Dolore dietro al Ginocchio | Come guarire Definitivamente
Dolore dietro al Ginocchio è un Sintomo che viene spesso descritto da molti pazienti, e rappresenta una delle cause di zoppia più frequente. Viene localizzato nella zona Poplitea (cavità poplitea definita in termini medici), ovvero l’area compresa tra la parte inferiore della Coscia e la parte superiore del polpaccio.
Esistono molte possibili cause che possono provocare il dolore dietro al ginocchio, ed è bene indagarle affondo per poter trovare una cura efficace e sopratutto duratura.
Le persone affette da questo sintomo descrivono anche il “dolore dietro al ginocchio quando lo piego” come una condizione Algica (dolorosa) che influisce molto nella qualità di vita, andando di fatto a limitare gli spostamenti e riducendo così l’autonomia della persona.
Cause del dolore dietro al ginocchio (Quando lo piego) :
Distinguiamo varie cause che possono provocare questo genere di dolore.
- Cause muscolari : Legate a problemi ai muscoli Ischio crurali (hamstring) o al muscolo gastrocnemio
- Artrosi al Ginocchio
- Trigger point
- Cisti di backer
- Tendinopatia del muscolo Gastrocnemio
- Lesioni del comparto capsulare posteriore
- Lesione del legamento crociato posteriore
- Trombosi venosa profonda
- Problematiche linfatiche
- Piede del Tennista
- Lesioni meniscali (ai corni del menisco)
Il medico dovrà necessariamente valutare la situazione e indagare al meglio i sintomi e le cause di questo tipo di dolore per Curare al meglio la condizione dolorosa. Ricordiamo infatti che non basta assolutamente trattare il sintomo.
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Non Vogliamo dilungarci molto sull’Anatomia del ginocchio, e invitiamo pertanto ad approfondire qualora ce ne fosse necessità
Chi può Soffrire del dolore dietro al Ginocchio?
Tecnicamente tutti possono accusare questo sintomo localizzato nella cavità poplitea, ma possiamo affermare con una certa sicurezza che ne soffrono maggiormente adulti (sopra i 40 anni) e sopratutto gli anziani.
Nel caso invece di persone giovani, è più probabile che la causa sia da ricercare in un infortunio muscolare, legamentoso.
Rispetto ad altri tipi di dolore come il dolore al ginocchio anteriore (Condropatia Femoro Rotulea), oppure il dolore al ginocchio interno, oppure il dolore al ginocchio esterno, questo sintomo è sicuramente meno frequente.
Quali sono le Domande che bisogna fare per indirizzare l’esaminatore verso una diagnosi corretta?
- Da quanto Tempo si avverte Dolore al ginocchio?
- Quale è stato l’andamento complessivo? (è iniziato forte, ma poi è diminuito, è iniziato piano eppoi è peggiorato, oppure è rimasto identico)
- Esistono delle possibili cause traumatiche? Se si quali
- E’ più forte al mattino eppoi diminuisce, oppure rimane stabile tutto il giorno?
- Camminare aumenta il dolore?
- Al riposo è sempre presente dolore?
- Che valore da in una scala da 1 a 10 (scala Vas)
- Può indicare il dolore in maniera precisa, oppure è diffuso?
- Può indicare il suo sintomo doloroso in maniera descrittiva? dolore urente, dolore acuto, dolore continuo..ecc ecc
- Se fa una Doccia calda, il dolore migliora?
Artrosi al Ginocchio
L’artrosi al ginocchio è la patologia per eccellenza che può causare il dolore nella regione posteriore, ed è causata da un consumo eccessivo della cartilagine articolare. Per essere chiari, basti pensare ad un problema di rivestimento della superficie del del ginocchio, quella che riveste la porzione di osso che si interfaccia con la superficie opposta. Se per svariati motivi, tra cui età, traumi, precedenti interventi, si verifica un consumo non corretto, succederà che le due ossa andranno a sfregare l’una contro l’altra, determinando un erosione, e la comparsa di dolore, limitazione articolare, gonfiore e sopratutto INFIAMMAZIONE.
