Intervista a Fabio Colonnello – Catene Muscolari GDS
Nel panorama riabilitativo ho notato spesso la pacatezza, ma al contempo la grande preparazione di un collega, Fabio Colonnello, che oggi ha accettato di sottoporsi ad una intervista, che servirà a noi tutti per conoscerlo meglio.
–Ciao Fabio, benvenuto e grazie per la tua disponibilità a rispondere alle nostre domande.
Grazie a te David, ne sono onorato
-Sei un Fisioterapista e un osteopata, quale dei due titoli senti più tuo? Quando ti presenti li utilizzi entrambi, oppure uno lo hai abbandonato e Perché?
Sento entrambi i titoli come miei e mi presento con il titolo più adatto al contesto in cui mi trovo.
Lavoro con tecniche e modalità che richiamano entrambe le professioni: quando parlo di Medicina Personalizzata mi ritrovo più nell’ “etichetta” di Osteopata, quando parlo di Riabilitazione e Recupero Funzionale mi piace sentirmi supportato dall’approccio scientifico tipico di un fisioterapista.
-Sei un collega non più giovanissimo (non me ne volere..ehhe), ma ormai sei nell’età della maturità…Mi piacerebbe conoscere qualcosa di te, della tua formazione, e cosa ti ha portato a intraprendere il percorso di studi in osteopatia
Dopo l’”abilitazione” a poter svolgere una professione sanitaria, ho subito sentito l’esigenza di conoscere le chiavi meccaniche della Terapia Manuale. Dopo qualche abbozzo di esperienza circa le tecniche manipolative, ho scelto la migliore la formazione di quel tempo (parliamo degli anni ’90) per ciò che volevo fare: 6 anni di Formazione in Osteopatia con alcuni tra i migliori insegnanti di osteopatia del tempo, la scuola di Maurice Audouard e i suoi validissimi collaboratori francesi.
In 6 intensi anni in cui studiavo regolarmente il martedi mattina, il venerdi pomeriggio, e il sabato, ho sviluppato una conoscenza approfondita di quello che durante la settimana andavo a proporre ai miei pazienti in studio. Dal 1993 al 2012 ho veramente solo studiato e lavorato, assistito da mia moglie che pensava a tutto il resto, figlie incluse. Devo a lei parte del mio successo professionale, Manuela ha permesso che mi dedicassi interamente alla mia passione, sgravandomi di tutte le incombenze quotidiane che un’abitazione e una famiglia comportano.
-Diciamo che ti trovi a metà tra i “Vecchi terapisti” con le mani sempre piene di olio, e quelli moderni, che grazie a poche manovre, fatte al momento giusto, nella sede giusta, riescono a dare reale valore al paziente. Ci puoi parlare di questo aspetto, e di come ti poni nei confronti della vecchia “Fisioterapia” fatta di ionoforesi, ultrasuoni, e massaggi?
Credo che il valore di questa vecchia fisioterapia sia sottostimato.
Ho “campato famiglia” quasi 10 anni applicando la sequenza ultrasuoni-tens-massaggio alla gran parte dei pazienti ortopedici che avevano come motivo di consultazione un dolore in un distretto o un’articolazione.
Con gli anni ho perfezionato il massaggio inserendo tecniche più specifiche, ma per un decennio applicando questa sequenza ho soddisfatto le aspettative di centinaia di persone.
Non conoscevo ancora lo straordinario mondo del “placebo personalizzato”, ma tuttora, dopo più di vent’anni, molte persone nella mia zona mi ringraziano decantando i benefici percepiti da quel tipo di trattamento.
Il vantaggio che si ha dalla “tecnologia” quando lavora per te, è che ti offre un sacco di tempo per poter parlare con il paziente, cosa che, al contrario, è sconsigliata durante la terapia “hands on”.
Nella mia professione, ho sempre cercato di rispettare questa credenza popolare, che offre un appiglio per aumentare la compliance in terapia.
Rispettare le preferenze del paziente infatti rende il trattamento più gradito e non ultimo, porta un beneficio economico per il terapista. A volte un buon trattamento elettromedicale ottiene effetti simili a quelli di un trattamento manuale, con meno rischi e più tempo libero.
