Esercizi per la cuffia dei rotatori
Cuffia dei rotatori: anatomia
La Cuffia dei rotatori è il termine usato in anatomia per indicare il complesso muscolo-tendineo della spalla che forma un importante mezzo di fissità e di stabilizzazione dell’articolazione scapolo-omerale. Il nome deriva dal fatto che i tendini di questo complesso proteggono l’intera articolazione formando una vera e propria cuffia che avvolge la testa dell’omero. La cuffia dei rotatori è costituita da quattro muscoli e dai rispettivi tendini.
Superiormente si trova il tendine del muscolo sovraspinato, anteriormente il tendine del muscolo sottoscapolare e posteriormente i tendini dei muscoli sottospinato o infraspinato e piccolo rotondo.
- Sovraspinato-sovraspinoso: abduce e ruota all’esterno (extraruota) il braccio, in sinergia con l’azione del deltoide, vincola l’omero alla scapola, mette in tensione la capsula articolare.
- Sottospinato-infraspinato: ruota esternamente il braccio e rinforza la capsula dell’articolazione scapolo omerale, stabilizzandola. Ha anche un’azione di estensore e estensore in orizzontale del braccio.
- Sottoscapolare: oltre alla funzione stabilizzatrice, il muscolo sottoscapolare serve a compiere movimenti di intrarotazione ed adduzione dell’omero.
- Piccolo rotondo: la sua contrazione (insieme a quella del sottospinato) determina la rotazione esterna dell’omero. Ha anche una funzione di estensore orizzontale del braccio.
Rottura o lesione della cuffia dei rotatori: sintomi
Quando parliamo di rottura della cuffia dei rotatori non ci si riferisce a lesioni di natura muscolare ma tendinea. Il tipo di lesione può variare da un’infiammazione tendinea, senza alcun danno permanente, ad una lesione parziale o completa che potrebbe richiedere l’intervento chirurgico. Una lesione della cuffia dei rotatori può derivare da un trauma diretto o può essere causata dall’usura cronica che da origine alla degenerazione del tendine e quindi alla lesione dolorosa. Il conflitto della parte anteriore della scapola, acromion, sul tendine è ritenuto essere una delle principali cause di rotture della cuffia dei rotatori in soggetti di età superiore ai 40 anni. Generalmente si avverte dolore nella parte anteriore della spalla che si irradia lungo il lato del braccio. In questi pazienti si registrerà un deficit più o meno marcato nella forza di abduzione del braccio, in particolare il soggetto faticherà a mantenere il braccio sollevato lateralmente tra i 60° ed i 120°. Si può notare debolezza del braccio e difficoltà con le attività di routine, come pettinarsi i capelli o raggiungere la schiena per allacciarsi ad esempio il reggiseno. Se la lesione della cuffia dei rotatori si verifica con un trauma si può avvertire dolore acuto, una sensazione di blocco della spalla e la debolezza immediata del braccio.
Siete affetti da un dolore alla spalla destra o alla spalla sinistra?
Se siete affetti da un dolore alla spalla destra o alla spalla sinistra potreste avere una patologia a carico della cuffia dei rotatori. Le problematiche di questo complesso muscolo-tendineo sono di vario tipo e di varia entità, di seguito andremo ad elencare le situazioni patologiche nelle quali i pazienti affetti da dolore alla spalla si possono trovare.
Tendinopatia-Tendinite cuffia dei rotatori
Si tratta di una patologia da overuse funzionale, la sua origine, infatti,va ricercata nella ripetizione di gestualità tecniche che mettono in stress le strutture tendinee durante certi movimenti, in particolare abduzione, extrarotazione e retroproiezione. Questo determina, nel tempo, una reazione infiammatoria con edema ed iperemia tissutale cui segue, perdurando il meccanismo lesivo, la fase degenerativa con microlacerazioni e tendinosi della cuffia di rotatori.