Capiamoci, superata una certa età è assolutamente normale aspettarsi un consumo di questa cartilagine, ma chiaramente quando questo consumo è troppo, compariranno sintomi dolorosi che possono interessare la zona Dietro al ginocchio
Diagnosi: La Diagnosi in questo caso è abbastanza semplice, e si baserà su un esame obiettivo che mostrerà un ginocchio gonfio, con una limitazione articolare, e la comparsa di cisti nella regione posteriore, ma tali dubbi, associati magari ad un età media oltre i 60 anni, dovranno essere confermati da un esame Radiografico, come una normale Lastra Rx, che metterà in evidenza segni di Artrosi al Ginocchio. In certi casi, se si sospetta anche un edema, si potrà prescrivere un esame di Risonanza magnetica Rmn, che mostrerà anche la condizione delle strutture molli, che possono essere interessate nel processo artrosico.
Cura: la cura di un artrosi, dipende molto dal grado di usura della cartilagine e dall’età del soggetto. Infatti, una persona più giovane potrebbe essere interessata a iniziare un programma riabilitativo, di Rinforzo Muscolare dei muscoli Attivatori del ginocchio, una terapia per ridurre l’edema come il CmF, e sopratutto una terapia antalgica come il Laser ad alta potenza, oppure la Tecar.
Va ricordato che nessuna terapia è in grado di ripristinare uno stato di Cartilagine ormai compromesso, ma una adeguata terapia Fisioterapica, associata magari a terapia infiltrativa con Acido ialuronico o in casi estremi con Cortisone, possono migliorare i sintomi, e alleviare il dolore.
Qualora fosse necessario, sarà opportuno valutare la soluzione chirurgica, mediante Protesi Ginocchio con tecniche moderne che garantiscono grandi risultati sia nel dolore, che nella ripresa completa dell’articolazione nella sua mobilità.
Nella scelta chirurgica, vanno considerati parametri come età del paziente, e condizioni generali, tenendo bene a mente che mediamente una protesi ha una durata di circa 15-20 anni, oltre i quali sarà necessario riprotesizzare nuovamente l’articolazione. Se parliamo di un paziente giovane (55-60 anni), consigliamo qualora fosse possibile, di attendere il più possibile prima di protesizzare, cercando di mantenere una muscolatura Forte e Tonica, mediante Fisioterapia, proprio per evitare la riprotesizzazione in età avanzata, tenendo presente ormai l’aspettativa di vita che si è fortunatamente innalzata.
Tendinopatia Muscoli Ischio crurali (Hamstring syndrome)
Parliamo della condizione forse più frequente legata ad un sovraccarico dei muscoli posteriori della coscia che sono rispettivamente: Bicipite femorale, semitendinoso e semimembranoso. Tali muscoli hanno la funzione di flettere il ginocchio e prendono inserzione prossimale a livello del bacino, per inserirsi distalmente sulla tibia o sul femore. Proprio le inserzioni distali sono quelle più spesso vittime di lesione o infiammazione.
Diagnosi: Si eseguono dei semplici test muscolari. Il primo Test prevede una flessione normale e si valuta la comparsa del dolore, e in che momento compare. Subito dopo si chiede di flettere il ginocchio tenendo il piede ruotato verso l’interno della coscia o l’esterno della coscia. Grazie a questo piccolo accorgimento si riescono a saggiare i tendini del comparto interno o osterno della porzione posteriore della coscia.
Eventualmente per confermare un dubbio diagnostico può essere necessario un esame ecografico per valutare l’integrità dei tendini, e scoprire eventuali segni di sofferenza e infiammazione.
Cura: Una volta certi che il dolore dietro al ginocchio è legato ad una tendinopatia dei muscoli ischio crurali, sarà possibile iniziare il trattamento Fisioterapico ed osteopatico, che avrà come scopo quello di ridurre la tensione sulle inserzioni distali, recuperare una lunghezza muscolare corretta, e sopratutto rieducare la muscolatura con una serie di esercizi idonei a carico progressivo. Molto importante sarà valutare la rotazione del bacino che in questo caso specifico sarà in grado di modificare le tensioni sulle inserzioni prossimali o distali.
