Dolori ai piedi, una guida completa
Soffri di Dolori ai Piedi?
Oltre un milione di Italiani, soffrono di dolori ai piedi la mattina appena svegli, durante la giornata , e sopratutto la sera a fine giornata.Tali dolori ai piedi possono verificarsi in maniera sporadica, oppure costante, con un fastidio o proprio un dolore importante tale da limitare le normali attività di un soggetto giovane o di una persona grande di età. Le cause sono molteplici e in questa guida cercheremo di affrontarle, per trovare per ognuna la soluzione corretta per tornare a stare bene.
Anatomia del piede:
Naturalmente il primo aspetto da tenere in considerazione è certamente conoscere come è fatto il piede, la sua anatomia ossea e sopratutto muscolare.
Le ossa che compongono il piede sono 26, disposte in maniera tale da formare degli archi che costituiscono la volta plantare e la volta metatarsale. Tale disposizione sostiene e dona al piede una grande stabilità, ma al contempo una flessibilità, che gli permette di adattarsi ad ogni superficie di appoggio, sia essa liscia, o irregolare come una roccia.
Distinguiamo 7 ossa tarsali( sono le prime, strutturalmente stabili), che possiamo distinguere chiaramente toccando il piede nella parte superiore, vicino la tibia. Tali ossa hanno la funzione di dare stabilità e sorreggere sopratutto il peso del corpo. Costituiscono il retropiede
Troviamo poi 5 ossa metatarsali, ossa lunghe che forniscono la stabilità anteriore al corpo quando si trova in posizione eretta. Costituiscono il mesopiede
Infine abbiamo 14 ossa che lunghe che costituiscono le falangi, che per la loro mobilità donano stabilità e propriocezione durante la deambulazione. Costituiscono il piede Anteriore
Quando si hanno dei dolori ai piedi cosa fare?
Come in ogni patologia ortopedica, è fondamentale fare una corretta diagnosi per poter poi procedere a un corretto trattamento. Le patologie che possono scatenare tali dolori, sono molteplici, e non bisogna affatto sottovalutare i sintomi, per non incorrere in problematiche che si cronicizzano che poi richiedono molto tempo per essere curate.
Per prima cosa, bisogna rivolgersi ad un medico, che saprà indicarvi la strada giusta, analizzando alcuni aspetti: se il dolore è improvviso o caratterizzato da fitte o dolore costante, oppure se il dolore ai piedi compare la mattina appena svegli o durante tutta la giornata.
Il primo esame che va eseguito è certamente una lastra Rx, per evidenziare eventuali fratture (se il dolore è improvviso), e comunque verificare la normale anatomia osteo-articolare.
Il medico di solito valuta clinicamente l’integrità dell’apparato capsulo-legamentoso, e la zona dolente, per focalizzarsi meglio sul problema. Buona norma è certamente non focalizzarsi esclusivamente sul piede, ma analizzare tutta la gamba, alla ricerca di problematiche di postura che possono provocare sovraccarico su uno o più distretti, determinando dolori ai piedi.
Possono essere integrati nella diagnosi altri mezzi come ecografia e risonanza, eventualmente per confermare un dubbio diagnostico.
Tipologie di Dolori ai piedi:
Essendo molte le cause di dolori ai piedi, è utile suddividere le patologie in base al distretto interessato.
-Se il dolore è situato nel Retro-piede dobbiamo distinguere:
Dolore dietro il tallone:
La zona dietro il tallone, proprio dove tocca il bordo delle scarpe, può infiammarsi facilmente, sia per una irritazione meccanica dovuta a delle scarpe con bordo troppo duro o fascetta per le scarpe di una donna.. Sia per la presenza di una patologia a carico dell’inserzione del tendine di achille sul calcagno.
Infatti, a causa della trazione molto potente del tendine sul calcagno, si possono verificare delle microlesioni entesiche (punto di congiunzione tra tendine e osso), che vengono riparate dal corpo umano, mediante apposizione di calcio, con la conseguente formazione di calcificazione ossea che in questa particolare parte del corpo prende il nome di Morbo di haglund .
In questa particolare situazione il paziente può presentare anche una deformità nella zona, con edema, rossore e calore. È necessario fare diagnosi mediante rx, per evidenziare la calcificazione.
La cura per il dolore dietro il tallone, è importante affrontarla il prima possibile per evitare una cronicizzazione del problema. Nei primi giorni in cui si accusa il dolore dietro al tallone si può ricorrere ad una crema antinfiammatoria locale, al ghiaccio, e sopratutto al riposo, oltre l’allontanamento della possibile causa (scarpe inadatte ad esempio). Se la situazione non dovesse risolversi, sarà necessario ricorrere ad un trattamento specifico fisioterapico, come le onde d’urto oltre alla Laserterapia, e a terapie manuali per decontrarre la muscolatura del polpaccio che spesso è rigida e poco elastica. Può aiutare in una seconda fase, per evitare recidive lo stretching del polpaccio, mediante semplici esercizi ripetibili più volte al giorno, anche in casa.