-Noto che sei docente di un corso di cui si parla gran bene, Catene Muscolari, e mi chiedevo perché hai deciso anni fa di intraprendere anche la carriera di docente, piuttosto che tenere per te, i concetti che insegni ai tuoi corsi?
Perché questo nuovo ed efficace modo di lavorare mi ha fatto svoltare la carriera. Vorrei che i giovani e vecchi professionisti andassero dritti al sodo, non si perdessero in filosofia.
I miei dati raccontano che ho decuplicato il numero dei miei pazienti, aumentato a dismisura il potere che ho sui pazienti, la capacità di essere di aiuto a qualcuno. Perché non far conoscere queste scorciatoie?
Credo che il mondo della terapia manuale possa essere migliore con l’apporto della Personalizzazione Intelligente delle Cure.
Le statistiche ci dicono che curare le persone con questo metodo significa aumentare del 92,4 % le possibilità di successo di quello che fai. Se ci pensi bene sono più i pazienti che non tornano rispetto a quelli che ritornano.
Per me le sigle AM, PM ecc. sono state la svolta definitiva per conoscere l’Alfabeto del Corpo Umano. Adoro il GDS, mi ha dato tanto, e sento che devo rendere il favore facendolo conoscere a quanti più professionisti sia possibile.
Per questo sono un organizzatore della formazione GDS, non un docente.
Non ho le qualità per essere il docente che mi piacerebbe essere.
Ho studiato comunicazione e teatro, non ho problemi con il public speaking, ma difetto nella didattica.
Il fatto di conoscere la materia e di avere esperienza clinica non significa che sappia insegnare.
Terapista e insegnante sono due mestieri completamente diversi, ricordiamocelo sempre.
Posso fare dei buoni stage introduttivi, delle giornate promozionali, ma resto un fisioterapista/osteopata per le persone del mio territorio.
Non ho sufficiente pazienza per insegnare, come ho detto non ho una didattica all’altezza degli altri insegnanti che gravitano nel mondo delle Catene Muscolari GDS.
Come sai, adoro la Qualità, soprattutto nel lavoro: nella mia vita ho scelto di fare il terapista, ma sono il responsabile della qualità dei corsi di Biomeccanica in Italia, stai sicuro che quando uscirà un insegnante italiano GDS sarà un super insegnante!
Nel frattempo la Formazione GDS è assicurata da esperti insegnanti internazionali che offrono un prodotto formativo collaudato nel tempo in molte nazioni nel mondo. Leggi le recensioni degli allievi sul sito e capirai quanto è ricco e potente questo nuovo modo di lavorare sul paziente.
-Ci puoi spiegare in cosa consiste il tuo metodo, e come è utile nel trattamento quotidiano?
Il metodo è la sintesi di geniali intuizioni biomeccaniche di Godelieve Denys-Struyf (ecco perché GDS) una fisioterapista/osteopata coeva di Madame Méziéres che ha ristrutturato il concetto di catene muscolari inserendo il comportamentale, la vera perla che differenzia questo metodo da tutti gli altri.
-Il tuo modo di lavorare è di facile approccio, oppure necessita di una particolare attitudine? Tempo fa ho seguito corsi di altri colleghi che in teoria il loro metodo era molto valido, ma in pratica era inapplicabile, per la marea di ragionamenti e tempo da “Perdere” sul paziente, rispetto ad altri approcci più diretti..
Il metodo è complesso, consta di 11 stages di tre gg ciascuno, ma alla fine tutto diventa chiarissimo, le sequenze terapeutiche sono di una semplicità mnemonica incredibile e la applicabilità è immediata. Anche per coloro che partono da zero.
-Ho visto che ti interessi anche di medicina tradizionale Cinese, come può essere integrata nel nostro mondo riabilitativo? Sai, sono molto affascinato dalla cultura orientale.
Ti sei mai chiesto perché in certi periodi dell’anno hai sempre le stesse patologie?
Ti sei mai chiesto perché alcune persone preferiscono guarire lavorando attivamente con esercizi, altre facendosi passivamente “aggiustare la postura”, altre ancora preferiscono affidarsi a terapie non “convenzionali”?