Una volta appurata la causa, sarà possibile essere di aiuto sul sintomo doloroso, mediante la Tecarterapia al ginocchio o della laserterapia antalgica direttamente sulle strutture tendinee al fine di apportare sangue, e favorire l’allontanamento del processo infiammatorio.
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Cisti di Baker
La cisti di Baker è una patologia molto frequente, che è causata da uno “Sfiancamento” della parete posteriore della capsula articolare, meglio indicata come borsa poplitea. Si genera così una formazione nodulare, che può avere diversa entità e grandezza. Più è grande, maggiore sarà la compressione e il fastidio percepito dal paziente dietro il ginocchio.
La Neoformazione che assomiglia ad una cavità piena di liquido sinoviale, è generalmente causata o da un processo Artrosico avanzato, oppure da un evento traumatico, Raramente assistiamo ad un processo spontaneo, anche se in letteratura è prevista tale evenienza.
Diagnosi: Quando ci troviamo di fronte a cisti di baker importanti, si noterà anche ad occhio nudo in piedi la presenza di questa neoformazione, che al tatto, non è dura. Eventalmente, sarà possibile evidenziarla mediante una ecografia o una Risonanza magnetica, per poter stadiare la condizione e tenerla sottocontrollo per eventuali futuri approfondimenti, nel caso in cui tale condizione dovesse peggiorare
Cura: La cura per una Cisti di Baker, può essere differente in base alla grandezza della cisti. Quando è presente ma non da sintomi, è bene lasciarla li come sta, in quanto, potrebbe peggiorare. Nel caso in cui si avverte il fastidio, generalmente in flessione e quindi compressione del ginocchio, è bene valutare e trattare le possibili concause come lo squilibrio muscolare, l’artrosi, ponendo attenzione al fatto che tramite alcun trattamento fisioterapico sarà possibile ridurre il volume della cisti, in maniera significativa e duratura. Infatti tramite Tecarterapia, o CMF sarà possibile facilitare uno spostamento dei liquidi, ma rimanendo la nuova “Camera”, gradualmente tornerà come prima. Il trattamento fisioterapico sarà orientato nel
Alcuni medici tendono ad aspirare la cisti, mediante ago ecoguidato, ma anche questa soluzione si dimostra generalmente un palliativo, che può dare sollievo per alcuni mesi…
La soluzione definitiva è quella dell’intervento chirurgico, di protesi di ginocchio ma nel caso di persone giovani sarà pensabile operare il ginocchio per eliminare la cisti e riparare il danno da sfiancamento capsulare.
Tendinopatia del muscolo Gastrocnemio
Il muscolo Gastrocnemio, è uno dei muscoli che compongono i muscoli del polpaccio. Infatti i muscoli della gamba sono il Soleo, e il muscolo Gastrocenmio che è suddiviso in due fasci, il fascio interno e il fascio esterno. Caratteristica di questo muscolo è la Biarticolarità, ovvero, le inserzioni prossimali e distali che sono a cavallo di due articolazioni (rispettivamente ginocchio e caviglia). Proprio l’inserzione prossimale è a livello dei condili femorali, e sono loro interessate nel dolore dietro il ginocchio. In base al coinvolgimento del capo interno o esterno, sarà chiaro il dolore localizzato dietro il ginocchio verso la parte mediale o laterale.
Diagnosi: La diagnosi della Tendinopatia del muscolo Gastrocnemio è generalmente clinica, ovvero si esegue un normalissimo Test Muscolare sia supini, che in piedi sotto carico. Se esiste un dubbio diagnostico, legato magari ad una lesione muscolare, o per fare diagnosi differenziale, magari con altre patologie, sarà possibile associare una Ecografia. Raramente sarà necessaria una Risonanza magnetica.
