Intervista a Nicola Monteleone
Oggi abbiamo il piacere di ospitare il Dottor Nicola Monteleone, esperto nelle manipolazioni vertebrali e docente di molti corsi in giro per l’Italia, oltre al Master in fisioterapia Sportiva di Pisa
-Ciao Nicola, ben trovato, parlaci un po’ di te:
Buonasera..bèh..storia ormai lunga, purtroppo….sono laureato in Medicina e Chirurgia dal 1980, e successivamente mi sono Specializzato in Medicina dello Sport con il grande e compianto Prof. Leonardo Vecchiet, medico della Nazionale di Calcio in quegli anni che ci portarono al titolo del 1982..da allora ho sempre lavorato, nonostante avessi anche la medicina generale, come Specialista seguendo Società ed atleti professionisti, soprattutto nella Pallavolo e con la Federazione Italiana di Pugilato. Sono stato Direttore Sanitario in centri di Fisioterapia ai tempi in cui il Fisioterapista faceva massaggi ed usava Forni e Radar..:)..Dagli anni 90 mi occupo di Manipolazioni Vertebrali e soprattutto di Medicina Manuale, che ho personalmente rivisto in certi aspetti aggiustandola alle mie esigenze personali per renderla ancora più mirata. Ho tenuto Corsi per Medici e Fisioterapisti già dalla fine anni 90, tenuto Seminari all’Universtià di Chieti al corso di Laurea in Fisioterapia e per gli specializzandi in Fisiatria, ma ho poi sospeso per molti anni a causa degli impegni personali. Ho ripreso da 1 anno e con ampia soddisfazione, non ultima di tenere il Modulo sulle Manipolazioni al Master in Fisioterapia Sportiva dell’Università di Pisa.
-Non conosciamo la tua età,ma ad occhio e croce, sei passato tra due generazioni di Fisioterapisti: Quelli che nascono come massaggiatori , e quelli moderni che invece hanno tante frecce al loro arco per affrontare e risolvere molte patologie.
Raccontaci questo passaggio: Ho in parte risposto prima..in effetti i Fisioterapisti di oggi sono, e per fortuna dico io, ben diversi da quelli di 30 o anche 20 anni : hanno una loro autonomia professionale, una laurea Universitaria e molte più conoscenze. Devo dire che sono sempre stato un fautore della collaborazione e del lavoro in Equipe, sia tra medici, ma anche tra medici e fisioterapisti..e chi mi conosce lo può tesimoniare. Lo scambio delle conoscenze reciproche non può che far crescere entrambi e tutto a vantaggio dei pazienti, che alla fine debbono essere il nostro commune obiettivo.
-Quando hai deciso di diventare un docente per il tuo metodo e cosa ti ha spinto a farlo?
Agli inizi la consapevolezza e la convinzione che i Fisioterapisti avessero tutto il diritto di avere tra le proprie armi anche la Manipolazione Vertebrale. Questo a maggior ragione oggi che hanno una Laurea e sono sanitari a tutti gli effetti. In quei tempi tenevo Corsi in collaborazione con la vecchia A.I.T.R, ma non potevo dire che insegnavo le Manipolazioni Vertebrali ( l’opinione commune era che fossero esclusivamente “manu medica”), per cui si parlava di Mobilizzazioni Vertebrali..un piccolo escamotage che si è rivelato però profetico..l’Osteopatia non era ancora diventata nota in Italia e gli unici che esistevano erano I primi Chiropratici: mi chiesi..ma se può oltre al medico anche un soggetto non sanitario con un diploma ai tempi non riconosciuto.. perchè non I Fisioterapisti ?
-Molti in Fisioterapia e Medicina tendono a tenere per se, le proprie conoscenze e competenze..Tu invece no..ci spieghi il motivo?
Bèh…io ho sempre amato insegnare e offrire agli altri conoscenze derivate dalla mia lunga esperienza sul campo: 35 anni di professione danno la possibilità di valutare e capire quello che è davvero utile e quello che non lo è..oltretutto ai Corsi io credo che si debba lavorare con scambio di esperienze: io imparo molto dai miei corsisti e loro, spero, da me. L’interscambio è assolutamente auspicabile, nel lavoro, come nelle aule. Tengo a che ai miei Corsi gli allievi abbiano tutte le condizioni per poter imparare con sicurezza in modo da impiegare subito sul “campo” quello che apprendono. Anche per questo ho scritto per loro un manuale utile proprio a seguire i Corsi stessi e faccio girare appositamente dei lettini che ho personalmente disegnato per essere ideali al tipo di tecnica ed alle manipolazioni in genere. Oggi trovo che in troppe persone vi sia supponenza e presunzione, anche in giovane età, e questo penso sia un bel freno a diventare dei professionisti stimati dai colleghi , ma anche dai pazienti. Per me i miei corsisti diventano come una famiglia: molti li sento giornalmente. Mi inviano frequentemente esami dei propri pazienti, li discutiamo assieme e, se posso, dò il mio parere.
-Cosa sono per te le manipolazioni vertebrali?
