano anteriormente con le falangi prossimali di ciascun dito, mentre posteriormente hanno rapporti con le tre ossa cuneiformi, e il cuboide.
LE articolazioni tra metatarsi e le ossa cuneiformi e cuboide, danno vita ad una “Articolazione di Lisfranc”, ovvero una linea contiua se vista dall’alto. La base dei metatarsi dona appoggio anteriore al piede, chiudendo di fatto l’arco plantare, e dando inserzione alla fascia plantare.
In questo video analizziamo l’anatomia del metatarso:
Patologie del piede:
Gravando su di esso tutto il peso, è soggetto ad una serie di patologie di tipo degenerativo, traumatico e di tipo genetico.
Alluce Valgo: è forse la principale patologia, per frequenza che colpisce le donne, e oltre a motivazioni legate al peso e all’età, trova fondamenti anche nella genetica, in quanto molto spesso è di tipo ereditario. Parliamo di una deformazione in cui la base del primo metatarso si porta lateralmente rispetto alla testa della prima falange. Viene così a crearsi la classica “Cipolla” che presenta vari stadi e gravità in base alla deformazione, all’arrossamento e al dolore.
Alluce Rigido: Si parla di alluce rigido ogni qual volta si riscontra alla palpazione e sopratutto alla mobilizzazione un alluce (articolazione metatarso-falangea, o interfalangea), che risulta limitato o addirittura bloccato. Questa condizione di tipo patologico può essere considerata primaria, quando senza motivazioni apparenti il primo dito è rigido, mentre secondaria, quando a seguito di un trauma, o un intervento chirurgico si tende a immobilizzare la zona e si instaura la classica rigidità. Questa condizione è spesso dolorosa e influenza negativamente la deambulazione e la stazione eretta, in quanto l’alluce non riesce più ad esplicare l’azione di stabilità e propriocettività per il piede in maniera corretta.
Neuroma di Morton: Il neuroma di Morton è una condizione patologica in cui un ramo periferico del nervo sensitivo interdigitale (solitamente quello passante tra il terzo e quarto metatarso), viene irritato e tende a provocare disturbi di natura sensitiva quali dolore intenso, bruciore, e difficoltà nella deambulazione. Le cause che lo determinano sono spesso una irritazione continua dovuta ad un uso scorretto di calzature, un problema di natura posturale con appoggio del piede errato, o fattori improvvisi come un trauma. E’ una tra le cause più frequenti di dolore ai piedi
Fascite plantare: la Fascite plantare è una infiammazione della fascia plantare, ovvero una aponeurosi fibrosa che si estenda dal calcagno, fino alla testa dei metatarsi. è una condizione molto dolorosa in quanto si associa spesso ad una rigidità che provoca dolore e difficoltà alla deambulazione.
Piede piatto: il piede piatto è una condizione non fisiologia in cui a causa di un posizionamento errato del retropiede, calcagno ruotato verso l’interno, si determina una caduta della volta plantare, con conseguenza di un appiattimento del piede. Caratteristica è l’orma del piede.
Spina calcaneare:La spina calcaneare è una delle patologie più frequenti a carico del piede. Si tratta di una esostosi (protuberanza di osso) che si sviluppa anteriormente al calcagno proprio in corrispondenza dell’inserzione della fascia plantare. Per questo motivo è spesso associata ad una fascite plantare. Risulta più dolorosa la mattina quando tutte le strutture sono rigide.
Tallonite:La tallonite è una condizione dolorosa del retropiede, ovvero il massiccio osseo formato da calcagno ed astragalo. Le cause sono quindi da ricercarsi in una dei tanti malposizionamenti di tali strutture.Viene anche chiamata Tallodinia o talalgia, o semplicemente male al tallone.
Deformità delle dita:A causa di uso di scarpe troppo strette, sopratutto in età prescolare, spesso si possono verificare delle deformità delle dita. Tali deformità possono altresì instaurarsi anche in etàadulta a causa di uso eccessivo di scarpe col tacco troppo alto, o in presenza di una serie di condizioni genetiche di tipo ereditario. Spesso sono asintomatiche, ma talvolta possono verificarsi condizioni di dolore che richiedono una attenta valutazione ed eventualmente un approccio chirurgico.
Il piede inoltre può trovarsi in una condizione particolare durante la corsa o la normale deambulazione che prendono il nome di:
Pronazione:è una situazione in cui tutto il piede tende a ruotare verso l’esterno. È una condizione che viene compensata e favorita da una extrarotazione del ginocchio che favorisce quindi un appoggio sbagliato. SI riscontra sia visivamente, che analizzando il consumo della suola delle calzature in quanto si noterà un consumo eccessivo della zona esterna.
Supinazione:questa è la situaizone inversa, con il piede che tende a ruotare verso l’interno. Questa condizione viene favorita da una intraruotazione del ginocchio che quindi favorisce un appoggio errato.In questo caso si riscontra un consumo eccessivo nella zona interna della scarpa.
In questo video si spiega molto bene il problema della pronazione e supinazione
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.