Nel caso dovesse fallire la fisioterapia, sarebbe ipotizzabile anche un intervento chirurgico, per rimuovere la borsa retrocalcaneare, e per rimuovere l’esostosi formata. Tale possibilità, ad oggi risulta essere sempre più remota, in quanto il trattamento con onde d’urto fornisce una assoluta valida alternativa, con risultati davvero ottimi.
Questo è un video esplicativo per spiegare la chirurgia nel morbo di Haglund
Dolore sotto al tallone (tallonite/spina calcaneare):
La maggior parte delle persone che accusa dolori ai piedi, ha in realtà un classico dolore sotto al calcagno meglio noto come tallone: tale situazione è legato ad una patologia chiamata Tallonite o Spina calcaneare.
Tale condizione è una patologia legata alla formazione di una esostosi (neoformazione benigna) sotto al calcagno, proprio dove si inserisce la fascia plantare sul calcagno. La fascia plantare e quindi la fascite, è una condizione predisponente la formazione di una spina calcaneare. Si suppone, che molte persone senza saperlo soffrono di tale patologia, ma solo in caso di infiammazione se ne accorgono, facendo una normale lastra rx. Può determinare dolore anche una spina calcaneare piccola, una condizione che limita molto la vita delle persone che ne vengono colpite. Il dolore è maggiore la mattina, appena svegli, ma può colpire con fitte importanti anche durante il giorno, fino a non permettere una normale deambulazione. Sottovalutare il problema può essere molto dannoso, in quanto la deambulazione errata dovuta la dolore sotto al piede, può portare a dolori alla caviglia , ginocchio, anca, e sopratutto alla colonna.
La soluzione migliore è certamente la fisioterapia con le Onde D’urto, che possono trattare e risolvere definitivamente la spina calcaneare agendo direttamente sul sintomo, con una efficacia davvero strabiliante. Devono essere però inserite in un contesto più ampio, con trattamento della fascia plantare, ed eventualmente la muscolatura del polpaccio, con attenzione alla postura, per trattare anche la causa del sovraccarico,e non sono il sintomo.
Può essere contemplata la chirurgia nel caso in cui non dovesse essere efficace la fisioterapia, ma solo dopo che si è seguito il protocollo discusso nell’articolo sulla tallonite.
-Se il dolore è situato nella zona del mesopiede (zona centrale del piede):
Dolore sotto l’arco del piede o Fascite Plantare:
La Fascite plantare è certamente una condizione molto frequente tra i dolori ai piedi, in quanto il dolore situato sotto l’arco del piede è di gran lunga uno tra i dolori più frequenti al piede.
Infatti nella parte inferiore del piede, è facilmente percepibile una struttura a forma di cordone fibroso, che decorre dal calcagno, fino alle dita. Tale struttura, rivestita da un cuscinetto adiposo, é chiamata Fascia plantare, la sua infiammazione e dolenzia è chiamata Fascite plantare. Se il dolore compare nella zona vicino al calcagno, parleremo di una Fascite Prossimale, se il dolore riguarda la zona sotto l’arco del piede parleremo di una Fascite Distale. Questa condizione è molto dolorosa e invalidante,e spesso rappresenta un serio problema al normale svolgimento delle attività lavorative quotidiane. La sintomatologia può colpire la mattina appena svegli o acuirsi dopo una normale camminata: in ogni caso, il fastidio si avverte durante il movimento di rotolamento del piede nella camminata, proprio quando la fascia viene stirata. Le cause sono sempre da ricercarsi in uno squilibrio posturale che porta ad un sovraccarico la zona, ma non sono da escludersi fattori di rischio come l’aumento di peso, l’uso di calzature scorrette o di bassa qualità, oltre a fattori di rischio come sport ripetitivi (corsa, calcio..) che portano ad un eccessivo utilizzo della fascia con conseguente indolenzimento.
Va detto che tale condizione, deve sempre essere rispettata, e cercare di ignorare il segnale doloroso, è sbagliatissimo in quanto si porta ad una facile evoluzione alla cronicizzazione. Il primo approccio è certamente l’allontanamento del fattore irritante, per cui, uno studio delle calzature o uno studio della deambulazione, va fatto sempre.
Possono essere di aiuto delle solette che aiutano a scaricare le vibrazioni del terreno e forniscono un valido aiuto alla cura per la fascite plantare:
- Rinforzo dell'arco in fibra di carbonio
- Solette anti-shock a causa del tessuto
Può essere di aiuto il ghiaccio applicato per 10 minuti (non superare tale tempo), per più volte al giorno, oltre all’uso di creme antinfiammatorie applicandole la sera.