Cura: la cura di una una tendinopatia inserzionale del muscolo gastrocnemio, è suddivisa in due momenti terapeutici differenti. La prima cosa da capire è quella legata alla causa della tendinopatia. Se parliamo di una contrattura muscolare, sarà possibile lavorare con terapia manuale, massaggio, per allentare la tensione e dissipare i Trigger point. Successivamente sarà necessario allungare il muscolo, per guadagnare lunghezza, ed elasticità. Successivamente amo trattare questo genere di disturbo al ginocchio mediante rieducazione posturale Mezieres in quanto il problema dietro il ginocchio non è quasi mai isolato, ma sintomo di un disturbo molto più ampio che va analizzato e trattato in globalità.
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Piede del Tennista
Conosciuto anche come Gamba del tennista, è un infortunio fortunatamente non molto frequente che è legato ad una lacerazione o strappo muscolare del muscolo plantare. Tale muscolo ha origine proprio dal ramo laterale della linea aspra e dalla capsula articolare del ginocchio per inserirsi sul piede in corrispondenza della faccia mediale del calcagno.
Un 5-10% della popolazione non dispone anatomicamente di questo muscolo.
Quando ci troviamo di fronte a questo tipo di infortunio spesso si arriva ad una diagnosi in maniera tardiva, in quanto prima si sospettano altri tipi di infortuni che hanno appunto una frequenza maggiore.
Diagnosi:la diagnosi anche inq uesto caso è di tipo clinico, palpatorio e mediante set muscolare, che purtroppo non è possibile essere molto specifica per isolare completamente il muscolo e saggiarne le performance o il dolore, in quanto partecipa assieme al muscolo del tricipite surale alla Flessione Plantare. Si deve per forza eseguire una ecografia, affidandosi ad un medico esperto in questo genere di infortunio, perchè non è facilissima l’individuazione della lesione muscolare.
Cura: la cura è quella classica di uno strappo muscolare, e richiede un riposo con immobilizzazione, eppoi Fisioterapia per elasticizzare la cicatrice e migliorare la contrattilità mediante esercizi specifici e sopratutto esercizi propriocettivi.
Trombosi Venosa Profonda
È una evenienza che colpisce sopratutto persone più anziane rispetto a persone giovani, anche se tecnicamente chiunque può essere colpito da una trombosi venosa profonda. Tale patologia è legata ad un trombo, che si localizza a livello dei vasi profondi della gamba determinando un blocco allo scorrimento del sangue. Tale evenienza è molto delicata da gestire.
Diagnosi: la diagnosi è legata sia alla clinica studiando il tipo di dolore, sia all’ispezione della gamba che sarà gonfia, rossa e calda. Va individuata velocemente la Trombosi, per evitare che il coagulo possa andare in circolo e scatenare problemi gravi come embolia polmonare o Ictus. L’esame clinico più preciso è Ecocolor Doppler, una specie di ecografia che studia i vasi e la circolazione sanguigna. Il medico tramite questo tipo di esame individuerà il coagulo.
Cura: la cura, è legata ad un riposo COMPLETO, con arto sollevato per almeno 2 settimane. Si associa terapia anticoagulante con Eparina, e si dovrà eseguire un nuovo Ecocolor doppler per confermare lo sblocco della circolazione locale. Non mi stancherò mai di segnalare che questa patologia che scatena spesso un dolore dietro al ginocchio, è molto delicata e potenzialmente Grave, per cui bisogna diagnosticarla subito e apportare delle cure adatte.
Lesione Legamento Crociato Posteriore
La stabilità del ginocchio, in rotazione durante l’estensione è delegata al buon funzionamento del legamento crociato Posteriore. Tale legamento lavora assieme al legamento Crociato Anteriore, che viene messo in tensione durante il movimento di flessione e rotazione. Proprio perchè il legamento è messo in tensione durante l’estensione del ginocchio, la sua rottura è molto rara, e generalmente si associa ad un trauma importante in Iperestensione.