Per noi di scuola francofona, la Manipolazione Vertebrale è esclusivamente una..tutto il resto è Mobilizzazione. Mentre per le scuole anglosassoni spesso si chiamano Manipolazioni anche delle Mobilizzazioni. Tecnicamente ai Corsi definisco una Manipolazione Vertebrale una Mobilizzazione forzata di un segmento vertebrale che va oltre il “Limite Psicologico”, ma non oltre il “Limite Anatomico”
-In cosa ti differenzi rispetto ad altri approcci (più o meno tutte le metodiche danno dei risultati, la tua cosa offre di più rispetto ad altre?
Non ho la presunzione di parlare di tecniche migliori o peggiori, anche se un’idea su alcune metodiche la ho ma la tengo per me..:) Per quanto riguarda la Medicina Manuale, che io ho associate al reclutamento vertebrale ha il grande merito di agire sempre e solo nel senso del “non dolore” ( non sempre verso il movimento contrario..) : questo consente la massima “compliance” del paziente, risultati molto rapidi (come tempo e come numero di sedute..di solito mai più di 3-4), ed oltretutto con un rischio minimo se eseguite, naturalmente, correttamente e nelle giuste indicazioni.
-Quali sono I limiti della terapia Manipolativa?
Domanda che sembra facile, ma non lo è..quindi rispondo telegraficamente..Il primo limite è dato dalle controindicazioni che una Manipolazione ha, alcune assolute altre relative: quindi prima di eseguirla si deve sempre fare una diagnosi, capire che ci sia l’utilità di una manipolazione, valutare quale e come applicarla, e questo sempre dopo avere escluso qualsiasi controindicazione. Un altro limite è dato dall’operatore stesso (ricordiamoci che ogni terapia manuale è operatore dipendente..): quindi mai avere la presunzione di curare tutti e tutto con le manipolazioni : come ogni altra metodica è un’arma che si ha a disposizione, sta a noi poi usarla correttamente e nei casi che ne possono trarre beneficio.
-Immaginiamo una giornata tipica di Nicola Monteleone..Tratti tutti i tuoi pazienti con il tuo metodo, oppure integri altre metodiche o strumenti?
Personalmente da circa 13 anni mi occupo solo di questo, e quando il paziente ha bisogno di terapie successive o complementari e sinergiche in base alla propria situazione, lo invio da un collega o da un Fisioterapista, dopo avere concordato assieme l’iter terapeutico. Credo che ogni persona che lavora in questo campo debba avere dei collaboratori o degli Specialisti di riferimento.
-Il tuo studio è privo di macchinari (Se no, indicaci quali usi quotidianamente)
Assolutamente si..uso solo le mani, almeno attualmente.
-Il tuo campo di applicazione è esclusivamente ortopedico sul dolore, oppure ti occupi anche di riabilitazione?
La riabilitazione non è compito del medico, ma del fisioterapista.
In quali altri ambiti è applicabile il tuo metodo di lavoro?
La Medicina Manuale si applica fondamentalmente a tutte le patologie dolorose che hanno origine dal rachide ed in alcuni casi dalle articolazioni periferiche. Quindi tutta la patologia di origine vertebrale, dalla semplice cefalea cervico-genica, alle lombaògie e lomboscatalgie, sino alle ernie, anche spulse di qualsiasi segmento.
-Se tu avessi un figlio che si è appena laureato, come lo consiglieresti, per diventare un ottimo terapista?
Sono convinto, da medico figlio di medico, che ognuno debba scegliere la propria strada, se poi diventa la stessa, l’esperienza può essere utile a dare dei buoni consigli : ma essenzialmente gli direi di prepararsi a molti sacrifici, ma prima di tutto amare il proprio lavoro, e non guardare ai guadagni, che spesso non rendono merito.
-Quali sono i corsi che andrebbero assolutamente svolti, e in quale ordine?
Credo che ogni fisioterapista , debba arrivare ad avere tra le mani almeno 3-4 metodiche manuali, che poi terrà come frecce al proprio arco, usandole singolarmente od assieme. Credo che il trattamento manipolativo corretto, I trigger points, il miofasciale e tecniche di rieducazione posturale siano 4 tecniche che se ben apprese ed usate possano dare molte soddisfazioni ed integrarsi molto bene l’una con l’altra. L’ordine non è importante.
-Secondo te come evolverà la fisioterapia nei prossimi anni e quali saranno le nuove frontiere?
Una domanda da 100 milioni…posso solo auspicare che il Ministero faccia chiarezza sulle tante incertezze che ci sono attualmente e che questo consenta ai fisioterapisti di lavorare bene e più serenamente, oltre che con la professionalità che compete loro.
-E tu, personalmente, che progetti per il futuro?
Io ho un’età in cui a volte cominci a guardare indietro..ma penso che l’insegnamento proseguirà in quanto mi dà molto e mi consente di stare a contatto con le persone..poi è nato il progetto della prima Accademia Italiana di Manipolazioni Vertebrali, dove medici e fisioterapisti sono assieme e che è un altro impegno..dopo il Manuale è in lavorazione un nuovo testo, che questa volta dovrebbe essere un Atlante di manipolazioni vertebrali e..forse,un libro educativo rivolto ai bambini di età scolare, di cui abbiamo parlato con una amica fisioterapista ed osteopata. Poi..se mi sarà concesso, godermi anche un pò il nipotino arrivato da poco..:)
Ti ringraziamo, Nicola, per la disponibilità, sperando che possa essere di aiuto questa chiacchierata
Grazie a voi e buon lavoro a tutti!
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.