Nel caso in cui tali rimedi per la fascite, non dovessero essere di aiuto, sarà necessario procedere con della fisioterapia che prevederà Onde d’urto, massaggio della zona, e utilizzo del Laser ad alta potenza . Il trattamento può durare diverse settimane, ed i risultati possono essere altalenanti, ma non bisogna demordere, in quanto proprio la perseveranza saranno le armi migliori per guarire dalla Fascite Plantare . Abbiamo pensato per te, ad una promozione Onde d’urto per aiutarti ad uscire dal dolore al piede
Ricordiamo che una soluzione molto importante, assolutamente complementare con le terapie sopradescritte, è certamente lo stretching della fascia plantare, da eseguire 2-3 volte al giorno:
-Se il Dolore è nella zona anteriore del piede o Avampiede:
Dolore sotto le dita del piede, la Metatarsalgia:
Anatomicamente notiamo che le ossa delle dita si congiungono al massiccio del retropiede, mediante delle ossa lunghe chiamate Metatarsi. L’articolazione metatarso-falangea, è l’articolazione vittima del dolore da metatarsalgia e rappresenta una grossa percentuale dei dolori ai piedi. Tale articolazione subisce il carico del corpo umano anteriormente, e tende ad infiammarsi per un uso scorretto delle calzature (scarpe con molto tacco ad esempio), per problemi di natura posturale, aumento del peso corporeo, e sopratutto per l’avanzamento dell’età per scomparsa di un piccolo cuscinetto adiposo posto proprio sotto al metatarso.
Quando si infiamma questa zona, il paziente accusa un dolore ad ogni passo, e movimento dell’articolazione. Talvolta questo tipo di dolore può essere dovuto anche da un neuroma di morton, per cui è importante fare diagnosi differenziale.Possono essere utilizzate delle solette con scarico proprio per i metatarsi come queste, oppure può essere di aiuto il confezionamento di un plantare personalizzato con scarico appunto sulle teste metatarsali.
- Solette di ricambio.
- Ergonomiche e leggere, realizzate con materiale NOENE spesso 2 mm.
In questa condizione la fisioterapia per curare i dolori da metatarsalgia, è molto di aiuto con Ultrasuoni, Laserterapia, e massaggio per scaricare e mobilizzare l’articolazione infiammata.
In questo video troviamo dei consigli specifici e dei bendaggi per alleviare il dolore da Metatarsalgia:
Certamente se sussiste un problema di appoggio, sarà di ottimo aiuto programmare delle sedute di Rieducazione Posturale Mezieres, per correggere i difetti posturali e lavorare direttamente sulla causa del problema, oltre ad un lavoro sul sintomo doloroso.
-Dolore alle dita dei piedi, Alluce valgo:
Le problematiche possono colpire le dita dei piedi, sono molteplici, e necessitano sempre di una approfondita analisi per trovare una cura adatta.
L’alluce Valgo é la patologia più frequente:si tratta di una deformità del primo raggio, con deviazione all’interno del primo metatarso e all’esterno del primo dito, questo crea un’angolazione patologica dell’alluce caratterizzato da un arrossamento ed infiammazione cutaneo a livello della testa del primo metatarso.
In presenza di alluce valgo infatti il primo metatarso e l’alluce non sono più allineati ma formano tra loro il cosiddetto angolo di valgismo da cui prende nome la deformità.
Ci preme considerare la cura dell’alluce valgo una cura palliativa. Infatti, la deformità non arriva in maniera improvvisa, ma spesso ci vogliono alcuni anni per arrivare ad una condizione patologica. Proprio la progressione è fondamentale, e curare l’alluce valgo in tempo, può evitare il ricorso alla chirurgia. Premesso, che alla base del problema c’é certamente una familiarità con la problematica, risulta anche vero che curare l’appoggio del piede, con una rieducazione posturale, è un modo corretto per ritardare la progressione della patologia. Utilizzare un distanziatore può essere una soluzione corretta
- Realizzati in morbido gel deliziosamente confortevole. Per separare le dita e proteggerle...
- Semplici e comodi da usare, possono essere indossati con scarpe, stivali, ecc.
Nel caso di un alluce valgo infiammato, può offrire un ottimo aiuto la fisioterapia con ultrasuoni, laser, ghiaccio,e sopratutto bendaggio per evitare lo sfregamento e la comparsa di rossore e infiammazione.
Se la Fisioterapia non dovesse essere risolutiva, si dovrà procedere al trattamento chirurgico che rappresenta una soluzione definitiva al danno estetico e doloroso in quanto verrà meno la deformità e non si infiammerà più la zona. Esistono svariate tecniche chirurgiche, per correggere un alluce valgo,e consigliamo sempre di informarsi bene sul chirurgo che eseguirà l’intervento, in quanto un non perfetto lavoro potrebbe addirittura peggiorare la condizione di deambulazione del paziente.
Dopo l’intervento di Alluce valgo, sarà importante il riposo e il rispetto delle norme proposte dal chirurgo, e migliorare l’appoggio plantare mediante rieducazione posturale Mezieres, al fine di evitare recidive.
Conclusioni:
I dolori ai piedi sono davvero molto frequenti, e risulta importante conoscere la causa primaria per poter creare un protocollo riabilitativo corretto e sopratutto efficace. Consigliamo di seguire questa guida per cercare di comprendere meglio la propria patologia, ma non intendiamo assolutamente sostituirci al medico che se specializzato nei disturbi del piede saprà indicare la strada migliore.
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.