Diagnosi: Si esegue il Test Del Cassetto, in cui si pone il paziente supino con il ginocchio flesso, e si mobilizza il ginocchio nella stessa direzione del lettino. Tale test si usa anche per saggiare il legamento crociato anteriore. In alternativa si può eseguire il Test di LACHMANON, che è uguale solo con ginocchio esteso
Cura: in caso di lesione parziale o completa del legamento crociato posteriore si consiglia l’intervento chirurgico con la ricostruzione del legamento danneggiato in Artroscopia. Può non essere necessaria in caso di paziente anziano o non sportivo. ma in caso di forte dolore dietro il ginocchio, consigliamo sempre l’intervento chirurgico.
Sopratutto nella prima fase è consigliabile eseguire della Tecarterapia o del Cmf per migliorare e ridurre l’edema sempre presente in fase post traumatica.
Problemi Linfatici
Le problematiche linfatiche sono una delle possibili cause, legate ad un accumulo di linfa e stasi a livello delle stazioni linfonodali localizzate proprio dietro al ginocchio, proprio nel cavo popliteo.
Molte possono essere le cause di un accumulo di linfa, ma l’effetto finale sarà sempre un arto gonfio e un dolore dietro al ginocchio.
Diagnosi: Quando ci troviamo di fronte ad un problema linfatico sarà sempre presente un gonfiore alla gamba e alla caviglia. La prima diagnosi sarà quella clinica, andando a saggiare anche la consistenza dell’edema. Infatti ponendo un pollice sulla zona gonfia, si noterà un impronta. Eventualmente per capire lo stato di salute dei linfonodi sarà possibile effettuare una Linfografia: tale esame permette di monitorare i linfonodi e l’eventuale presenza di ostruzioni a questi.
Cura: PEr curare un disturbo di stasi linfatica sarà importante come sempre individuare la causa, e solo successivamente iniziare un lavoro drenante. Ci viene di aiuto la Terapia manuale, che grazie al Linfodrenaggio riuscirà a drenare i linfonodi “Appesantiti”, e ridurre l’edema alla gamba. Chiaramente queste manovre hanno lo scopo di migliorare la circolazione linfatica, ma se non viene curata la causa primaria, tale condizione tenderà a ripresentarsi, e il linfodrernaggio sarà solo un palliativo. Interessante però il risultato che può essere raggiunto, anche in 1 sola seduta.
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Lesioni Meniscali
In ogni ginocchio abbiamo 2 menischi, ovvero 2 cuscinetti che hanno lo scopo di rendere concavo il piatto Tibiale, e accogliere i condili del femore. PEr fare un esempio pratico che fa comprendere meglio, il concetto, pensiamo ai condili del femore (strutture che si trovano all’estremità inferiore), come due carrelli di un Aereo, e pensiamo al piatto tibiale, come una superficie piana, che chiaramente accoglie i condili, ma non è in grado di tenerrli fermi. I menischi, hanno il compito di bloccarne il movimento.
Il ginocchio esegue il movimento di flesso estensione e di piccole rotazioni. Chiaramente i menischi devono accompagnare il movimento dei condili, e quindi può capitare che ne rimangano intrappolati determinando lesioni al menisco di tipo Fissurativo, o Fratturativo. Possono verificarsi anche condizioni con rottura e liberazione di piccoli frammenti che inizieranno a vagare nell’articolazione creando condizioni di veri e propri blocchi articolari.
Diagnosi: Prima di eseguire esami è bene farsi visitare da un Medico Ortopedico, che mediante alcuni test, sarà in grado di capire la causa del dolore dietro al ginocchio causato da un problema ai menischi. Esistono Test Clinici molto efficaci e predittivi come il Test di MCmurray e Apply.
Ecco un esempio dell’esecuzione da parte del caro amico Dr Massimo De Filippo di Fisioterapia Rubiera
All’esame clinico si associa sempre un esame strumentale come la Rx (che può mostrare segni di degenerazione e riduzione delle rime articolari sotto carico, oppure meglio una Risonanza magnetica che sarà in grado di visualizzare perfettamente una lesione e quantificare il danno e la tipologia di rottura.