Diagnosi lesione cuffia dei rotatori:
La diagnosi di tendinopatia della cuffia dei rotatori è prevalentemente clinica. Si basa sulla valutazione del dolore, il quale si localizza nella regione antero-laterale della spalla, aumentando durante l’attività e regredendo con il riposo; sull’anamnesi che deve essere molto accurata e dare notizie chiare sull’insorgenza del dolore, sulle indagini radiodiagnostiche (radiografia, ecografia, risonanza magnetica) ed in fine sull’esame obiettivo, durante il quale la palpazione può mettere in evidenza una dolorabilità alla digitopressione in corrispondenza della grande tuberosità della spalla ed i test funzionali dei muscoli interessati chiariscono lo stato di infiammazione e deficit degli stessi. I test funzionali più usati per formulare una corretta diagnosi di tendinopatia della cuffia dei rotatori sono: 1)Test di Jobe 2)Test del sottospinoso 3)Lift Off Test
Sindrome da conflitto subacromiale- Impigement
La sindrome da conflitto subacromiale è chiamata così poichè l’origine di questa patologia risiede nella regione anatomica della spalla chiamata spazio subacromiale. Alcuni tendini della cuffia dei rotatori passano al disotto di un osso che altro non è che un’estensione della scapola nota come acromion. Lo spazio sotto questo tetto (spazio subacromiale) deve essere abbastanza ampio da consentire lo scorrimento dei predetti tendini. Ad agevolare tale scorrimento, tra l’acromion e i tendini, c’è una borsa (borsa subacromiale) piena di fluido viscoso che funge da cuscinetto. Ogni qualvolta che noi muoviamo la spalla, attivando i muscoli e i tendini della cuffia dei rotatori, sollecitiamo il dinamismo della borsa che agisce in modo tale che i tendini non scorrino su di una superficie ruvida evitandone il logorio. La riduzione dello spazio subacromiale non fa altro che aumentare l’attrito tra i tendini e la componente ossea creando infiammazione e nei casi più gravi lesione tendinea.
Le cause che possono determinare una riduzione dello spazio sotto-acromiale sono la tendinopatia della cuffia e la borsite sottoacromiondeltoidea, le varianti anatomiche dell’acromion, alterazioni di posizione della scapola, l’artrosi acromion-clavicolare, la presenza di osteofiti della giunzione osteo-legamentosa (acromion-legamento coraco-acromiale) e lo squilibrio di forza tra deltoide e cuffia dei rotatori.
Diagnosi:
La diagnosi in questo caso viene effettuata attraverso dei test funzionali capaci di riprodurre il conflitto, quelli più affidabili ed utilizzati sono: 1)Test di Neer 2)Test di Hawkins 3)Test di Jocum
Rottura sovraspinato
Tra i quattro muscoli che compongono la cuffia dei rotatori, il sovraspinato è quello che si lesiona più frequentemente. In realtà quando si parla di rottura della cuffia dei rotatori non si fa riferimento a lesioni di natura muscolare ma tendinea. Le rotture della cuffia dei rotatori sono distinte in completa e parziali. Le prime a seconda della entità della lesione sono classificate in piccole (diametro fino a 3 cm), medie (diametro fra 3 e 5 cm), massive (diametro oltre 5 cm).
Le seconde, in considerazione della sede della rottura in inferiori (superficie articolare ), superiori (superficie bursale) ed intra-parenchimali.
Le rotture complete sono evenienze rare negli atleti; si riscontrano, con una certa frequenza negli oltre quarantenni dediti ad attività sportive di tipo amatoriale.
Diagnosi:
Condizione patologica caratterizzata dal dolore presente sia durante attività sportiva che a riposo. E’ molto spesso presente dolore notturno e limitazione funzionale dell’arto interessato. I test clinici sono gli stessi utilizzati per diagnosticare sia la tendinopatia che la sindrome da conflitto subacromiale, fondamentali per verificare l’entità della lesione sono gli esami radiodiagnostici, ecografia, risonanza magnetica molto utili per lo studio dei tessuti molli. Anche una radiografia potrà risultare molto utile nelle lesioni totali, in quanto come segno indiretto troveremo la risalita della testa omerale, o per verificare la presenza di eventuali calcificazioni.
Trattamento e riabilitazione per la lesione della cuffia dei rotatori
Ci sono diverse opzioni di trattamento per una rottura della cuffia dei rotatori, la scelta del tipo di trattamento deve tener conto di più variabili; la prima da prendere in cosiderazione sarà il tipo di lesione davanti alla quale ci troviamo, infatti come abbiamo elencato in precedenza potremmo affrontare una sindrome da conflitto subacromiale, una tendinopatia del sovraspinoso o una lesione vera e propria della cuffia dei rotatori; un’altra variabile sarà la tipologia di paziente da trattare, tenendo conto dell’età, dello stile di vita e quindi della prospettiva di recupero. L’obiettivo di qualsiasi trattamento sarà quello di ridurre il dolore e di ripristinare la funzione della vostra spalla.
Trattamento non chirurgico cuffia dei rotatori
Circa nel 50% dei pazienti affetti da dolore alla spalla il trattamento non chirurgico risulta essere risolutivo sia per la sintomatologia dolorosa che per il recupero funzionale.