La MTC è un mondo che ha variegate sfaccettature che ci aiutano a comprendere chi sia il paziente che viene a trovarci. Le logge energetiche sono state trasformate da GDS in sequenze muscolari: per noi Fegato/Cistifellea sono rappresentati da precisi muscoli con una precisa funzione biomeccanica.
Tutto torna, nei meravigliosi ingranaggi della macchina-Essere Umano.
Ciò che è energetico in MTC , per noi terapisti manuali diventa materia, muscolo, osso, vissuto corporeo, attitudine comportamentale.
-Immaginiamo una giornata tipica di Fabio, presso il tuo studio, hai imparato ad usare anche elettromedicali, oppure hai sempre l’orticaria, quando ti avvicini a questi strumenti?
Con il tempo ho imparato a delegare e a diventare molto bravo a fare solo determinate cose.
Io faccio tutte le prime visite e determinati controlli dopo la fisioterapia in box o in palestra.
Mi sono creato un team di validi collaboratori, ciascuno specializzato in un preciso settore, coordinati dall’esperienza ultra ventennale del sottoscritto. Ognuno di noi impiega il proprio tempo nel modo in cui ha scelto di fare. La passione è l’elemento dominante nel nostro lavoro quotidiano. Nel nostro studio, chi si occupa di terapia manuale + elettromedicali, lo fa in un modo in cui nessuno studio di Siena è solito fare.
E’ per questo che abbiamo la maggior parte della fetta di mercato sul territorio: perché uniamo competenze diverse per offrire uno standard di qualità che ci fa preferire rispetto ad altri competitors. Ancora una volta, dunque, la qualità percepita, fa la differenza.
-Se tu avessi un figlio che ha deciso di intraprendere la carriera del proprio padre, come lo consiglieresti, per diventare un ottimo terapista? Che tipo di percorso gli consiglieresti di intraprendere?
Le mie due figlie sono laureande in Medicina e Chirurgia e Psicologia, ma se avessi un figlio che decide di intraprendere la mia carriera suggerirei Fisioterapia + Osteopatia + GDS , ovvio!
-Secondo te come evolverà la fisioterapia nei prossimi anni e quali saranno le nuove frontiere, e le innovazioni?
Credo che l’introduzione dell’approccio psicologico sarà sempre più preso in considerazione.
L’EBP di oggi sta parlando di fattore bio-psico-sociale, ma ne parla in modo vago, senza nessuna indicazione, alcun serio orientamento in proposito.
GDS invece offre una serie di rigorosi test e valutazioni psicometriche per orientarsi con agevolezza nella griglia di comprensione dell’essere umano.
Se Corpo e Psiche non sono separabili, capisci da te quanto sia riduttivo orientare le proprie attenzioni sulle cure fisiche tralasciando il fattore mentale.
Ultimamente si parla di empatia in modo generico, ma nessuno spiega come ottenerla.
GDS, al contrario, dà precise istruzioni in merito.
Molti corsi sono fatti per aumentare le competenze, la performance di un fisio, il suo Know-how, il suo “motore”. GDS è l’unica formazione che insegna come rimuovere le interferenze in Terapia, come “abbassare il freno a mano” andando più veloci, consumando meno e guidando in sicurezza.
Ti pare poco?
Le Catene GDS con la sua parte Biomeccanica e Psico-Comportamentale saranno il futuro, ne sono convinto.
– Hai dei progetti futuri di cui hai magari voglia di parlarci?
Insieme al consiglio direttivo del Rotary Club di cui faccio parte, vorrei rendere accessibile la fisioterapia anche alle classi meno abbienti o in difficoltà. Credo che mettere a disposizione del territorio in cui si vive le doti che ciascuno di noi possiede, significhi fare del servizio alla società.
Credo che se ognuno di noi offre un piccolo contributo per fare del Bene, egli possa elevarsi spiritualmente e, su scala più grande, possa far parte di quell’”onda” che può migliorare il mondo intero.
-Ti ringrazio Fabio per la tua disponibilità, e soprattutto per le risposte che hai deciso di darci per farti conoscere meglio.
Grazie a te, mi hai fatto sentire importante, un caro saluto a tutti i colleghi
David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.