Cura: in caso di lesione meniscale esisterà la via Cruenta, chirurgica tramite artroscopia per valutare e riparare quando possibile il danno al menisco, oppure asportare la porzione fratturata. Nel caso di soggetti troppo anziani, o lesioni non proprio nette, si potrebbe pensare di tentare l’approccio riabilitativo mediante fisioterapia, con lo scopo di rinforzare il quadricipite, ridurre l’edema nel ginocchio e favorire il miglioramento dell’infiammazione mediante Laserterapia, Ultrasuoni, e Tecarterapia
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Quando rivolgersi al medico?
Il dolore è un sintomo Normale che serve appunto a mettere in Guardia su un malfunzionamento di un sistema, e deve preoccupare e spingere il paziente a consultare un medico, quando:
- È ormai presente dolore da diversi giorni o mesi senza un reale miglioramento
- Nonostante il riposo, l’applicazione di ghiaccio, cure blande e antinfiammatori non migliora
- il dolore è comparso dopo un Trauma di tipo Contusivo o distorsivo, per cui parliamo di un dolore secondario ad un trauma
- Sono presenti dei sintomi associati non ben chiari
Consigli E Cura Mediante Rimedi naturali per ridurre i sintomi di un dolore posteriore al Ginocchio
Come visto per ogni possibile causa abbiamo inserito dei consigli di cura specifici. Rimanendo generici possiamo consigliare alcuni accorgimenti che possono comunque alleviare il tuo fastidio posteriormente al ginocchio.
- Mantieni Elevato l’arto dolente: tale consiglio nasce dalla necessità di mettere a Riposo l’articolazione e facilitare la circolazione, favorendo la riduzione dell’edema, e donando una piacevole sensazione di leggerezza all’arto.
- Tieni a Riposo: il dolore è un campanello di allarme, che va rispettato. Evitare lunghe passeggiate, o sessioni di allenamento per alcuni giorni potrebbe essere di aiuto a sfiammare e ridurre il dolore
- Applica del ghiaccio: Sono un . grande Fan dell’applicazione del ghiaccio, semplicemente perchè parliamo di una terapia economica, e sostanzialmente molto efficace, che in certi casi fa la differenza. Applica il ghiaccio almeno 3 volte al giorno con una normale borsa del ghiaccio, per almeno 10 minuti ma stai attento a non superare i 20 minuti
- Assumi antinfiammatori: Non consigliamo mai farmaci, ma in questo caso, su consiglio del medico di fiducia, potresti provare per una settimana massimo, e valutare la risposta del farmaco sul dolore, e dare delle indicazioni sull’anamnesi molto importanti al medico
- Applica un tutore o una fasciatura compressiva. Migliorano il gonfiore ed eventualmente possono dare un senso di maggiore compattezza e protezione ad un ginocchio dolente. Un tutore come questo potrebbe essere di grande aiuto:
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Conclusioni per curare al meglio un dolore dietro al ginocchio
Siamo giunti alla Fine, dopo una carrellata di Sintomi e possibili cause di un dolore o fastidio al ginocchio nella parte posteriore. Molte persone saranno probabilmente un pochino confuse, è assolutamente normale, e forse troveranno alcuni sintomi simili a più condizioni patologiche. Come sempre mi sento in una condizione scomoda, in cui quasi lancio il sasso, dando degli spunti per guarire da questo dolore, ma non do una cura definitiva. Mi scuso per questo, ma ti invito invece a riflettere quanto è importante giungere ad una diagnosi corretta, e di conseguenza una cura efficace. Ciò che constato ogni giorno è una certa superficialità da parte di molti, nell’affrontare questo genere di problemi, magari leggendo delle immagini, SENZA VISITARE il paziente! Vi prego invece di insistere e affidarvi a persone altamente professionali, e competenti, in quanto la cura definitiva passa appunto per una diagnosi corretta.
Se sei Di Roma, e anche tu hai un dolore come quelli descritti, ti aspetto nel mio studio per Valutare il caso, e assieme al mio Team, prenderci l’incarico di Guarirti definitivamente.
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.