Al centro di questo approccio conservativo ci sarà la fisioterapia, la quale giocherà un ruolo fondamentale nella risoluzione del problema. Ad affiancare la riabilitazione ci saranno una serie di trattamenti, sempre di tipo conservativo, che andremo adesso ad elencare:
- Riposo: il riposo e l’interruzione di attivita sportive sono la prima regola da seguire per il recupero, in alcuni casi si potrà utilizzare un tutore di spalla per aiutare a proteggere la spalla
- Farmaci antinfiammatori FANS: i farmaci antinfiammatori non steroidei saranno importamti per la riduzione dell’infiammazione, dell’edema articolare e del dolore
- Infiltrazioni alla spalla con cortisone: le infiltrazioni di cortisone prevedono l’iniezione del farmaco direttamente nell’ articolazione infiammata. L’iniezione di sostanze farmacologiche nello spazio sottoacromiale non richiede l’uso di supporto tecnico visivi poiché tale iniezione è abbastanza semplice. Di solito viene effettuata per via posteriore alla spalla ma vi sono alcuni specialisti che preferiscono la via laterale o anteriore secondo la loro personale esperienza e giudizio tecnico/terapeutico.
- Esercizi per la cuffia dei rotatori e riabilitazione: gli esercizi per la cuffia dei rotatori saranno importanti per il recupero articolare e quindi funzionale della spalla, il programma riabilitativo prevede essercizi di stretching e potenziamento muscolare.
Trattamento chirurgico cuffia dei rotatori
Se la lesione della cuffia dei rotatori è di entità significativa ed il paziente è giovane e sportivo solitamente viene consigliato l’intervento chirurgico.
Ci sono diverse opzioni chirurgiche per la riparazione di lesioni della cuffia dei rotatori. Le tre tecniche più comunemente utilizzate per la riparazione della cuffia dei rotatori sono la riparazione tradizionale a cielo aperto, la riparazione artroscopica, e la riparazione mini-open. Studi scientifici dimostrano che tutte e tre le tecniche sono valide allo stesso modo per far guarire una cuffia dei rotatori rotta.
Artroscopia: é il tipo di intervento meno invasivo grazie al fatto che gli strumenti artroscopici e chirurgici sono molto sottili, quindi il chirurgo può utilizzare incisioni molto piccole di circa 1 cm per inserire all’interno dell’articolazione tali strumenti.
Intervento a cielo aperto: una riparazione a cielo aperto può essere una buona opzione se la lesione è di grandi dimensioni o complessa, o se bisogna eseguire ricostruzioni aggiuntive, come ad esempio un trasferimento di tendine. Il chirurgo fa un’incisione sulla spalla e stacca parzialmente il muscolo della spalla (deltoide) per vedere e accedere meglio al tendine lacerato.
Chirurgia mini open: è una tecnica mininvasiva studiata all’Università di Lubecca che evita lesioni del nervo ascellare con grande vantaggio estetico finale. La riparazione mini-open usa la tecnologia più recente e gli strumenti miniaturizzati per eseguire una riparazione attraverso una piccola incisione, il chirurgo esegue la riparazione della cuffia dei rotatori attraverso l’incisione mini-open. La cicatrice chirurgica già dopo poche settimane è quasi invisibile.
Riabilitazione cuffia dei rotatori
La riabilitazione ha un ruolo fondamentale nella guarigione e nel consentirvi di tornare alle vostre attività quotidiane.
Dopo l’intervento chirurgico, la terapia progredisce per fasi. Dapprima, la riparazione dovrà essere protetta durante la guarigione del tendine riparato. Per impedire al braccio di muoversi, vi verrà ordinato di indossare un tutore particolare che indosserete per le prime 4-6 settimane che dipende dalla gravità della vostra lesione.
Anche se la vostra lesione è stata riparata, i muscoli intorno al braccio restano deboli. Una volta che il chirurgo decide che è sicuro per voi iniziare a muovere il braccio e la spalla, un fisioterapista vi aiuterà con esercizi passivi a migliorare la gamma di movimento della vostra spalla. Con gli esercizi passivi, il terapista sostiene il braccio e lo sposta in diverse posizioni. Nella maggior parte dei casi, la ginnastica passiva viene iniziata entro le prime 4 – 6 settimane dopo l’intervento.
Dopo 4-6 settimane, si inizierà ad eseguire esercizi attivi senza l’aiuto del vostro terapista. Muoverete i muscoli da soli e gradualmente per aumentare la forza e migliorare il controllo del braccio. Dall’ 8° alla 12° settimana, il fisioterapista inizierà a lavorare con voi su un programma di esercizi di potenziamento muscolare.
Un recupero completo richiederà diversi mesi. Molti pazienti raggiungono una gamma funzionale del movimento e un’adeguata resistenza da 4 a 6 mesi dopo l’intervento chirurgico. Anche se si tratta di un processo lento, il vostro impegno per la riabilitazione è la chiave per un esito positivo.
Esercizi per ridurre e rinforzare la cuffia dei rotatori:
Abbiamo trovato questo video molto semplice che mostra alcuni facili esercizi per la cuffia dei rotatori eseguibili con un normale elastico, magari legato ad un termosifone o una porta nella propria casa.
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.